Il paese della cuccagna, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 PANDOLINO seguita per qualche passo POLLASTRINA, poi si ferma e mostra di parlar con essa che non si vede
 
 Pandolino
 Ehi Pollastrina, adaggio;
 aspettatemi un poco.
 M’ho fatto mal, con riverenza, a un piede.
 Poverina! M’aspetta e se lo crede.
185Voglio pensare alquanto,
 avanti d’impegnarmi
 con questo giuramento,
 cosa posson voler da’ fatti miei,
 perché prender un granchio non vorrei.
190Se vorran per esempio
 addossarmi il mestiere
 di primo cuciniere,
 a tutto son disposto;
 e se occorre farò da menarosto.
195Ma se volesser mai
 ch’io avessi in altre cose a faticare,
 con tutto il mio giurare
 son certo e son sicuro
 che mi condannariano per spergiuro.
 
200   Quando si tratta di far da mangiare,
 son in cucina più lesto d’un gatto.
 Qua una pignatta, là un testo, qua un piatto;
 foco all’arosto; l’alesso non più.
 Volta il pasticcio; assaggia il ragù.
 
205   Son eccellente nel far da mangiar.
 Fuori di questo non vuo’ faticar. (Parte)