Arcifanfano re dei matti, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 Madama GLORIOSA e madama GARBATA
 
 Gloriosa
 Uomo vile, malnato,
 uomo che non apprezza
 il tesoro miglior della bellezza.
 E voi, che senza merto
590mi usurpate i tributi,
 a mia beltà dovuti,
 vergognarvi dovreste
 d’esser bella chiamata in faccia mia.
 Garbata
 È questa la pazzia
595che hanno le donne tutte,
 sian belle o sian brutte.
 Sé stessa ognuna apprezza
 e crede non si trovi altra bellezza.
 Gloriosa
 Ma voi, o brutta o bella,
600accettar quel denaro non dovete.
 Perché, se brutta siete,
 a voi non si conviene
 e avendo di beltà ricco tesoro,
 lo dovete tener con più decoro.
 Garbata
605Io non so se sia brutta o se sia bella.
 Ma vi dico, sorella,
 che l’oro piace a tutte
 e che l’oro fa belle anco le brutte.
 Ora non è più il tempo
610che voglino gli amanti
 spender per la beltà sospiri e pianti,
 coi regali ciascun si fa la strada;
 e nulla può sperare
 bellezza ritrosetta,
615che se una ricusa, un’altra accetta.
 
    Per me son fatta
 sempre così.
 Chi mi vuol bene
 l’ha da mostrar.
620Io nulla credo
 quando non vedo.
 Con me s’inganna
 chi vuol burlar.
 
    Non son avara;
625non son di quelle
 che degli amanti
 voglion la pelle;
 ma un regaletto,
 segno d’amore,
630presto il mio core
 fa innamorar.