Lugrezia romana in Costantinopoli, Venezia, Valvasense, 1737

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 MAIMUT con spada alla mano e detti
 
 Maimut
740Chi star nume? Chi star questo oraculo?
 Albumazar
 Scelerato, cotanto
 s’avanza l’ardir tuo? Giungi superbo
 a profanar i dei?
 Maimut
 Kalamà dobrair, sciulà fakai. (Dà una botta colla sciabla all’oracolo, il quale si spezza e sorte fuori un turco che resta spaventato e nel vederlo tutti fanno un atto d’amirazione e Maimut parte)
 Albumazar
 
745   Oh.
 
 Ruscamar
 
              Uh.
 
 Lugrezia
 
                        Ih.
 
 Colatino
 
                                Eh.
 
 Mirmicaina
 
                                         Ah. (Tutti assieme)
 
 Oracolo
 
    Lugrezia romana
 la sposa sarà. (Parte)
 
 Mirmicaina
 Cossa xe sto negozio?
 Lugrezia
 Forse qualche portento?
 Colatino
750Questo d’Albumazare è un tradimento.
 Albumazar
 Sì temerarii, è vero,
 questa è una mia invenzion; per ingannarvi
 questo nume inventai;
 finsi ma nel mio cor non l’adorai.
755Vuo’ Lugrezia per moglie,
 Mirmicaina non curo,
 Colatino sen vada,
 Maimut mi tema; io già di sdegno abbondo,
 oggi farò tremar Bisanzio e il mondo.
 
760   Tremate felloni,
 io voglio così.
 
 Colatino
 
    Costanza, mia vita. (A Lugrezia)
 
 Lugrezia
 
 Per tanto dolore
 mi giubila il cor.
 
 Mirmicaina
 
765   Se ti m’abbandoni
 ti è un can traditor.
 
 Ruscamar
 
    Mi pol, se ti vol,
 fenir to dolor.
 
 Mirmicaina
 
    Ti è matto.
 
 Albumazar
 
                          Sei stolta.
 
 Lugrezia
 
770Crudele.
 
 Colatino
 
                   Spietato.
 
 Lugrezia, Colatino a due
 
 Rispondi una volta.
 
 Lugrezia, Colatino, Mirmicaina a tre
 
 Mi tratti così.
 
 Albumazar
 
 La voglio così.
 
 Colatino
 
    Ahimè che gran pena! (Piange)
 
 Ruscamar
 
775Che gusto provar! (Ride)
 
 Mirmicaina
 
    Vardé che bel sesto! (Scherza)
 
 Lugrezia
 
 Che brutto trattar! (Sgrida)
 
 Albumazar
 
    Tremate felloni, (Minaccia. Tutti assieme)
 io voglio così.
 
 tutti
 
780Tiranno sì sì.
 
 Fine del secondo atto