I volponi, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 Il MARCHESE, TOLOMELLO, FABRIZIO e LISETTA
 
 Fabrizio
 Signor, son uom sincero,
1120piacemi dire il vero. Certamente,
 a quello che ho veduto e che ho scoperto,
 Girardino ha del merto.
 Tolomello
                                              Sì signore;
 è un giovine di garbo, è un uom civile.
 Lisetta
 È grazioso, è gentile,
1125vivo, allegro, brillante,
 possede il suono e il canto.
 Fabrizio
 È un portento.
 Tolomello
                              È un incanto.
 Lisetta
                                                         Ognun l’ammira.
 Fabrizio
 Ognun lo loda.
 Tolomello
                              E a possederlo aspira.
 Marchese
 Poiché tutti d’accordo
1130fate l’elogio suo, convien ch’io ceda
 e che alla sposa e alla germana io creda.
 Fabrizio
 La verità è una sola e convien dirla
 e convien confessarla.
 Quel giovine ha del merto ma...
 Lisetta
                                                            Quel ma
1135significa gran cose.
 Marchese
                                      Non è tale (Con aria maligna)
 quale mi vien dipinto?
 Lisetta
                                             Sì signore
 ma...
 Marchese
             Parlate. (A Lisetta)
 Lisetta
                              Convien esser prudenti.
 Tolomello
 Si potrebbe passar per maldicenti.
 Marchese
 Mi mettete in sospetto.
1140Sarebbe un impostore? Un menzognero?
 Tolomello
 No, signor, tutto è vero.
 La lettera va bene,
 il giovine è ben nato...
 Ma...
 Marchese
             Quel ma scellerato
1145m’inquieta e mi dispera;
 vuo’ sapere il sospetto e le ragioni.
 Fabrizio
 Dite voi. (A Tolomello)
 Tolomello
                    Dite voi. (A Lisetta)
 Lisetta
                                      Signor, perdoni. (Con una riverenza)
 
    La padrona è giovinetta...
 La cognata non ci bada...
1150Ho sentito per la strada
 qualcheduno a criticar.
 
    La padrona? È un’agnelletta.
 Quel figliuolo? È un colombino;
 ma col canto... e il chitarrino...
1155siam di pasta... Basta, basta...
 Io non voglio mormorar. (Parte)
 
 SCENA II
 
 Il MARCHESE, FABRIZIO, TOLOMELLO
 
 Marchese
 Cieli! Sarebbe mai!...
 Tolomello
                                          Signor, quel giovine
 non lo credo capace ma...
 Marchese
                                                Fabrizio.
 Fabrizio
 Signor.
 Marchese
                 Ite repente
1160dal mio luogotenente
 e che d’ordine mio, d’ordine espresso,
 pentir lo faccia nel momento istesso.
 Fabrizio
 Signor, glielo dirò.
 Ma se mai...
 Marchese
                          Obbedite.
 Fabrizio
                                               Obbedirò.
 
1165   Povero giovine,
 me ne dispiace
 ma per la pace
 che non si fa?
 
    Vado, signore.
1170Io son d’un core...
 E per quel giovine
 ho della stima.
 (Ma quanto prima
 se n’anderà). (Parte)
 
 SCENA III
 
 Il MARCHESE e TOLOMELLO
 
 Marchese
1175(Possibile! Nol credo...
 Ma pure...)
 Tolomello
                        (Oh che bel colpo!
 Che spirito ha Lisetta sopraffino.
 All’onor di mia sposa io la destino).
 Marchese
 (La marchesina... La contessa... Oh cieli!
1180Quanti strazi al mio cuor!)
 Tolomello
                                                   Signor, mi spiace
 di vedervi così... Ma saggio siete...
 Rimediarvi conviene...
 Marchese
                                            Olà, tacete.
 
    Che pena, che affanno!
 Che angustia al mio petto!
1185Che indegno sospetto!
 Che stato infelice!...
 Ah il core mi dice
 ch’è vano il timor.
 
    Ma pure... Ma temo...
1190Ma palpito e tremo...
 La suora... La sposa...
 Che smania gelosa!
 Che furia d’averno
 mi lacera il cor! (Parte)
 
 SCENA IV
 
 TOLOMELLO, poi GIRARDINO
 
 Tolomello
1195Povero mio padron, me ne dispiace.
 Quasi quasi... vorrei... Ma il dado è tratto.
 Ci vuol coraggio e quel ch’è fatto è fatto.
 Girardino
 Alfin, buon galantuomo,
 buon amico sincer, buon camerata,
1200voi sarete contento.
 Tolomello
 Di che?
 Girardino
                  Voi l’ignorate?
 Voi non sapete nulla? Non vi è noto
 che partir son forzato immantinente?
 Tolomello
 Nol sapea e me ne duol sinceramente.
 Girardino
1205Vi conosco e lo credo. (Con ironia)
 Tolomello
 Amico, a quel ch’io vedo,
 voi mi avete in sospetto e v’ingannate.
 Al padron domandate
 quel che ho detto di voi. Sian testimoni
1210e Fabrizio e Lisetta,
 se con vera amicizia e caldo impegno
 ho parlato di voi.
 Girardino
                                  Siete un indegno.
 E prima di partir... (In aria minacciosa)
 Tolomello
                                       Ehi, rispettate
 il luogo e la persona. (Con timore)
 Girardino
1215Posso farvi tremar; posso un esempio
 dar a tutti color che, qual voi, sono
 perfidi, menzogner... Ma vi perdono.
 Tolomello
 Bravo! Un uom come voi,
 che coraggio e prudenza in core aduna,
1220può per tutto trovar la sua fortuna.
 Girardino
 Ma perché lusingarmi,
 Tolomello, perché? Perché ingannarmi?
 Tolomello
 
    Io ingannarvi? Il ciel mi guardi
 da tal colpa e da un tal vizio;
1225ma Fabrizio... Ma Lisetta...
 Che volpone! Che fraschetta!
 Vi han lodato con un ma.
 
    Ah quel ma! Ah quel ma!...
 Mi facevano arrabbiare,
1230disperare, delirare...
 Poverino! Ch’empietà!
 Maledetto sia quel ma. (Parte)
 
 SCENA V
 
 GIRARDINO, poi MERLINA
 
 Girardino
 Alfin, sia l’un sia l’altro
 o sian tutti d’accordo,
1235è lo stesso per me. Partir conviene
 e sostenere, di coraggio armato,
 gl’insulti delle genti e quei del fato.
 La natura talvolta
 si scuote e si risente
1240ma che si acquista ad essere imprudente?
 Nulla. Ma vien Merlina. Oh la sua vista
 aumenta il mio dolore,
 chi sa quale per me sarà il suo cuore?
 Merlina
 Ah Girardin! (Con passione e vivacità)
 Girardino
                            Sapeste?
 Merlina
1245Ah sì, tutto ho saputo.
 Qual rimedio? Che far?
 Girardino
                                              Tutto è perduto.
 Merlina
 Partirete?...
 Girardino
                         A momenti.
 Merlina
                                                 E di lasciarmi
 non vi dispiacerà?
 Girardino
                                     Giuro e protesto;
 il solo mal che mi spaventa è questo.
 Merlina
1250Povero Girardin!... No, non andrete
 senza di me.
 Girardino
                          Ma come,
 nello stato in cui son?...
 Merlina
                                             Lo stato vostro,
 caro, non mi spaventa;
 pur che uniti viviamo, io son contenta.
 Girardino
1255Ah Merlina, Merlina,
 la politica appresa...
 Merlina
                                       Ah no, mio caro,
 non abbiate timore.
 La politica mia cede all’amore.
 Teneri, è ver, noi ci amavamo un tempo
1260ma non erano allora
 la ragione e l’amor congiunti ancora.
 In età son cresciuta, in merto, in senno;
 voi cresceste non poco,
 or ragion mi consiglia, or sento il foco;
1265e i vostri mali e le sventure istesse
 fan ch’io senta ancor più le piaghe impresse.
 Ho deciso, ho risolto.
 Ite dove v’aggrada.
 Quel che il ciel vuole accada.
1270Sia prospera od avversa a noi la sorte,
 fida in vita sarò, fedele in morte.
 Girardino
 Qual amor! Qual dolcezza!...
 Piango di tenerezza.
 Merlina
                                        Un uomo saggio
 mostri forza e coraggio.
 Girardino
                                             Ah sì, mia vita,
1275coraggio avrò, se voi mi siete unita.
 
    Ah qual stella sfortunata
 dominava al nascer mio!
 Ma infelice non son io,
 se mi resta il vostro amor.
 
 Merlina
 
1280   A soffrire anch’io son nata
 della sorte i colpi amari
 ma i miei danni mi son cari,
 se con voi mi guida amor.
 
 a due
 
    Sfortunati! Cieli ingrati!
1285Perché mai tanto rigor!
 
 Girardino
 
    Dove andremo?
 
 Merlina
 
                                   Che faremo?
 
 a due
 
 Che ci pensi il dio d’amor.
 
 Girardino
 
    Tocca a lui che ci ha legati,
 a lui tocca a consigliarci.
 
 Merlina
 
1290A lui tocca a consolarci,
 che ci siamo a lui donati.
 
 a due
 
 Non si strugga il nostro cor.
 Che ci pensi il dio d’amor.
 
 Girardino
 
    «Zitto, zitto» egli mi dice
1295«non temer, sarai felice,
 se per guida avrai l’onor».
 
 Merlina
 
    «Senti, senti» egli favella
 «l’innocenza è sempre bella,
 scoprirassi l’impostor».
 
 a due
 
1300Che ci pensi il dio d’amor.
 
    Ci guidi in pace
 d’amor la face,
 non ci sgomenti
 di strani eventi
1305fatal rigor.
 
    Fra pene e stenti
 vivrem contenti,
 se il tempo edace
 non strugge e sface
1310sì bell’ardor. (Partono)
 
 SCENA VI
 
 Sala.
 
 Il MARCHESE e la CONTESSA
 
 Contessa
 
    Ah che mi fate ridere,
 ah non ne posso più.
 Una più bella immagine
 mai concepita fu.
 
1315   Ah che mi fate ridere,
 ah non ne posso più.
 
    La marchesina... Oh bella!... (Ridendo)
 E la sorella... anch’ella...
 Per il do re mi fa...
1320Povero mio fratello...
 Dubito che il cervello
 canti il mi fa sol la.
 
 Marchese
 Voi ridete, germana, e al vostro solito
 voi ponete in ridicolo
1325quel che v’è di più grave e di più serio.
 Contessa
 Serio e grave? Davver? Volete voi
 ch’io vi parli sul serio e gravemente?
 Badate attentamente
 che una sposa, una dama, un cuor ch’è ancora
1330semplice, puro e schietto,
 non penetri, non sappia un tal sospetto
 e, badateci bene,
 che un ingiusto sospetto insulta e sdegna
 e chi, a torto corregge, il male insegna.
 Marchese
1335È ver; ma tutti uniti,
 Tolomello e Fabrizio
 e fin Lisetta istessa...
 Contessa
 Come! Lisetta anch’essa? Orsù capisco;
 tutti sono d’accordo a rovinarvi,
1340a tradirvi, a ingannarvi. A me, fratello,
 lasciate a me la cura
 d’esaminare e di scoprire il tutto;
 vedrete or or delle mie cure il frutto.
 Marchese
 Voglia il ciel che si sappia...
 Contessa
                                                    Presto, presto;
1345pria che la marchesina ne sia istrutta,
 qui la famiglia tutta
 fate che si raguni e venir fate
 spettatori di quel che ho immaginato
 anche gli abitator del marchesato.
 Marchese
1350Sono qui nel cortile
 tutti ancora raccolti. Olà, ciascuno
 entri liberamente.
 Voglio essere a lor feste anch’io presente.
 
 SCENA ULTIMA
 
 TOLOMELLO, FABRIZIO, LISETTA, paesani e paesane e detti, poi GIRARDINO e MERLINA, poi la MARCHESINA
 
 Contessa
 Bravi, bravi, attendete; (Ai paesani che si ritirano)
1355quando vi si dirà, voi danzerete.
 Ma dov’è Girardino?
 Marchese
 Credo sarà partito.
 Contessa
 (Fatelo richiamar. Fate a mio modo.
 Sarà peggio per lui se averà il torto). (Piano al marchese)
 Marchese
1360Girardino si cerchi e qui sia scorto. (Ad un servitore che parte)
 Tolomello, Fabrizio, Lisetta a tre (Ma ciascuno da sé)
 
    (Mi pare che il tempo
 si oscuri, s’addensi.
 Politica e pensi
 ognuno per sé).
 
 Girardino, Merlina a due
 
1365   Uniti di core
 per mano d’amore,
 giustizia chiediamo,
 chiediamo mercé.
 
 Contessa
 
    A me, Girardino. (Chiamandolo)
 
 Tolomello, Fabrizio, Lisetta a tre
 
1370Signora... (Alla contessa)
 
 Contessa, Marchese a due
 
                      Attendete. (Alli tre)
 Chiamati sarete,
 bisogno or non c’è.
 
 Tolomello, Fabrizio, Lisetta a tre
 
    (Politica e pensi
 ognuno per sé).
 
 Contessa
 
1375   Voi siete imputato (A Girardino)
 d’aver mendicato
 denaro vilmente.
 
 Girardino
 
 Ch’il dice ne mente,
 ciò vero non è.
 
 Fabrizio
 
1380   Chi mente è il birbone. (Accennando Girardino)
 È qui il testimone. (Accennando Tolomello)
 La doppia gli ho data;
 a lui l’ha passata, (Accennando Girardino)
 risposta non c’è.
 
 Girardino
 
1385   A me una doppia? (A Fabrizio)
 La deste a me? (A Tolomello)
 
 Marchese, Contessa, Girardino, Merlina a quattro
 
    Via parlate, dichiarate. (A Tolomello)
 
 Tolomello
 
 (Che ciascun pensi per sé). (Da sé)
 
    Sì, l’ebb’io, confesso il vero
1390ma sparmiato ho al forestiero
 un insulto ed un rossor.
 
 Fabrizio
 
    La mia doppia dov’è andata? (A Tolomello)
 
 Tolomello
 
 Per piacervi l’ho intascata (A Fabrizio)
 ma per renderla al padrone,
1395perché voi siete un volpone
 ed io sono un uom d’onor.
 
 Marchese, Contessa, Girardino, Merlina a quattro
 
    Bravo, bravo, si comprende (A Tolomello)
 e nessuno vi contende
 la finezza ed il valor.
 
 Tolomello
 
1400Ed io sono un uom d’onor. (Pavoneggiandosi)
 
 Fabrizio
 
    Disgraziato, son piccato. (A Tolomello)
 Vada tutto e il ver si scopra.
 È tutt’opra di costui (Alla contessa)
 quel che accadde a quel meschin.
 
 Tolomello
 
1405   E la vostra gelosia
 per il posto e per Merlina? (A Fabrizio)
 
 Fabrizio
 
 Chi è l’autor dell’avania (A Tolomello)
 con codesta signorina? (Accennando Lisetta)
 
 Lisetta
 
 (Son perduta). Ah mia signora, (Alla contessa)
1410se a mentir mi son ridotta,
 tutti due m’hanno sedotta
 a dir cose senza fin.
 
 Marchese, Contessa, Girardino, Merlina a quattro
 
    Bravi, bravi, viva, viva!
 Discoperta è l’innocenza.
 
 Contessa
 
1415Oda ognun la sua sentenza,
 sappia ognuno il suo destin.
 
    Lisetta licenziata la premiera.
 Tolomello e Fabrizio...
 
 Marchese
 
                                           Alla galera.
 
 Contessa, Girardino, Merlina a tre
 
    Troppo, troppo.
 
 Fabrizio, Tolomello a due
 
                                   Il meritiamo
1420e clemenza domandiamo!
 
 Contessa, Merlina, Girardino a tre
 
 Grazia, grazia. (Al marchese)
 
 Marchese
 
                               Si farà.
 Ma che vadan via di qua.
 
 Marchesina
 
 Non si balla? Che si fa?
 
 Contessa
 
    Zitto, zitto; non parlate; (A tutti accennando la marchesina)
1425villanelle, via ballate,
 tutti quanti allegri state;
 se qualcuno è malcontento,
 pentimento e si vedrà.
 
 tutti
 
    Bella cosa è l’allegria
1430che per base ha la prudenza,
 viva, viva l’innocenza,
 la schiettezza e l’onestà.
 
    La malizia de’ volponi,
 benché sian politiconi,
1435presto o tardi alfin si sa.
 
    Viva, viva la prudenza,
 viva, viva l’innocenza,
 la schiettezza e l’onestà.
 
 Tutti ballano e con questo fine del dramma