Le donne vendicate, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 CASIMIRO, DORALICE e detti
 
 Casimiro
 Viva, viva il bel sesso.
1050Voi siete vincitrici;
 siete trionfatrici.
 Non vi sarà fra noi
 chi più ardisca parlar male di voi.
 Livietta
 Volpino è già pentito e mi ha promesso,
1055per acquietar il sesso,
 contro di lui sdegnato,
 in publico disdir le cose dette,
 pentirsi d’aver detto maledette.
 Casimiro
 Il di lui pentimento
1060dunque accettar conviene,
 far ch’egli con ragion possa dir bene.
 Livietta
 Doralice, venite
 dove altre donne unite
 saranno in sala aperta, e non già chiusa,
1065di Volpino a ricevere la scusa.
 
    Bel sentir da un viril labro
 alle donne dir: «Mi pento!»
 Bel piacere, bel contento,
 quando chiede a noi pietà!
 
1070   Come lieto il capitano
 esser suol di sua vittoria,
 così noi per questa gloria
 innalziam la vanità.
 
 SCENA II
 
 DORALICE e CASIMIRO
 
 Doralice
 È ver, del sesso mio
1075godo le glorie anch’io; ma più mi cale,
 Casimiro diletto,
 il possesso goder del vostro affetto.
 Casimiro
 Del mio cor v’assicuro.
 Doralice
 Mi sarete fedele?
 Casimiro
                                   Io ve lo giuro.
 Doralice
1080Caro, se voi mi amate,
 se mi siete fedel, più non m’importa
 se gl’uomini vuon dir male di noi.
 Bastami che di me dite ben voi.
 
    Del volgo malnato
1085gli sprezzi non cura,
 sol d’esser amato
 sospira, procura
 da voi questo cor.
 
    A tutti non lice
1090conoscer il vero;
 quest’alma è felice
 se il vostro pensiero
 detesta l’error.
 
 SCENA III
 
 CASIMIRO, poi ELEONORA
 
 Casimiro
 Il dir mal della donna
1095infatti è cosa dura,
 è una colpa crudel contro natura.
 Io non l’ho fatto mai
 e mai non lo farò.
 Sempre ben ne dirò, come or ne dico,
1100perché son delle donne buon amico.
 Eleonora
 
    Largo, largo, è qui la brava
 che ha difeso il nobil sesso.
 Tutti adesso avran timor.
 
    Chi m’inchina ed io non bado.
1105Chi mi chiama ed io men vado.
 Chi sospira, chi delira
 ma rispondere anch’io so;
 galeotti, maledetti,
 io di voi mi riderò.
 
 Casimiro
1110Eleonora, badate
 voi pure a quel che fate;
 non prendete a sprezzar gl’uomini tutti,
 perché si vederan dei casi brutti.
 Eleonora
 Di voi non ho paura.
 Casimiro
1115Nella vostra bravura
 non fidare cotanto io vi consiglio.
 Voi correte un periglio,
 che vi dispiacerebbe tanto tanto
 che gl’uomini vi lascino da un canto.
 Eleonora
1120Che cosa importa a noi?
 Casimiro
                                               Che cosa importa?
 Ditemi, perché fate
 studio di parer belle? Ed a qual fine
 coltivate la guancia, il labro, il crine?
 Queste son l’armi vostre; e, se vinceste
1125col brando un uomo a caso,
 il mondo è persuaso
 che più della fortezza
 s’abbi a temer in voi grazia e bellezza.
 
    Un ciglio atterra,
1130trionfa un sguardo.
 Con noi fa guerra
 vibrando un dardo
 dai vostri lumi
 l’arciero amor.
 
1135   Temute siete,
 perché potete
 colla bellezza
 senza fierezza
 vincere un cor.
 
 SCENA IV
 
 ELEONORA, poi ROCCAFORTE
 
 Eleonora
1140Dica pur ciò che vuole;
 voglion essere fatti e non parole.
 Intanto io fo vedere
 che so esser brillante e valorosa,
 che son buona per l’una e l’altra cosa.
 Roccaforte
1145Madama, ho proveduto
 una spada sì forte
 che fa tremar la morte.
 Con questa, sì, con questa
 farò cose stupende e cose strane.
 Eleonora
1150Andate, andate ad infilzar le rane.
 Roccaforte
 S’io cadei nel cimento,
 fu caso e non viltà. Quello son io
 che uccise tanti e tanti
 e guerrieri e giganti
1155e cavalieri erranti.
 Eleonora
 E leoni e pantere ed elefanti.
 Roccaforte
 Come! Non lo credete?
 Tiburzio, dove sei?
 Eleonora
 Non chiamate Tiburzio in testimonio;
1160so che siete un demonio,
 una bestia feroce, un animale
 che si pela e si mangia in carnevale.
 Roccaforte
 Dite ciò che volete;
 sì, delle donne il difensor son io.
1165Tal è l’impegno mio
 e tale ognor sarà.
 Quello ch’io far destino si vedrà.
 
 SCENA V
 
 VOLPINO e detti
 
 Volpino
 (Ecco appunto Eleonora;
 in privato vorrei
1170aggiustarla con lei. Voglio provarmi
 con qualche regaletto.
 Questa è l’arma migliore,
 per vincer d’una femina il rigore).
 Eleonora
 Olà, che vuoi tu qui?
 Volpino
                                         Signora mia...
 Eleonora
1175Vanne lungi, ribaldo.
 Roccaforte
                                         Andate via.
 Volpino
 Almeno per pietà...
 Eleonora
 Fugi dagli occhi miei.
 Roccaforte
                                          Va’ via di qua.
 Volpino
 Via lo so che ho fallato;
 so che una bestia io sono.
1180A voi chiedo perdono;
 e in segno del mio amor, del mio rispetto,
 regalarvi vorrei quest’anelletto.
 Eleonora
 Un anelletto a me?
 Volpino
                                     Sì.
 Roccaforte
                                             (State salda). (Ad Eleonora)
 Volpino
 Guardate com’è bello!
 Eleonora
                                           Sì, è bellino.
 Roccaforte
1185(Maledetto Volpino!)
 Se anelli voi volete,
 de più grandi e più bei da me ne avrete.
 Volpino
 Via, che dite?
 Eleonora
                            Va’ pure;
 da te non voglio anelli.
1190(Voi me ne donerete de più belli). (A Roccaforte)
 Volpino
 Pazienza. Avevo ancora
 questa gioia da collo... Ma... pazienza.
 Eleonora
 Una gioia da collo?
 Roccaforte
                                     (Ehi state forte). (Ad Eleonora)
 Volpino
 Ah non credevo mai...
 Eleonora
1195È bella, è bella assai.
 Roccaforte
                                        (Non la prendete.
 Una da me ne avrete
 grande sei sette volte più di quella).
 Eleonora
 Grande assai più di questa?
 Roccaforte
                                                      E assai più bella.
 Volpino
 Via, non facciam parole.
1200Prendete.
 Eleonora
                     Non la voglio.
 Roccaforte
                                                Non la vuole.
 Volpino
 Orsù, son disperato.
 Io mi voglio affogare.
 Deh vi prego accettare
 in ragion di legato
1205questo poco denar che m’è avanzato.
 Roccaforte
 (Forte, ch’egli vi tenta).
 Eleonora
 (Mi tenta?)
 Roccaforte
                         (E in che maniera!)
 Eleonora
 (Via, per farlo arrabbiare ed acciò veda
 che bisogno non ho de’ suoi quattrini,
1210prestatemi una borsa di zecchini).
 Roccaforte
 (Oimè!... Dirò... signora...
 non ne tengo per ora...)
 Eleonora
 (Sì, saran nello scrigno
 dove avete il gioiello).
 Roccaforte
1215(Sì, signora, e vi è dentro anco l’anello).
 Eleonora
 (Costui è uno spiantato).
 Volpino
                                                Deh aggradite
 un testimonio del rispetto mio.
 Roccaforte
 (Forte, non l’accettate; son qua io).
 Volpino
 
    Chiedo, o bella, a voi perdono.
1220Quanto posso v’offro in dono,
 per aver da voi pietà.
 
 Roccaforte
 
    State salda e non temete,
 voi da me gioielli avrete
 ed anelli in quantità.
 
 Eleonora
 
1225   Io non son una di quelle
 pellarine sfacciatelle
 che han regali qua e là.
 
 Volpino
 
    Deh movetevi a pietà.
 
 Eleonora
 
 Via, ti dico.
 
 Roccaforte
 
                        Via di qua.
 
 Volpino
 
1230   (Mi vien voglia con costui
 di sgrugnarlo come va).
 
 Eleonora, Roccaforte a due
 
    Via malnato, malcreato,
 presto fugi via di qua.
 
 Volpino
 
 Anderò.
 
 Eleonora, Roccaforte a due
 
                  Va’ via di qua.
 
 Volpino
 
1235   Ah con me così si tratta?
 Morirò.
 
 Eleonora
 
                  Sì, creppa.
 
 Roccaforte
 
                                        Schiatta.
 
 Eleonora, Roccaforte a due
 
 No, per te non v’è pietà.
 
 Roccaforte
 
    Questo core è tutto mio. (Verso Eleonora)
 Il suo caro, sì, son io.
 
 Eleonora
 
1240Via ti dico. (A Roccaforte)
 
 Volpino
 
                        Via di qua.
 
 Eleonora, Volpino a due
 
    Via malnato, malcreato,
 presto fugi via di qua.
 
 Roccaforte
 
    Ah con me così si tratta?
 Morirò.
 
 Eleonora
 
                  Sì, creppa.
 
 Volpino
 
                                        Schiatta.
 
 Roccaforte, Volpino a due
 
1245Ah per me non v’è pietà.
 
 Eleonora
 
 No, per voi non v’è pietà.
 
    Spazzatevi la bocca.
 
 Volpino
 
 E andate via di qua.
 
 Roccaforte
 
 Ingrata, cruda, sciocca.
 
 a tre
 
1250Andate via di qua.
 
 SCENA VI
 
 CASIMIRO, DORALICE, LIVIETTA, FLAMINIO e varie altre donne, poi ELEONORA e ROCCAFORTE
 
 le donne
 
    Che bel piacer avremo!
 Un uomo sentiremo
 a chiederci pietà.
 
    Saremo consolate;
1255saremo vendicate.
 Più mal non si dirà.
 
 Emilia
 Impareran gli audaci
 a burlarsi di noi.
 Flaminio
                                  Mia cara Emilia,
 sapete che di voi
1260ho parlato mai sempre con rispetto.
 Emilia
 Vi ho donato in mercé tutto il mio affetto.
 Livietta
 Eleonora, venite,
 or ora qui da noi sarà Volpino.
 Eleonora
 Non lo voglio ascoltar.
 Livietta
                                          Se il poverino
1265si disdice, si pente e scusa chiede,
 ch’è pentito si vede; e non è poco
 che un tal atto egli faccia
 e chieda scusa a tante donne in faccia.
 Eleonora
 Venga, chieda perdono e lo rimetto.
 Roccaforte
1270Sì, verrà, lo prometto,
 lo farò venir io.
 Eh di farlo venir l’impegno è mio. (Parte)
 le donne
 
    Che bel piacer avremo!
 Un uomo sentiremo
1275a chiederci pietà.
 
    Saremo consolate;
 saremo vendicate.
 Più mal non si dirà.
 
 SCENA ULTIMA
 
 VOLPINO con una corda al collo, ROCCAFORTE che lo guida e detti
 
 Roccaforte
 
    Donne, donne, ecco il nemico,
1280Roccaforte a voi guidollo;
 eccolo, donne, colla corda al collo.
 
 donne
 
    Ah ah, che bella cosa! (Ridono)
 Roccaforte a noi guidollo;
 ecco il nemico colla corda al collo.
 
 Eleonora
1285Su, via, parla, ritratta
 le parole scorrette.
 Volpino
 Se ho detto maledette,
 vi domando perdono.
 donne
                                          Bravo, bravo.
 Volpino
 Se ho detto galeotte,
1290mi pento e chiedo scusa.
 donne
                                               Evviva, evviva.
 Eleonora
 Presto, l’atto si scriva in protocollo.
 «Volpin lo disse colla corda al collo».
 Roccaforte
 Scrivasi: «Di condurlo ebbe l’onore
 Roccaforte, del sesso il difensore».
 Volpino
1295Sarete più sdegnate?
 Siete ancor vendicate?
 Eleonora
 Ora contente siamo.
 Volpino
 Mi perdonate ancor?
 donne
                                         Vi perdoniamo.
 Volpino
 Or mi levo la corda e vi prometto
1300infin ch’io viverò
 di dir bene di voi, se mai potrò.
 donne
 
    Che bel piacer s’è avuto!
 Un uomo si è veduto
 a chiederci pietà.
 
 tutti
 
1305   Le donne vendicate
 saranno consolate.
 Più mal non si dirà.
 
 Volpino
 
    Volpino disgraziato
 più odiato non sarà.
 
 tutti
 
1310   Le donne vendicate
 saranno consolate.
 Più mal non si dirà.
 
 Fine del dramma