Li uccellatori, Venezia, Fenzo, 1759

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Luogo campestre.
 
 Il MARCHESE, poi PIEROTTO
 
 il Marchese
 Pierotto ancor non vedo.
 Non so quel ch’abbia fatto. Ah non vorrei
810che da lui fosse il cenno mio eseguito.
 Del comando crudel son già pentito. (In atto di partire)
 Pierotto (Chiamando il marchese)
 Ehi.
 il Marchese
            Sei qui? (Rivoltandosi)
 Pierotto
                              Sì signore.
 il Marchese
 Hai fatto?
 Pierotto
                      Dite piano.
 (Qualche cosa vogl’io trargli di mano).
 il Marchese
815Hai trovato Cecchino?
 Pierotto
                                           L’ho trovato.
 il Marchese
 E ben, che cosa fu?
 Pierotto
                                      Eh! L’ho ammazzato.
 il Marchese
 Come?
 Pierotto
                 Gl’ho dato un colpo,
 è morto sulla botta e son venuto
 il danaro a pigliar ch’è convenuto.
 il Marchese
820Ah perfido sicario,
 traditor mercenario. Il mio comando
 non dovevi eseguir. Pensar dovevi
 che bollivami allora in sen lo sdegno.
 Pierotto
 Ma mi diceste pur...
 il Marchese
                                        Vattene indegno.
825Pagherei cento doppie
 che non fosse il meschin di vita privo.
 Pierotto
 Eh! Si potrebbe dar ch’ei fosse vivo.
 il Marchese
 Or vorresti ingannarmi.
 Pierotto
                                               Oh non signore.
 Se vivo lo volete,
830vivo ritornerà.
 (Ti ringrazio fortuna). Eccolo qua.
 
 SCENA II
 
 CECCO e detti
 
 Cecco (Con reti in spalla)
 Bondì a vossignoria. (Al marchese passando)
 il Marchese
                                         Dove ten vai?
 Cecco
 Passato è il mezzogiorno
 e ad uccellar fra queste siepi io torno.
 il Marchese
835Ferma, ti ho da parlar.
 Cecco
                                            Son qui signore.
 Pierotto
 Di grazia una parola. (Al marchese)
 il Marchese
                                          E cosa vuoi?
 Pierotto
 Intesi a dir da voi
 che se Cecco era vivo
 cento doppie di Spagna avreste dato.
840Egli è vivo signor per mia cagione.
 il Marchese
 Disgraziato briccone,
 morto o vivo ch’ei sia, tu sei mendace.
 Pierotto
 Mi pagate così?
 il Marchese
                                Vatene audace.
 Pierotto
 
    Oh cospetto di Bacco baccone.
845Son capace di dire e di far.
 
    Maledetto tu sei la cagione
 e mi voglio di te vendicar.
 
    Vedi là quel bambozzetto
 che vuol tutti spaventar
 
850   ma s’ei sente un po’ di gente
 egli il primo suol scappar.
 
 SCENA III
 
 Il MARCHESE e CECCO
 
 Cecco
 Signor quel disgraziato
 mi voleva ammazzar.
 il Marchese
                                          Sapete voi
 chi l’ordine gli diè?
 Cecco
                                      No padron mio
855non lo so in verità.
 il Marchese
                                     Sono stat’io.
 Cecco
 Grazie alla sua bontà. Cosa gl’ho fatto
 povero me?
 il Marchese
                         Sapete
 che la contessa adoro
 e voi...
 Cecco
                Ve l’assicuro,
860di lei non me ne curo. E se sapete
 ch’io accetti mai della sua grazia il dono
 fattemi scorticar, ch’io vel perdono.
 il Marchese
 Basta, starò a vedere,
 per or di più non dico.
865Fate il vostro dover, vi sarò amico.
 
    Se ben mi niega amore
 la bella mia tiranna,
 vuol conservarle il core
 costanza e fedeltà.
 
870   Forse pietosa un giorno
 ed amorosa ancora
 d’un’alma che l’adora
 le fiamme gradirà.
 
 SCENA IV
 
 CECCO, poi MARIANNINA
 
 Cecco
 Per me può star sicuro.
875La signora contessa
 non fa per me. Sol Roccolina adoro,
 ella sola è il mio bene, è il mio tesoro.
 Mariannina
 E così che rissolvi?
 Cecco
                                     Ho rissoluto.
 Mariannina
 D’esser la sposa tua sperar potrò?
 Cecco
880Vuoi ch’io parli sincer. Madonna no.
 Mariannina
 Dimmi almeno il perché.
 Cecco
                                                 Dirti potrei
 perché sono impegnato,
 perché nol vuole il fato,
 perché i parenti miei
885disgustar non vorrei...
 Ma in mendicar le scuse io non m’imbroglio.
 Non mi piace il tuo volto e non ti voglio. (Parte)
 
 SCENA V
 
 MARIANNINA, poi TONIOLO
 
 Mariannina
 Ah perfido malnato
 a me parli così? Mai più lo giuro,
890mai più ti voglio amar.
 Toniolo
                                             Di’ Mariannina,
 sai dov’è Roccolina?
 Mariannina
                                       Io non lo so.
 E sapendolo ancor non tel dirò.
 Toniolo
 Perché?
 Mariannina
                  Perché mi spiace
 che un pastorel ch’io amo
895cerchi la mia rival.
 Toniolo
                                     Son io l’amato?
 Mariannina
 Sì non lo sai? Non lo conosci ingrato?
 Toniolo
 Ho creduto finora
 fosse Cecco il tuo bene.
 Mariannina
                                             No no t’inganni,
 io sospiro per te che son degl’anni.
 
900   Amor per te mi stimola,
 per te mi mette in gringola,
 caro il mio caro bambolo,
 te solo voglio amar.
 
    Già sento le mie viscere
905tutte agitate in petto,
 mi scalda un dolce affetto
 né posso respirar.
 
 SCENA VI
 
 TONIOLO, poi la CONTESSA
 
 Toniolo
 Infatti Roccolina
 pare che mi ami poco
910e che la mia passion si prenda a gioco.
 Se è ver che Mariannina
 brami gl’affetti miei,
 sarà meglio che anch’io m’attacchi a lei.
 la Contessa
 Dimmi, Cecco dov’è?
 Toniolo
                                          Cecco, signora,
915nol cercate per ora.
 Sarà dove il suo cor d’essere inclina,
 sarà forse dappresso a Roccolina.
 la Contessa
 Come! Si amano forse?
 Toniolo
                                             Oh sì signora.
 la Contessa
 Ma Roccolina non mel disse ancora.
 Toniolo
920Le donne i fatti suoi
 non dicon facilmente.
 la Contessa
                                          Roccolina
 preso ha meco un impegno
 e mi farebbe un trattamento indegno.
 Toniolo
 Si sa, tutto è scoperto,
925si sa del finto giudice
 la gentil barzelletta e in quell’instante
 ella di Cecco si è scoperta amante.
 la Contessa
 Ah di un tal tradimento
 mi saprò vendicar.
 Toniolo
                                     Ma compatite,
930come soffrir potrete
 un consorte incivil mirarvi appresso?
 Una contessa avvilirebbe il sesso.
 
    Mia signora perdonate,
 pensan l’altre d’inalzarsi
935e di dama voi pensate
 in pedina diventar.
 
    Io vi parlo franco e sciolto,
 se l’amore non cangiate,
 voi pentita non a molto
940doverete sospirar.
 
 SCENA VII
 
 La CONTESSA sola
 
 la Contessa
 Costui non dice male; è qualche tempo
 che lo conosco anch’io
 che vo facendo il precipizio mio.
 Che rossor, che vergogna
945amare un uom sì vile
 e amare un che mi sprezza!
 Ah no non sono avvezza
 soffrir simili torti e se il marchese
 tornasse a supplicarmi,
950forse all’affetto suo vorrei piegarmi.
 
    Se mi rendi il primo amante,
 se mi fai sì grato dono,
 ogn’offesa io ti perdono
 che a me festi, o caro amor.
 
955   Se sprezzai le tue catene,
 perché accesa d’altro oggetto,
 tutto fede, tutt’affetto,
 adorarlo saprà il cor.
 
 SCENA VIII
 
 Giardino delicioso con boschetto in fondo sopra una montagnola.
 
 CECCO che va stendendo le reti d’intorno al boschetto, poi ROCCOLINA
 
 Cecco
 E pure in mezo a questo
960sì bel divertimento
 una spina crudel al cor mi sento.
 Roccolina
 Ah Cecco, tutto il giorno
 ad uccellar ten vai
 e a Roccolina tua non pensi mai?
 Cecco
965Eh ci penso anche troppo.
 Roccolina
                                                  Crudellaccio!
 No no, così non è.
 Lo vederei se tu pensasti a me.
 Cecco
 E pure io t’assicuro
 che per te Roccolina mia diletta
970darei la mia civetta.
 Roccolina
                                       Non è poco,
 si vede che di me fai capitale
 mettendomi al confronto un animale.
 Cecco
 Se sai cos’è passione
 compatirmi dovrai. Quella bestiola
975fa tutti i spassi miei
 ma quel caro visin val più di lei.
 
    La civetta del mio amore
 per far preda del tuo core
 ha imparato a civettar.
 
 Roccolina
 
980   La civetta del tuo amore
 fatto ha preda del mio core
 e m’ha fatto innamorar.
 
 Cecco
 
    Vo’ lasciar ogn’altra caccia
 e a te sola penserò.
 
 Roccolina
 
985   Io ti lego nella faccia
 che burlata resterò.
 
 Cecco
 
    No; tel giuro...
 
 Roccolina
 
                                Sì ti credo.
 Ma che vedo? Quant’uccelli? (Fingendo di vedere uccelli)
 
 Cecco
 
 Zitto, zitto; voglio quelli
990nella rete trapolar. (Guardando intorno e fingendo con li fischi di richiamo; e lascia Roccolina e va alla rete)
 
 Roccolina
 
    Maledetto, te l’ho detto
 che m’avevi da burlar.
 
 Cecco
 
    Mia carina, Roccolina
 tu m’hai fatto giù cascar.
 
 Roccolina
 
995   Vanne, vanne via di qua.
 
 Cecco
 
 Via perdon per carità.
 
 Roccolina
 
    Non ti voglio.
 
 Cecco
 
                               Oh che imbroglio!
 
 Roccolina
 
 Guarda, guarda.
 
 Cecco
 
                                 Dove sono? (Guardando come sopra)
 
 Roccolina
 
 Maledetto.
 
 Cecco
 
                       Via perdono.
1000Tutti quanti ammazzerò.
 
 Roccolina
 
 Tutti, tutti! Oh questo no.
 
 a due
 
    Siete pur belli
 canor’augelli,
 ma più diletti
1005son gl’amoretti
 che mi svolazzano
 intorno al cor.
 
 SCENA ULTIMA
 
 La CONTESSA, il MARCHESE, poi tutti
 
 il Marchese
 Su via son persuaso
 di quel che mi diceste.
 la Contessa
1010Credete pur, che il sospettare è vano.
 il Marchese
 Sì vi credo ed in prova ecco la mano.
 Cecco
 Signora compatite... (Alla contessa)
 la Contessa
                                         A me dinanzi
 non comparir mai più.
 Roccolina
                                            Non vi adirate
 se ora Cecchino è mio... (Alla contessa)
 la Contessa
1015No, se sposa sei tu, son sposa anch’io.
 Toniolo
 Ed io pure.
 Mariannina
                        Ed io pure.
 Pierotto
                                               Ed io meschino
 son restato signori un babuino.
 il Marchese
 Contentati ribaldo
 che non hai quel castigo
1020che merita la tua temerità.
 Pierotto
 Obbligato signor della bontà
 e per farvi vedere
 che tal bontà mi è grata
 voglio darvi di uccelli una spedata.
 tutti
 
1025   Quel bambinel d’amore
 è un bravo uccellatore
 che tutti sa pigliar.
 
    E quando men si crede
 dal tristarel si vede
1030i cuori a trappolar.
 
 Fine del dramma