Statira, Venezia, Rossetti, 1741
Testimoni: I-Mb (pp. 48; manca la didascalia Parte alla fine dell'aria; virgolati i versi 49-59, 121-131, 339-343, 387-390, 731-740 da «Il nuovo sole» a «non soffro», 772-778 da «Sì, di Learco»); partitura di Chiarini coeva alla princeps: perduta; Tevernin, Olzati: manca; Savioli, VII, pp. 135-168 (altra versione); Guibert, III, pp. 49-82 (altra versione); Zatta, XXXVI, pp. 205-247 («Rappresentato per la prima volta in Venezia l'anno 1740»; in realtà altra versione); Mémoires, pp. 199 («Une société de nobles vénitiens avoit pris à bail pour cinq années le théâtre de Saint Jean Chryostôme et m'avoit demandé un opéra pour la foire de l'acension. J'avois refusé de les satisfaire; mais devenu maître de mon tems, j'acceptai la commission; j'achevai, en peu de jours, un opéra intitulé Statira que j'avois dans mon portefeuille»), 608 (in ordine cronologico fra La donna di garbo, 1743, e L'impostore, 1754). Sono stati mantenuti: arestare, arossire, attrio, corispondere, dissegno, esiggere, giongere, inamora, inocente, ressistere, rissolvere, strignere passim; Dedica arivo, congiontura, areccare; Argomento guereggiava, piciolo, addatata; Mutazioni di scene regia "reggia", logia "loggia", salla "sala"; 19 repugnanza, 37 disaprova, 46 instinto, 70 Principe, sorgi ed i trionfi tuoi (accettabile considerando «trionfi» trisillabo), 79 inavertito, 85 instante, 89 Rosane impaziente (accettabile considerando «impaziente» pentasillabo), 101 inocenza, 118 fredezza, 163 ossequir "eseguire" "rispettare", 172 allato, 185 ariva, 194 repplicar, 242 strigner chi abborro e abbandonar chi amo (accettabile ipotizzando una dialefe tra «chi» e «amo»), 251 smarir, 282 ricchiesi, 426 Ramentati, 465 difonde, 466 avilisce, 468 tale confusion mi desta in petto (accettabile considerando «confusion» quadrisillabo), 522 improviso, 563 didascalia avede, 626 drito "diritto", 630 È questi il zelo, 632 acheta, 643 irita, 676 opporanno, 695 straggi, 706 dovesti (forse da emendare in «dovresti»), 740 induggio, 778 di funesto pressaggio (forse da emendare in «sì funesto»), III.3 didascalia ARBACE con seguito e detti (in scena Arbace, Statira e Rosane), 828 possede, 846 supplicio, 911 avenir. Sono stati emendati: Dedica puhlica stampa] publica stampa; 55 Arbare] Arbace, 74 Alb.] Arbace, 122 vagheggiat] vagheggiar, 153 rltornino] ritornino, 186 Lar.] Learco, 227 raccia] taccia, 311 clte] che, 318 conforro] conforto, 361 obbiar] obbliar, 370 Art.] Arbace, 485 nen] non, 630 monarea] monarca, II.7 didascalia ROSANE sola (non dà senso; versione del 1756, II.5: «ROSANE, poi LEARCO»)] ROSANE sola, poi LEARCO, 657 Ah non fia ver ch'io soffra] Rosane Ah non fia ver ch'io soffra. Sono state omesse le indicazioni del daccapo nell'aria. È stato normalizzato l'uso di u e v.
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