La finta semplice, Venezia, Fenzo, 1764

Vignetta Frontespizio
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino con un viale d’alberi che si stende dalla pianura sopra d’una eminenza, dove termina nella facciata d’un palazzino da campagna.
 
 GIACINTA, NINETTA, FRACASSO e SIMONE
 
 tutti
 
    Bella cosa è far l’amore!
 Bello è assai degl’anni il fiore!
 Bella è più la libertà!
 
 Giacinta
 
    Ma un momento così bello
5forse più non tornerà.
 
 Fracasso
 
    Son soldato e a far duello
 guai se alcun mi sforzerà.
 
 Ninetta
 
    Bravo questo e bravo quello
 ma nissun ne sposerà.
 
 Simone
 
10   La tua testa è un molinello;
 questo sol temer mi fa.
 
 tutti
 
    Bella cosa è far l’amore!
 Bello è assai degl’anni il fiore!
 Bella è più la libertà!
 
 Giacinta
15Ritiriamoci amico
 che temo esser sorpresa
 da’ miei fratelli sì bizzari e strani.
 Ninetta
 Addio Simone e ci vedrem domani.
 Fracasso
 Ma cospetto di Bacco
20son pur due mesi adesso
 che in casa vostra abbiam stanza e quartiero.
 E tuttavia si teme,
 se siam trovati due momenti insieme.
 Giacinta
 Sapete pur chi sono
25i due fratelli miei!
 Ninetta
                                     Sono due pazzi,
 due storni, due merlotti,
 due gran caricature.
 Fracasso
 Che importa a me? Sian pure,
 io li farò tremare. Alfin si tratta
30di farvi sposa mia.
 Simone
                                     Si tratta alfine
 che possa anch’io sposar questa ragazza.
 Giacinta
 Guai se lo sa il maggiore; egli ne amazza.
 Fracasso
 L’ammazzaremo lui.
 Simone
 Li sforzeremo a queste nozze entrambi.
 Ninetta
35Oh non fate gli strambi,
 che per far queste nozze
 non val bravura e furberia ci vuole.
 Fracasso
 Come sarebbe a dir?
 Ninetta
                                         Sarebbe a dire
 che l’un de’ miei padroni,
40perché fu maltrattato
 da sua cognata un tempo e l’altro poi
 per timore del primo, or son del pari
 nemici delle donne.
 Simone
                                       Oh che somari!
 Fracasso
 Dunque, che vuoi tu fare?
 Ninetta
45Vo’ farli innamorare.
 Fracasso
 Di chi?
 Simone
                 Di qualche vecchia
 che sappia far la bella?
 Ninetta
 Non aspettate voi vostra sorella?
 Fracasso
 Ariverà a momenti.
 Ninetta
50Fate che parli meco
 più presto che potete,
 fate che voglia anch’ella
 regolarsi a mio modo e non temete
 che noi ci sposerem quando volete.
 Fracasso
55Quando non vuoi che questo,
 io farò tutto e presto. Olà, Simone
 all’osteria vicina
 smontar dee mia sorella. Ivi l’aspetta,
 va’ ad avvisar Ninetta
60subito che sia giunta e sia tua cura
 che le possa parlar senza paura.
 Simone
 Benissimo, signore,
 ma quando avran parlato
 queste due volpi insieme
65io dubito di pioggia e di tempesta
 e tutti ne diran: «Guarda la testa».
 
    Troppa briga a prender moglie,
 troppa briga in verità.
 Non è cosa da soldato
70che la vuole a buon mercato
 o di meno ancor ne fa.
 
    Son le donne belle e buone
 ma se tanto han da costar,
 per un sol mazzo di carte,
75per un fiasco di buon vino,
 per due pippe di tabacco
 ve le do tutte in un sacco.
 Né mi vo’ più maritar. (Parte)
 
 SCENA II
 
 GIACINTA, NINETTA e FRACASSO
 
 Ninetta
 L’un de’ patroni è alzato
80che aperte già le sue finestre io veggio.
 Fracasso
 Ben, che sarà per questo?
 Ninetta
 Oh niente e a vostro grado
 restate voi, che a trappolarli io vado. (Parte)
 Fracasso
 Ninetta è scaltra assai.
 Giacinta
85Ma assai conosco i miei fratelli anch’io.
 Fracasso
 Ad un uomo par mio,
 che ad essi far potrebbe un brutto giuoco,
 per dir di no ci penseranno un poco.
 Giacinta
 Vel diran certamente.
 Fracasso
90Se mel diran, farne saprò vendette,
 saprò sposarvi a forza,
 saprò condurvi altrove e mi trattengo
 sol perché spero...
 Giacinta
                                    Oibò, signor, non vengo.
 Fracasso
 Così non farem nulla.
95Troppo fredda voi siete
 né sapete alla fin cosa volete.
 Giacinta
 So che vi voglio ben.
 Fracasso
                                        Del vostro bene
 che n’ho da far, se presto
 non arrivo a sposarvi e vi perdete
100in occhiate e in sospiri
 che noi soldati non contiamo un fico.
 Giacinta
 Pian, che ci pensi un poco e ve lo dico.
 
    Marito io vorrei
 ma senza fatica;
105averlo se comoda.
 Lasciarlo se intrica;
 che aspetti degl’anni,
 che sole le mani
 gli basti bacciar.
 
110   Insomma io desidero
 un uomo d’ingegno
 ma fatto di legno
 che dove lo metto
 là sappia restar. (Parte)
 
 SCENA III
 
 FRACASSO, poi CASSANDRO
 
 Fracasso
115Oh starem male insieme
 ch’ella è tutta di ghiaccio, io tutto fuoco
 ma pur l’amo non poco
 e se arrivo a sposarla a mio talento,
 non mi fo più ammazzar per complimento.
 Cassandro
 
120   Non c’è al mondo altro che donne;
 ma sian belle, ma sian buone,
 non mi voglio infemminire,
 non mi vo’ matrimoniar.
 
    Servitore... Sì signore,
125sua sorella... L’ho con ella,
 vada altrove ad abitar.
 
 Fracasso
 Con chi l’ha don Cassandro?
 Cassandro
 L’ho con i capitani,
 colle capitanesse sue sorelle,
130cogli alfier, coi sergenti,
 coi tamburi e le trombe,
 coi cannoni e le bombe
 che or or vorran con vostra signoria
 il quartier generale in casa mia.
 Fracasso
135È forse già arrivata
 la baronessa mia sorella?
 Cassandro
                                                Appunto.
 Non fosse mai venuta!
 Fracasso
 L’avete voi veduta?
 Cassandro
 Non la voglio veder; donne non voglio
140in casa aquartierate.
 Fracasso
 A me lo dite? Andate
 a dirlo a chi si aspetta.
 Cassandro
 Spedirò in Transilvania una staffetta.
 Fracasso
 Dove son io, ci deve
145star mia sorella ancora
 che del pari v’onora.
 Cassandro
                                        Oh lo sappiamo.
 Ma ci vuol convenienza.
 Si domanda licenza
 e purché non ci venga a civettare
150vedremo... E penserem che s’ha da fare.
 Fracasso
 Ella sa le creanze,
 so il mio dovere anch’io. Pria la vedete
 e poi deciderete.
 Cassandro
                                  E la vedremo,
 perché si dee cerimoniar la donna
155per la sua fratellevol fratellanza;
 del resto ho per usanza,
 vo’ dir che star costumo
 alla larga dal fumo.
 Imperciocché quantunque
160la militare sua baroneria
 la vorrei persuasa
 che mi può imbaronar tutta la casa.
 Fracasso
 Olà mi meraviglio.
 D’una sorella mia
165non si parla così.
 Cassandro
                                  Di lei non parlo,
 cioè parlo di tutte, anzi pretendo
 non parlar di nissuna.
 Fracasso
 Che stil spropositato! Io non v’intendo.
 Cassandro
 M’intenderà madama,
170conciosiaché di lei
 in casa m’hanno detto
 che parla e scrive ancor senza alfabetto.
 Fracasso
 Certo la troverete
 una buona ragazza.
 Cassandro
175Ohimè... Sarà una pazza!
 Tanto meglio; sì bene...
 Vo’ dir che mia cognata
 uno spirito avea da spiritata.
 Fracasso
 Della sorella mia
180non dovete già aver tale impressione.
 Cassandro
 Ma... fo come Catone,
 cioè fuggo i rumori.
 Fracasso
 Cosa temete voi? Che v’innamori?
 Cassandro
 Io innamorarmi! Oh sfido
185Lucrezia, Marco Antonio e Cattilina,
 n’ho avute una dozzina
 che volean migliorar questo colosso.
 Ma non voglio; non posso!
 Conciosiaché ho fissato
190virginello morir, come son nato.
 Fracasso
 Ne ho veduti degli altri
 che facean colle donne i paladini.
 E poi ci son caduti.
 Cassandro
                                      I babuini.
 Fracasso
 Ci cadrete, io scometto,
195presto o tardi voi pure.
 Cassandro
                                             Uh poveretto!
 Fracasso
 Non fate tanto il bravo.
 Cassandro
 Sono in questo un Orlando...
 Anzi... cioè... con lui non mi baratto.
 Fracasso
 Orlando per le donne era un bel matto.
 
200   Guarda la donna in viso
 e non l’amar se puoi;
 con un gentil sorriso,
 con quegli occhietti suoi,
 «Vieni» vi dice «vieni
205se per me piangi e peni,
 ch’io t’ho da consolar».
 
    E siano pure infide,
 siano le donne ingrate,
 quando una guarda e ride,
210vogliate o non vogliate,
 bisogna perdonar. (Parte)
 
 Cassandro
 Eh ben ben ci vedremo e sua sorella
 metterla voglio in tanta soggezione
 che creda di parlar con Cicerone. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 Gabinetto nella casa di Cassandro.
 
 ROSINA, NINETTA, poi POLIDORO
 
 Rosina
 
215   Colla bocca e non col core
 tutti sanno innamorar.
 
    Ma chi vuol fede ed amore
 da me venga ad imparar,
 che si può senza rossore
220gradir tutti e un solo amar.
 
 Ninetta
 Sicché m’avete inteso?
 Rosina
 So cosa deggio fare.
 Ninetta
 Fateli innamorare
 questi due sciocchi e giacché l’un ne viene
225cominciate da lui.
 Rosina
                                    Qual vien di loro?
 Ninetta
 Viene don Polidoro
 e con lui ci vuol poco,
 che di sposarla ei tratta,
 se vede con la scuffia anche una gatta.
 Rosina
230Zitto, ch’egli entra adesso.
 Polidoro
 Ehi? (Dalla porta fa cenno a Ninetta, corre a lui)
 Ninetta
              Signore.
 Polidoro
                                È permesso?
 Ninetta
 Cosa?
 Polidoro
               Veder madama.
 Rosina
 Favorisca, se il brama. (Correndoli incontro)
 Complimenti non vuo’, sempre padrone.
235Ecco a bacciar la mano,
 ecco là da seder, voglio l’onore
 dell’amicizia vostra; e qua si viene,
 si va, si resta a desinare, a cena,
 perché io non ho pretese
240e tratto cogli amici alla francese.
 Polidoro
 Ehi? (Facendo cenno a Ninetta)
 Ninetta
              Da me che volete?
 Polidoro
 Cosa risponderò?
 Ninetta
                                   Non intendete
 che non vuol cirimonie e tutto è buono
 quel che vi viene in bocca?
 Polidoro
245Ho capito... Madama
 gran bell’abito avete!
 Rosina
                                         Eh bagatelle.
 All’uso del paese.
 Polidoro
                                  Oh come belle
 quelle scarpine ancora!
 Rosina
 Che sciocco!
 Polidoro
                          Ma signora
250più delle scarpe vostre, io mi dichiaro,
 siete bella voi stessa.
 Ninetta
                                         Oh che somaro!
 Rosina
 Tutta vostra bontà!
 Polidoro
                                      Voi mi piacete.
 Rosina
 Oh troppo onor!
 Polidoro
                                 Volete
 prendermi per marito?
 Rosina
                                              Io non son degna
255d’una tanta fortuna.
 Polidoro
                                       Eh non importa.
 Anch’io non voglio cirimonie e basta
 che non lo sappia mio fratel; del resto
 vi sposo adesso qui.
 Rosina
                                       Ma così presto?
 Così arrivata in casa vostra appena
260e nel vostro paese?
 Polidoro
 Sì ben, come diceste, alla francese.
 Rosina
 Alla francese ancora
 domanda un matrimonio i passi suoi,
 s’ama da prima e poi
265qualche visita almeno,
 qualche gentil biglietto,
 qualche bel regaletto;
 insomma un uom di spirito qual siete
 in somiglianti impegni
270bisogno non avrà che altri gli insegni.
 Polidoro
 Insegnatemi pure
 ma la visita è fatta;
 e il regalo farò senza fatica.
 Quello che più m’intrica
275è il biglietto, o madama,
 che a scriver mai non m’insegnò la mama.
 Ninetta
 Eh non serve, signore,
 sarò io, se volete,
 la vostra segretaria.
 Polidoro
280Ma nol dite a nessun?
 Ninetta
                                           Nemmeno all’aria.
 Polidoro
 Così ci sposerem.
 Rosina
                                   Tempo e cervello.
 Polidoro
 Non basta un’ora?
 Ninetta
                                    È qua vostro fratello.
 Polidoro
 Oh poveretto me!
 Rosina
                                   Non dubitate,
 perché nulla sospetti,
285io me ne andrò finché con voi ragiona.
 Polidoro
 Se con voi mi ritrova, ei mi bastona.
 Rosina
 Siatemi voi costante,
 che per esservi amante,
 fin col fratello vostro
290a me non mancheran mille ripieghi
 e se m’ha da parlar, vo’ che mi preghi. (Parte)
 Ninetta
 Gran fortuna è la vostra!
 Chi moglie tal non prende è grosso e tondo,
 perché di queste ne son poche al mondo. (Parte)
 
 SCENA V
 
 CASSANDRO e detto
 
 Polidoro
295Oh la prendo da vero.
 Cassandro
 Dov’è la baronessa?
 Polidoro
                                       In qualche sito
 sarà sicuramente.
 Cassandro
                                    Oh scimunito.
 Voi mi fate vergogna;
 e non aveste mai
300il coraggio, cioè la petulanza
 di parlar seco lei?
 Polidoro
                                   Le ho già parlato.
 Cassandro
 Ella v’avrà trovato
 un stolido rampollo... sì signore,
 della progenie nostra ingenerata
305di mascolini eroi.
 Polidoro
                                   S’è innamorata.
 Cassandro
 Di voi?
 Polidoro
                 Di me.
 Cassandro
                                Sarà una sciocca anch’ella?
 Polidoro
 Ve la mantengo, è bella.
 Cassandro
 Bella ma senza spirito,
 bella senza intelletto.
 Polidoro
310Ha uno spirito... da spirito folletto.
 Cassandro
 Non è dunque per voi;
 amar non può uno storno
 e statele lontan.
 Polidoro
                                La notte o il giorno?
 Cassandro
 E giorno e notte e sempre,
315seco lei non trescate.
 Polidoro
 Farò quel che voi fate.
 Cassandro
 Io posso far che voglio. Infra noi due
 c’è una gran differenza.
 Polidoro
 Siamo però fratelli in conclusione.
 Cassandro
320Ma son io uom di garbo e voi minchione.
 Polidoro
 Sarò peraltro un uomo.
 Cassandro
 E per questo?
 Polidoro
                             La donna
 mi piace e d’una moglie ho anch’io bisogno.
 Cassandro
 Da farne che, bagiano?
 Polidoro
325Quel che gli altri ne fanno.
 Cassandro
 Voi donne? Voi mogliera? Oh che asinaccio?
 Polidoro
 Zitto, zitto, che taccio.
 Cassandro
 Non lo dite più mai.
 Polidoro
 Farò senza parlar.
 Cassandro
                                    Cosa farai?
 Polidoro
330Tutto quel che volete.
 Cassandro
 Mai più parlar di donne.
 Polidoro
                                                Sì signore.
 Cassandro
 Non guardar per amore
 mai più la baronessa.
 Polidoro
                                          Signorsì.
 Cassandro
 E quando ella vi guarda,
335cioè quando vi piace,
 chiuder gli occhi, fuggir, farle dispetto.
 Polidoro
 Andrò a cacciarmi per paura in letto.
 
    Cosa ha mai la donna indosso
 che mi piace tanto tanto,
340se la guardo, in lei m’incanto;
 se la tocco, mi fo rosso;
 e che caldo ella mi fa.
 
    Il malanno che li porti,
 quei che sprezzan le consorti,
345carezzarla, cocolarla,
 una moglie poveretta,
 una moglie benedetta
 anche a me per carità.
 
 SCENA VI
 
 CASSANDRO e ROSINA
 
 Cassandro
 Grand’uomo che son io
350per non temer le donne! Ecco che viene
 la baronessa e sfoderar bisogna
 tutta la mia eloquenza; onde ella veda
 dal mio cerimonial cerimoniante
 che lo spirito suo meco è spirante.
 Rosina
355Chi è qua?... Fratello... aiuto. (Ritirandosi spaventata)
 Cassandro
 Cosa avete veduto?
 Cioè di che temete!
 Un galantuom son io.
 Rosina
 Un galantuomo!
 Cassandro
                                 Al portamento, al viso,
360all’abito leggiadro,
 chi, come e qual mi credeste?
 Rosina
                                                        Un ladro.
 Cassandro
 Per una qual voi siete
 spiritosa pulcella
 questa è una debolezza.
 Rosina
                                              Io spiritosa?
365Oh sì signore, e come.
 Cassandro
                                           Non mi pare
 ma la vo’ esaminare,
 sediam qui baronessa (Fa portar delle sedie)
 e discorriamla un poco.
 Rosina
 Saria meglio in cucina appresso il fuoco.
 Cassandro
370Che stolida! Volete
 che parliamo in francese,
 in tedesco, in turchesco o in italiano?
 Rosina
 Come che più vi piace.
 Cassandro
                                            In verso o in prosa?
 Rosina
 Oibò, né l’un né l’altro.
 Cassandro
375Come, se ognun che parla,
 cioè sempre favella il mondo intero
 o in prosa o in versi.
 Rosina
                                        Io nol sapea da vero.
 Cassandro
 Ma dunque, che sa lei?
 Rosina
 So che tre e tre fan sei.
 Cassandro
380Poter del mondo! Siete
 una gran dottoressa in aritmetica.
 E non è già sì poco
 nell’età vostra, di quanti anni?
 Rosina
                                                          Gli anni?
 Cassandro
 Sì, signora madama.
 Rosina
385Lasciate che ci pensi.
 Cassandro
 E così?
 Rosina
                 Gli anni adesso
 son millesettecento
 sessantaquatro in punto.
 Cassandro
                                                Oh che portento!
 Rosina
 Chi è questo signore?
 Cassandro
390Non sapete che sia
 il portento, il prodiggio
 da tutti conosciuto?
 Rosina
 Non ho l’onor d’averlo mai veduto.
 Cassandro
 (Che innocente fanciulla!
395Questa non fa paura).
 Ma nulla voi sapete?
 Rosina
 Oh so un poco di tutto.
 Cassandro
                                            Verbigrazia,
 voglio dir, per esempio.
 Rosina
                                              Sì signore.
 Cassandro
 Cosa sapete voi?
 Rosina
                                 Far all’amore.
 Cassandro
400L’avete fatto mai?
 Rosina
 Signorsì.
 Cassandro
                    E al giorno d’oggi
 lo fate?
 Rosina
                 Sì signore.
 Cassandro
 E lo vorrete far anche dappoi?
 Rosina
 Signorsì.
 Cassandro
                    Ma con chi?
 Rosina
                                            Bella? Con voi?
 Cassandro
405Con me? M’accosto un poco,
 che questa è al caso mio.
 Rosina
                                               (Povero alocco!)
 Cassandro
 (Un muso da museo,
 una buona pulcella innocentina.
 Eh lascia far a noi). Ehi... Madama?
 Rosina
410Che volete?
 Cassandro
                         Accostatevi.
 Rosina
 Così. (S’accosta un poco)
 Cassandro
              Così in buonora. (La tira vicin affatto)
 Rosina
 Se volete, io vi vengo in braccio ancora.
 Cassandro
 (Senz’altro è innamorata).
 Ma dite in confidenza,
415voi faceste all’amore
 anche con mio fratello?
 Rosina
                                             Sì signore.
 Cassandro
 E sposarvi vorrebbe?
 Rosina
                                          Signorsì.
 Cassandro
 Onde se io vi sposassi
 rivale avrei la fratellanza in casa
420e dividendo il core
 mi fareste voi forse?...
 Rosina
                                           Oh sì signore.
 Cassandro
 Poter del mondo! Io sfido
 tutta la quinta essenza femminesca
 ad esser più sincera,
425cioè più di costei sciocca e ciarliera.
 Rosina
 Ah!...
 Cassandro
              Cosa è quel sospiro?
 Rosina
 Quanto più vi rimiro,
 voi nemmen mi guardate.
 Cassandro
 Anzi a forza d’occhiate
430vi assorbo e vi divoro.
 Rosina
 Una manina almeno.
 Cassandro
                                         Ecco la mano.
 (Quanto è mai compiacente!
 E come mi vien caldo!)
 Rosina
 Quanto siete mai bello!
 Cassandro
435Me l’han detto degli altri.
 Rosina
                                                 Oh questo anello!
 Cassandro
 Mi costa mille scudi.
 Rosina
 Se mi voleste bene?
 Cassandro
                                       Oh son di fuoco.
 Rosina
 Mel dovreste donar?
 Cassandro
                                        Torno tra poco. (Alzandosi in fretta)
 Rosina
 Partite da chi v’ama?
 Cassandro
440Sento là fuora che qualcun mi chiama.
 Rosina
 Lasciatemi l’anello.
 Che in vece vostra compagnia mi tenga.
 Cassandro
 Sì bene, un’altra volta,
 cioè mai più, conciosiaché so io...
445L’anello ha d’esser mio.
 Rosina
 Perché voi non mi amate.
 Cassandro
 Oh mai... non dubitate.
 Ma...
 Rosina
             Siete troppo avaro.
 Cassandro
 Oh mai, me ne dichiaro
450ma...
 Rosina
             Se non ho di voi
 questa memoria almen presto mi scordo.
 Cassandro
 A questa cantillena oggi son sordo.
 
    Cosa dicon tanti e tanti
 che in amor spender bisogna?
455Falso, falso, è una menzogna,
 è una gran bestialità.
 
    Questo è far le sue galanti
 più superbe, più arroganti
 e chi amar vuole all’usanza
460dei sospiri in abbondanza,
 delle smanie e batticori
 ma regali, no signori
 che l’amor più durerà. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 FRACASSO, NINETTA e detta
 
 Fracasso
 Eh ben sorella mia?
 Rosina
                                       Siamo a buon segno
465e in questo dì m’impegno
 d’innamorarli tutti due del pari
 sino a farmi sposar.
 Fracasso
                                       Basta ch’io sposi
 Giacinta lor sorella.
 Ninetta
 E ch’io sua damigella
470abbia Simone per marito mio.
 Rosina
 Tutto va ben; ma vo’ marito anch’io.
 Fracasso
 Sono sì pazzi entrambi
 ch’io non saprei qual sia per voi migliore.
 Ninetta
 Il più sciocco è il minore,
475attaccatevi a lui,
 che farete più presto
 ed una moglie spiritosa e bella,
 come l’han molte e molte,
 un marito ha d’aver buono tre volte.
 Fracasso
480No, che quell’altro almeno
 un uom non è di legno e mia sorella
 di ridurlo a dovere è ben capace.
 Rosina
 Io sposerò quello che più mi piace.
 Ma perché piaccia un uomo
485e perché amor non sia di noi tiranno
 cosa si debba far tutte non sanno.
 
    Senti l’eco ove t’aggiri
 sussurar tra fiori e fronde;
 ma se gridi o se sospiri
490quello sol l’eco risponde
 che ti sente a ragionar.
 
    Così far dovrebbe ancora
 cogli amanti e questa e quella,
 voler bene a chi l’adora,
495corbellar chi ne corbella,
 non dar niente a chi non dona,
 che l’usanza è bella e buona
 di far quel che gli altri fanno
 e in amor non può fallar.
 
 SCENA VIII
 
 POLLIDORO e detti
 
 Polidoro
500Ninetta.
 Ninetta
                   Che volete?
 Polidoro
 Digli a colui che vada,
 perché t’ho da parlar da solo a sola.
 Fracasso
 Dov’è la convenienza?
 Quivi alla mia presenza
505non si parla in secreto.
 Polidoro
                                            Andate via,
 che ho un non so che da dirle.
 Fracasso
                                                        A mia sorella
 porto rispetto adesso e alla sua stanza
 ma noi v’insegneremo la creanza. (Parte)
 Ninetta
 Voi l’avete irritato.
 Polidoro
                                     Eh non importa.
 Ninetta
510E se vi bastonasse?
 Polidoro
                                      Eh prenderemo
 le bastonate ancora
 per quella che m’adora; e preme adesso
 quel biglietto che sai.
 Ninetta
                                          L’ho preparato;
 eccolo sigillato;
515di tenerezze è pieno
 e basta ritrovar chi a lei lo dia
 perché io non sarei buona.
 Polidoro
 Glielo darò in persona.
 Ninetta
 Oh bravo da dovero!
520La moda è nuova affatto;
 ma la migliore è poi
 far tutti da sua posta i fatti suoi.
 
    Chi mi vuol bene
 presto mel dica,
525che per capire
 non vo’ fatica
 né intisichire
 per civiltà.
 
    Tutti i biglietti
530io ve li dono;
 sono seccagini;
 son melansagini
 e alla più presta
 da testa a testa
535tutto si fa. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 POLIDORO, poi ROSINA
 
 Polidoro
 Adesso è fatto tutto.
 Questo è il biglietto che da me pretende
 l’innamorata mia,
 anche il regalo è pronto,
540onde faccio il mio conto
 che nissun me la toglie
 e saremo così marito e moglie.
 Ecco che viene appunto. Allegramente,
 che solo qui mi trova;
545e se ancor qui venisse mio fratello,
 in sua presenza aver dovrà cervello. (Rosina, Ninetta, Polidoro, Fracasso, poi Cassandro, Giacinta e Simone coll’ordine seguente)
 Rosina
 
    Dove avete la creanza?
 Mio fratello e la mia stanza
 sempre s’ha da rispettar.
 
 Fracasso
 
550   Cospettaccio, cospettone
 vuo’ da voi soddisfazione
 o vi faccio bastonar.
 
 Polidoro
 
    Non so niente poveretto.
 N’è cagion questo biglietto
555ch’io le avea da presentar.
 
 Fracasso
 
    Un biglietto a mia sorella?
 
 Ninetta
 
 La faceste ora più bella.
 
 Rosina, Fracasso a due
 
 Non prendiam vostri biglietti,
 non sappiam di voi che far.
 
 Polidoro
 
560   Me l’avete voi richiesto.
 
 Rosina, Fracasso a due
 
 Per noi due che affronto è questo!
 
 Polidoro
 
 Ah Ninetta, che paura!
 
 Ninetta
 
 In ginocchio a dirittura (Lo fa inginocchiare)
 e pregarli a perdonar.
 
 Fracasso
 
565   Non perdono per sì poco.
 
 Ninetta
 
 Lo scrissi io così per giuoco.
 
 Rosina, Fracasso a due
 
 Compatiam la debolezza;
 e per fargli una finezza
 s’ha il biglietto da accettar.
 
 Cassandro
 
570   Bravo fratello!
 Brava madama!
 Così in ginocchio
 cosa si fa?
 
 Polidoro
 
    Ora sto fresco,
575caro tedesco
 voi difendetemi
 per carità.
 
 Cassandro
 
    Anche biglietti
 mia signorina
580quel mamalucco
 scriver vi sa.
 
 Rosina
 
    Oibò, signore,
 questo biglietto
 pieno d’amore
585è per voi scritto
 in verità.
 
 Cassandro
 
    Scritto l’avete
 per me carina?
 
 Ninetta
 
 Brava da vero!
 
 Fracasso
 
590Povero alocco!
 
 Cassandro
 
 Leggiamo un poco;
 datelo qua. (Prende il biglietto e si ritira a leggere)
 
 Polidoro
 
    Finché il fratel non guarda
 prendete il regaletto
595che voi m’avete detto
 par farmi poi sposar. (Le porge una borsa)
 
 Rosina
 
    A me si dan danari? (Prende con dispetto)
 
 Ninetta
 
 Che diavolo faceste?
 
 Fracasso, Rosina a due
 
 Perbacco i nostri pari
600non l’han da sopportar.
 
 Cassandro
 
    Che fassi in quel cantone?
 Fratello mio buffone,
 a lei non t’accostar.
 
 Rosina
 
    Povero Polidoro!
605Che questa borsa d’oro
 mi dà, se il voglio amar.
 
 Cassandro
 
    Che pezzo d’asinaccio!
 Di queste io non ne faccio
 né sono con le donne
610sì facile a cascar.
 
 Rosina
 
    Se mi volete bene
 quest’oro voi serbate
 e quell’anel mi date
 per farlo disperar.
 
 Cassandro
 
615   L’anel!
 
 Rosina
 
                   Per un pochetto.
 
 Cassandro
 
 L’anel!
 
 Rosina
 
                Vel rendo subito.
 
 Cassandro
 
 Da vero, che ne dubito;
 ma in grazia del biglietto
 che con tal gusto ho letto
620vi voglio contentar. (Le dà l’anello)
 
 Simone
 
    Presto madama,
 che uno vi chiama
 e vi vorrebbe
 complimentar. (Parte)
 
 Rosina
 
625   Subito... Addio. (Volendo partire)
 
 Cassandro
 
 L’anello mio? (La trattiene)
 
 Fracasso
 
 Corpo del diavolo
 non vuol mangiarvelo.
 
 Ninetta
 
 Non vuol scappar.
 
 Simone
 
630   Presto signora,
 che c’è di fuora
 chi vi desidera
 seco a pransar.
 
 Rosina
 
    Andiam fratello. (Come sopra)
 
 Cassandro
 
635Prima il mio anello. (Come sopra)
 
 Fracasso, Rosina a due
 
 Poter del mondo!
 De’ pari nostri
 s’ha da fidar.
 
 Cassandro
 
    Senza che andiate
640con chi vi brama,
 fate che resti
 quel che vi chiama,
 che io darò a tutti
 da desinar.
 
 Giacinta, Ninetta a due
 
645   Bravo, bravissimo!
 
 Fracasso
 
 Così va fatto.
 
 Polidoro, Simone a due
 
 Quest’è cervello!
 
 Cassandro
 
 Così l’anello
 non sparirà.
 
 tutti
 
650   Dunque a pranso in compagnia
 e tra il vino e l’allegria
 che si balli e che si canti
 tutti amici, tutti amanti,
 viva amore e la beltà.
 
 Fine dell’atto primo