Le pescatrici, Venezia, Bettinelli, 1752

Vignetta Frontespizio
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Cortile che introduce al giardino delizioso.
 
 BURLOTTO, poi LINDORO
 
 Burlotto
 Nerina traditora,
 sperando esser signora,
415a drittura mi scaccia e mi disprezza?
 Voglio ricompensar la sua finezza.
 Vuo’ veder se mi riesce
 buscarmi il premio e castigar Nerina,
 procurando a Lesbina,
420la quale è mia germana,
 il bell’onor di diventar sovrana.
 Ecco appunto l’amico.
 Lindoro
                                           Ancor non vedo
 chi dell’occulta donna
 venga indizio a recarmi.
 Burlotto
425(Ecco il tempo opportun per vendicarmi).
 Signore in segretezza
 io vengo a confidarvi
 che l’incognita donna,
 a cui la bella sorte il ciel destina,
430è quella che fra noi nome ha Lesbina.
 Lindoro
 Come ciò v’è palese?
 Burlotto
                                         Il padre mio,
 che la fece passar per mia germana,
 in letto coricato,
 a me pria di morir lo ha palesato.
 Lindoro
435E si chiama Lesbina?
 Burlotto
                                          Appunto.
 Lindoro
                                                              È bella?
 Burlotto
 Splende come una stella.
 Lindoro
                                                È spiritosa?
 Burlotto
 È cosa prodigiosa.
 Lindoro
 Ha spirto grande? Ha nobili pensieri?
 Burlotto
 Sembra figlia di dieci cavalieri.
 Lindoro
440Fatela a me veder.
 Burlotto
                                     Bene... Ma dico...
 Non so se m’intendete.
 Lindoro
 Cosa vorreste dire.
 Burlotto
 Dico... Vusignoria mi puol capire.
 Lindoro
 Il premio?
 Burlotto
                       Sì signore.
 Lindoro
445L’avrete.
 Burlotto
                    L’averò?
 Lindoro
 Statene pur sicuro.
 Burlotto
 A me poco signor piace il futuro.
 Il dir «farò farò»
 minestra è d’avvocato.
450Ed è proverbio usato:
 «Più vale stamattina
 un ovo che domani una gallina». (Parte)
 
 SCENA II
 
 LINDORO, poi FRISELLINO
 
 Lindoro
 Grazie agli dei, principio
 a respirar. Se il ver costui mi dice,
455alla patria tornar potrò felice.
 Frisellino
 (Eccolo, vuo’ provarmi
 se posso di Lesbina vendicarmi).
 Lindoro
 Ma desio di vederla...
 Frisellino
                                          Riverisco.
 Lindoro
 Addio.
 Frisellino
                Vorrei svelarvi
460e dirvi e raccontarvi
 ch’io so dov’è celata
 quella ragazza ch’è da voi cercata.
 Lindoro
 Eh lo so.
 Frisellino
                   Lo sapete?
 Schiavo. Non occorr’altro.
 Lindoro
465Fermatevi.
 Frisellino
                        Son qui.
 Lindoro
 Voi pur la conoscete?
 Frisellino
                                         Signorsì.
 Lindoro
 È bella? E tutta brio?
 Frisellino
 Quella che dico io
 è graziosa, è bella
470ma la vostra non so se sarà quella.
 Lindoro
 Non è una pescatrice?
 Frisellino
 Sì, per quel che si dice.
 Lindoro
 Non l’allevò qual figlia
 vecchio amoroso e pio?
 Frisellino
475È vero. Era quel vecchio il padre mio.
 Lindoro
 Dunque vostra germana
 fu creduta finora?
 Frisellino
 E tal si crede ancora.
 Lindoro
 Ed ha nome?
 Frisellino
                            Ha un bel nome
480che ha la cadenza in ina.
 Lindoro
 Sì, Lesbina si chiama.
 Frisellino
                                           Oibò, Nerina.
 Lindoro
 Nerina?
 Frisellino
                   Sì signore.
 Chi dice a voi Lesbina?
 Lindoro
 Burlotto a me l’ha detto.
 Frisellino
485No no, non gli credete.
 (Burlotto maledetto).
 Lindoro
 Addunque il padre vostro...
 Frisellino
                                                    Il padre mio...
 Sì signore è così come dich’io.
 Lindoro
 Ma con qual fondamento?
 Frisellino
490Me l’ha detto mio padre in testamento.
 Lindoro
 Io rimango confuso.
 Frisellino
                                       A me credete.
 Lindoro
 Com’è vaga Nerina?
 Frisellino
 Uh ch’è tanto bellina.
 Lindoro
 Ha spirto sollevato?
 Frisellino
495Le si vede negl’occhi il principato.
 
    Ha gl’occhi brillanti
 che paion diamanti,
 ha i labbri sì fini
 che paion rubini.
500I denti son perle.
 I crini son d’oro.
 Ha un altro tesoro,
 che pari non ha,
 il core, l’onore,
505la sua fedeltà.
 
 SCENA III
 
 LINDORO, poi MASTRICCO
 
 Mastricco
 Eccomi or piucché mai
 confuso ed agitato.
 (Scoprasi il vero e ci proveda il fato).
 Lindoro
 Amico, voi che siete
510per la canuta età degno di fede,
 ditemi se colei
 ch’io vo cercando in quest’ampia marina
 esser possa Lesbina ovver Nerina.
 Mastricco
 Non signore, non è questa né quella.
515Io la conosco. Eurilda ella s’appella.
 Lindoro
 Come ciò dir potete?
 Mastricco
 Eurilda a me fu data
 in custodia da quel che l’ha rapita
 e l’ho sinor qual figlia mia nutrita.
 Lindoro
520Burlotto e Frisollino
 sostengono che sia la peregrina
 un Lesbina gentil, l’altro Nerina.
 Mastricco
 Non credete a costoro.
 Cercan far bene alle germane loro.
 Lindoro
525Come! Siam noi fra genti triste e ladre?
 Germani quelli son, voi siete padre.
 Tutti m’ingannerete,
 perfidi mentitor tutti voi siete.
 Mastricco
 Credetemi signore...
 Lindoro
                                        Orsù ciascuna
530delle proposte femmine rivali
 vogl’io veder; (dagl’atti e dal sembiante
 qualche cosa scoprir mi fia concesso).
 V’attendo uniti alla gran fonte appresso. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 MASTRICO, poi BURLOTTO
 
 Mastricco
 Oh sventurata Eurilda,
535quando il ciel ti offerisce
 la felice occasion d’esser beata
 sei dalle triste genti assassinata.
 Burlotto
 (Dove diavol sarà?) (Cercando per la scena)
 Mastricco
                                        (Costui chi cerca?)
 Burlotto
 Ella per qua è venuta. (Come sopra)
 Mastricco
540Chi cercate?
 Burlotto
                          L’avete voi veduta?
 Mastricco
 Chi?
 Burlotto
             Mi par di vederla. (Come sopra)
 Mastricco
 Ma chi?
 Burlotto
                  No, non è quella.
 Mastricco
 Chi cercate vi dico?
 Burlotto
                                       Mia sorella.
 Mastricco
 Lesbina?
 Burlotto
                    Eccola lì. (Come sopra)
 Mastricco
545Dov’è?
 Burlotto
                 Venite qui. (Come sopra)
 Mastricco
 Son cieco? (Accennando che non la vede)
 Burlotto
                        Oh questa è bella!
 Presi per mia germana un’asinella.
 Mastricco
 Che volete da lei?
 Burlotto
                                   Voglio... Tacete,
 ch’io la sento venir.
 Mastricco
                                      Volete forse
550nuovamente inventar qualche bugia?
 Burlotto
 Voglio, voglio... Il malan che il ciel vi dia.
 Mastricco
 Ehi! L’età rispettate.
 Burlotto
 E voi non mi seccate,
 mi preme di trovar Lesbina mia.
555Il diavol l’averà portata via.
 Mastricco
 Se voi la cercherete
 alfin la troverete.
 Burlotto
                                  Sì, anderò...
 Ma se venisse qui?...
 Mastricco
                                         Se io la vedo
 volete che per voi le parli?
 Burlotto
                                                  Sì.
 Mastricco
560E cosa le ho da dir?
 Burlotto
                                      Dite così.
 
    Vi cerca il fratello,
 vi deve parlar.
 A casa bel bello
 potete tornar.
 
565   No... Dite piuttosto
 che al bosco sen vada...
 È troppo discosto...
 Sarò sulla strada
 per questa, per quella...
570Se vien mia sorella
 per quella, per questa,
 ho tanto di testa
 che dirvi non so. (Parte)
 
 SCENA V
 
 MASTRICCO solo
 
 Mastricco
 Ah purtroppo costui
575ricerca la sorella
 per concertar qualche bugia novella.
 Se a tempo non rimedio
 con provido consiglio
 Eurilda certamente è in gran periglio
580ma io per sua difesa
 aprirò tanto d’occhi.
 Vogliono farla a me? Poveri allochi!
 
    Son vecchio, son furbo,
 so il come e il perché.
 
585   No no, non me la ficcano,
 avranno a far con me.
 
    Il trono a Nerina?
 Lo scettro a Lesbina?
 Il fuso, la rocca,
590la canna, la rete,
 oh pazze che siete,
 restate a pescar. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 Collina deliziosa praticabile, con fontana al piano.
 
 LESBINA con seguito di ninfe e di pescatori adornata di fiori e in abito festivo, discendendo dalla collina al suono di giocondi strumenti
 
 Lesbina
 
    Che vi par? Son io gentile?
 Sembro nata a comandar?
595Son civile? Ah che vi par?
 Aspettate, voglio andarmi
 nella fonte ad ispecchiar. (Frattanto ch’ella va ad ispecchiarsi l’orchestra suona)
 
    Son maestosa.
 Sembro orgogliosa.
600Ma sarò docile,
 mi farò amar.
 Ah? Che vi par?
 
 Sì sì, non dubitate.
 Io mi ricorderò di tutti voi.
605Tutti a servir vi prenderò con noi.
 Tu sarai mio bracciere
 e tu mio cameriere,
 tu donna di governo
 e tu la mia servente.
610Ed io starò a seder senza far niente.
 Ah se poi m’ingannassi? Ah non v’è dubbio,
 pieno di sangue nobile ho le vene,
 il core, il cor mi dice
 che di nobile amor io sono il frutto
615e sento che son io nobile in tutto.
 
 SCENA VII
 
 LINDORO e detta
 
 Lindoro
 E chi è costei sì vagamente adorna?
 Lesbina
 Ecco qui lo straniero.
 Assicurar la mia fortuna io spero.
 Lindoro
 Bella, chi siete voi?
 Lesbina
620Son una che annoiata
 di vita sì infelice
 abborrisco il mestier di pescatrice.
 Lindoro
 Qual è il nome?
 Lesbina
                                Lesbina.
 Lindoro
                                                  La germana
 di certo pescatore
625che Burlotto s’appella?
 Lesbina
 Son passata sinor per sua sorella.
 Lindoro
 Ma tal non siete?
 Lesbina
                                  Non lo credo almeno,
 poiché mi sento in seno
 alma di glorie amica
630e non posso soffrir di far fatica.
 Lindoro
 Questa, figliuola mia,
 esser potrebbe ancor poltroneria.
 Lesbina
 Quando vedo persone
 nobili e ben vestite
635mi sento consolare. Oibò non posso
 soffrire i pescatori; eh che si vede
 ch’io nata sono in qualche nobil cuna
 oltraggiata così dalla fortuna.
 Lindoro
 (Chi sa ch’ella non sia
640la principessa mia?)
 Lesbina
 Ditemi, siete niente
 niente fisonomista?
 Lindoro
 Perché ciò mi chiedete?
 Lesbina
 In me non conoscete
645un certo non so che di stravagante?
 Lindoro
 Certo il vostro sembiante
 non ha dell’ordinario.
 Lesbina
 Dal mio stato al mio cuor v’è del divario.
 Lindoro
 (Ha della grazia tanta,
650quasi costei m’incanta).
 Lesbina
 Avete ancor trovata
 la donna ricercata?
 Lindoro
                                      Non ancora.
 Lesbina
 S’ella fra noi dimora,
 non so che dir... Son tutte pescatrici
655d’animo abietto e vile.
 Lindoro
 Ma voi siete gentile.
 Lesbina
                                        Il cor mi dice
 che io nata non sono pescatrice.
 
    Ero ancora picinina
 e dicevo ancor «papà»
660che la balia, poverina,
 mi cantava una canzon.
 
    «Fa’ la nana mio tesoro,
 che tu possa un dì regnar.
 Fa’ la nana, occhietto moro,
665nata sei per comandar.
 
    E fa’ la nana
 cara carina,
 bella regina
 che fa innamorar».
 
 SCENA VIII
 
 LINDORO, poi NERINA
 
 Lindoro
670Alle parole, agl’atti
 sembrami che costei
 sia la donna protetta dagli dei. (Nerina con seguito e vagamente adornata scende dalla collina a suono d’allegri strumenti)
 Nerina
 
    Pescatori, pescatrici,
 a voi prego i dì felici.
675Io fra poco me n’andrò
 e lo scettro impugnerò.
 
    Voi ridete? Dite no?
 Lo vedrete.
 Sì lo scettro averò in pugno
680e sul grugno vel darò.
 
 Lindoro
 (Ecco ninfa gentile,
 a quell’altra nel brio tutta simile).
 Nerina
 (Ecco quel che può fare il mio destino).
 Lindoro
 Fanciulla il ciel vi salvi.
 Nerina
                                             A voi m’inchino.
 Lindoro
685Siete di questo loco?
 Nerina
                                        Signor no.
 Lindoro
 Dunque di dove siete?
 Nerina
                                            Io non lo so.
 Lindoro
 Ma dove siete nata?
 Nerina
                                       In questo mondo.
 Lindoro
 Il mondo è grande assai.
 Nerina
 Ma piccolo sinora io lo provai.
 Lindoro
690Posso io saper dove voi nata siete?
 Nerina
 Signor, quel ch’io non so voi mi chiedete.
 Lindoro
 Come qui vi trovate?
 Nerina
 Ci son per mia rovina.
 Lindoro
 Ditemi il nome vostro.
 Nerina
                                            Io son Nerina.
 Lindoro
695Ah Nerina voi siete?
 Nerina
 Forse mi conoscete?
 Lindoro
 Non siete voi germana a Frisellino?
 Nerina
 Tal sinora mi fece il mio destino.
 Lindoro
 Ed or?
 Nerina
                Ed ora io spero
700che dell’essere mio si scopra il vero.
 Lindoro
 Ma che scoprir si può?
 Nerina
                                            Ch’io quella sono
 che voi cercate per condurre al trono.
 Lindoro
 Qual ragion vi lusinga?
 Nerina
                                             È molto tempo
 che il cuor in petto io sento
705d’una vita vulgar mesto e scontento.
 Tutto mi rende noia,
 nulla mi dà piacere e solo quando
 odo parlar di scettri e di corone,
 di fasto e di grandezza,
710mi sento giubilar dall’allegrezza.
 Lindoro
 Ciò non basta figliuola.
 Nerina
 E poi son io la sola,
 se dir volete il vero,
 che abbia nel volto suo aria da impero.
715Quivi ciascuna è vile,
 non c’è un volto gentile,
 non c’è un poco di brio,
 non dico per vantarmi, come il mio.
 Lindoro
 Talvolta è vanità che ci lusinga.
 Nerina
720Il ciel non vuol ch’io finga.
 Sinor frenai lo sdegno.
 Soffersi un umil stato
 ma or, che al principato
 deesi condur l’erede naturale,
725non voglio col tacer farmi del male.
 Lindoro
 (Tanto franca è costei
 che s’io avessi lo scetro or gliel darei).
 Nerina
 Via signor, se vi pare,
 guidatemi a regnare
730e quando principessa sarò io
 vi darò mezzo il principato mio.
 
    Non sarebbe cosa strana
 ch’io dovessi comandar.
 Un’istoria veneziana
735ho sentito a raccontar;
 una putta brutta brutta
 che diceva: «Siora mare»
 ha scoperto certo certo
 ch’era ricco so sior pare.
740Le dicevano: «Sioria»,
 quando era in povertà.
 Ora: «Strissima»; e lei dice:
 «Zerva sua» ma non ne sa.
 
    Io che più bella
745sono di quella
 farò spiccare,
 farò brillare
 la nobiltà.
 
 SCENA IX
 
 LINDORO
 
 Lindoro
 Confesso che son armi
750le lusinghe di donna aspre e fatali;
 e s’arrendono i cuor deboli e frali.
 Io resisto con pena
 ma ingannar non mi lascio; ed oggi io spero
 coll’aiuto del ciel scoprire il vero.
755Se parli il core o l’ambizione in loro
 cauto svelar saprò.
 Del labbro non mi fido,
 non credo al ciglio e al volto,
 temo quello ch’io vedo e quel che ascolto.
 
760   A un labbro vezzoso,
 a un ciglio amoroso
 quest’alma non crede,
 non cede il mio cor.
 
    Deh scoprasi il vero,
765si sveli il mistero
 o numi pietosi
 col vostro favor.
 
 SCENA X
 
 Recinto di cappanne, che formano una piazzetta nel mezzo, con sedili erbosi d’intorno.
 
 EURILDA
 
 Eurilda
 Aimè! Qual turbamento,
 misera, al cor mi sento? Io non ho pace
770dacché giunse Lindoro a queste arene.
 Or m’inquieta il timore, ora la spene.
 Ma che sperar poss’io?
 S’ei cerca in questi lidi
 la nobile donzella,
775lusingarmi potrò d’essere io quella?
 Qual merto, qual ragione? Eh, ch’io son folle.
 Vana ambizion mi punge
 e benché nata in umile cappanna
 il desio di regnar m’ange e m’affanna.
 
 SCENA XI
 
 LESBINA, NERINA, BURLOTTO, FRISELLINO, MASTRICO, coro di pescatori e pescatrici e detta
 
 coro
 
780   Nel mare placidi
 li pesci guizzano
 e non paventano
 gl’insidiator.
 
    Oggi riposano
785sul verde margine
 e lieti cantano
 i pescator. (Tutti siedono)
 
 Mastricco
 Figliuoli, lo straniero
 qui ci vuol ragunati.
790Oggi saran svelati
 gl’inganni di chi ardito
 per fasto o per invidia avrà mentito.
 Burlotto
 (Io di farti del bene ho proccurato). (Piano a Lesbina)
 Lesbina
 (Mio sarà il principato). (A Burlotto)
 Frisellino
795(Per te tutto ho fatt’io). (Piano a Nerina)
 Nerina
 (Vedrai che il principato sarà mio). (A Frisellino)
 Mastricco
 (Eurilda, in tuo favore
 il zelo mio s’impegna). (Piano ad Eurilda)
 Eurilda
 (Eh di tanta fortuna io non son degna). (A Mastricco)
 
 SCENA XII
 
 LINDORO con seguito di cavalieri e servi, che portano vari bacili con oro, gioie ed uno stile, e detti
 
 Lindoro
800Amici, in ricompensa
 del generoso ospizio
 e d’amistade in pegno,
 del grato cor voglio offerirvi un segno.
 Ecco di gemme ed oro
805compartito un tesoro,
 un’aurea tazza ed un argenteo vaso,
 un gemmato monile e ricche perle
 e rubini e diamanti
 e non lieve porzion d’aurei contanti.
810Fra queste ricche spoglie,
 ecco il coltel gemmato,
 ancor di sangue asperso,
 con cui dal seno l’ultimo respiro
 Oronte trasse al prence Casimiro.
 Eurilda
815Oimè! Spoglia fatale!
 Ahi qual orror m’assale!
 Lindoro
 (Si turba a una tal vista).
 Lesbina
 Signor, di quella lista
 mi prenderò il gioiello.
 Nerina
820Ed io quel bell’anello.
 Burlotto
                                          Ed io la tazza.
 Frisellino
 Ed io quei vasi rari.
 Mastricco
 Ed io per parte mia prendo i denari.
 Lindoro
 E non v’è alcun che aspiri
 questo ferro a serbar di gemme ornato? (Lo prende in mano)
 Eurilda
825Questo ferro per me fia riserbato. (Glielo prende di mano)
 Non l’oro e non le gemme
 onde ornato lo veggo
 eccittan la mia brama
 ma un’incognita forza a lui mi chiama.
830La vista di tal ferro
 par che a me dia diletto
 ma un doloroso affetto
 svegliar mi sento da quel sangue in seno.
 Ahimè! Chi mi soccorre? Io vengo meno. (Sviene)
 Mastricco
835Eurilda, oh dio! Eurilda. Apri le ciglia.
 Lindoro
 (Ah che costei di Casimiro è figlia.
 Quasi me n’assicura
 questo affetto che in lei desta natura). (Da sé)
 Lesbina
 Guardate; con il ferro
840vuol ostentar bravura
 e poi se la fa sotto di paura.
 Burlotto
 Ecco ch’ella rinviene, a poco a poco.
 Frisellino
 In donna lo svenir sovente è un gioco.
 Eurilda
 Ahi dove sono? Oh cieli!
845Dov’è, dov’è mio padre?
 Mastricco
                                               Eccomi.
 Eurilda
                                                                Oh inganno,
 mi parea che un tiranno
 lo volesse svenar. Ma voi non vidi,
 altr’era il padre mio.
 Dove disparve? Oh dio!
850Che inusitato affetto
 destar mi sento in petto?
 Veglio o ancor dormo? Oimè, sogno o ragiono?
 Dove stetti sinora? Or dove sono?
 
    Quanti diversi affetti
855sentomi nel cuor mio!
 Chi mi soccorre oh dio!
 Chiedo da voi pietà.
 
    Io stessa non intendo
 l’incognito dolore,
860talor mi sembra amore,
 talora crudeltà. (Parte)
 
 SCENA XIII
 
 Detti
 
 Mastricco
 Seguitemi signore, oh caso strano! (A Lindoro)
 Lindoro
 È svelato l’arcano.
 Ecco la principessa
865dal destino crudel sinora oppressa.
 Lesbina
 Dunque di nobil razza
 sarà colei, perché sa far da pazza?
 Nerina
 Se produce pazzia sì buoni frutti,
 anch’io impazzisco e vi bastono tutti.
 Mastricco
870Signor, l’opra del cielo incominciata
 andiamo a terminar.
 Lindoro
                                         A voi principio
 buon vecchio a prestar fé. Donne che altere
 bramate di regnare,
 fiavi scettro la canna e regno il mare. (Parte)
 Mastricco
875Se il non potere comandar v’incresce,
 andate pure a comandare al pesce. (Parte)
 
 SCENA XIV
 
 LESBINA, NERINA, BURLOTTO e FRISELLINO
 
 Burlotto
 Servo di vostra altezza. (A Nerina)
 Frisellino
 Io mi rallegro della sua grandezza. (A Lesbina)
 Nerina
 (Ah mi sono ingannata).
 Lesbina
880(Oh me meschina! Son precipitata).
 Burlotto
 Mi fa suo cameriere? (A Nerina)
 Frisellino
 Mi farà suo braciere? (A Lesbina)
 Nerina
 (Or se perdo Burlotto mi dispiace).
 Lesbina
 (Bisognerà veder di far la pace).
 Nerina
 
885   Burlottino mio caro carino.
 
 Lesbina
 
 Frisellino galante bellino.
 
 Burlotto, Frisellino a due
 
 Eh signora... Mi prostro, m’inchino.
 
 Nerina
 
    Io ti voglio tanto bene.
 
 Lesbina
 
 Per te caro, vivo in pene.
 
 Frisellino
 
890Ehi Burlotto, che ora abbiamo?
 
 Burlotto
 
 L’ora è tarda; vuoi che andiamo?
 
 Frisellino, Burlotto a due
 
 Quest’è l’ora del pescar.
 
 Nerina, Lesbina a due
 
    Via, carino, non t’incresca...
 
 Frisellino, Burlotto a due
 
 Alla pesca, alla pesca, alla pesca.
 
 Nerina, Lesbina a due
 
895Il mio cuor non tormentar.
 
 Frisellino, Burlotto a due
 
 A pescar, a pescar, a pescar.
 
 Nerina
 
    Il tuo bel mugine tu m’hai donato.
 
 Lesbina
 
 Quell’ombrinotolo m’hai regalato.
 
 Frisellino
 
    Prendete tabacco? (A Burlotto)
 
 Burlotto
 
900Mi fate favor. (Prendono tabacco)
 
 Nerina
 
    Ma caro... Ma via...
 
 Burlotto
 
 Tabacco perfetto. (A Frisellino)
 
 Lesbina
 
 Voltatevi in qua.
 
 Frisellino
 
 È vostra bontà. (A Burlotto)
 
 Nerina, Lesbina a due
 
905   Voltatevi.
 
 Frisellino, Burlotto a due
 
                        Ehcè. (Stranutano)
 
 Nerina, Lesbina a due
 
 Guardatemi.
 
 Frisellino, Burlotto a due
 
                           Ehcè. (Lo stesso)
 
 Nerina, Lesbina a due
 
    Il cielo v’aiuti.
 
 Frisellino, Burlotto a due
 
 Signora obbligato.
 
 Nerina
 
 Crudele.
 
 Lesbina
 
                   Spietato.
 
 a due
 
910Per voi morirò.
 
 Frisellino
 
    (E pure è bellina).
 
 Burlotto
 
 (Ancora mi piace).
 
 a due
 
 (Che penso, che fo?)
 
 Nerina
 
    Perdono a voi domando. (S’inginocchiano)
 
 Lesbina
 
915Io chiedo a voi pietà.
 
 Frisellino, Burlotto a due
 
    Amico, che facciamo?
 Mi muovono a pietà.
 
 Nerina, Lesbina a due
 
    Mio caro, anima mia,
 non m’affligete più.
 
 Burlotto, Frisellino a due
 
920   Chi può star saldo stia,
 mio ben, levati su.
 
 a quattro
 
    La pace è accomodata,
 mai più si romperà.
 Oh pace fortunata
925che più piacer mi dà.
 
 Fine dell’atto secondo