La notte critica, Venezia, Fenzo, 1766

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Gabinetto con tavolino e lumi.
 
 PANDOLFO solo
 
 Pandolfo
 
    Quanti impicci, quanti imbrogli!
 Quanti scogli a superar.
 
    Vorrei mettervi riparo
1120e il danaro risparmiar.
 
 Quel che più mi spaventa è la giustizia.
 Se fossi minacciato
 di un poco di prigione,
 di una rilegazione o cose tali,
1125pazienza, ma ho paura
 che contro il mio denar sia la cattura.
 Non ho alcun protettor; so che Cecilia
 conosce qualcheduno e in questo caso
 se avesse qualche amante
1130di grado e di concetto
 che far potesse per gli affari miei
 della sua protezion mi valerei.
 Ecco Dorina, io spero
 saper da lei quel che dall’altra forse
1135ricavar non potrei.
 
 SCENA II
 
 DORINA e detto
 
 Dorina
                                     (Mio padre è qui). (Timorosa)
 Pandolfo
 Dorina. (Chiamandola dolcemente)
 Dorina
                   (Oimè). Signor.
 Pandolfo
                                                  Via non temete,
 so che innocente siete,
 so la vostra bontà
 ma da voi vuo’ saper la verità.
 Dorina
1140(Respiro). Eccomi pronta
 a dir quello che io so.
 Pandolfo
                                         Dite figliuola,
 conoscereste a sorte
 certo signor Leandro?
 Dorina
                                           Sì signore.
 Pandolfo
 È ver che a far l’amore
1145ei viene in questa casa?
 Dorina
                                              Signorsì.
 Pandolfo
 Cospetto?
 Dorina
                      Signor padre
 se voi andate in collera
 non saprete di più.
 Pandolfo
                                      No, figlia mia,
 in collera non son. Ma che intenzione
1150ha egli?
 Dorina
                  Bella e buona.
 Pandolfo
 Di sposar?
 Dorina
                       Di sposar.
 Pandolfo
                                            Se lo sapete,
 è ricco?
 Dorina
                  Signorsì.
 Pandolfo
                                     Qual è il suo grado?
 Qual la sua condizion?
 Dorina
                                            Nobile.
 Pandolfo
                                                            (Affé
 mi potrebbe giovar). Credete voi
1155che se manda Cecilia a domandarlo
 egli vorrà venir?
 Dorina
                                 Perché Cecilia?
 Pandolfo
 Per un dissegno mio.
 Dorina
 Se il volete veder, manderò io.
 Pandolfo
 Voi? Perché voi?
 Dorina
                                  Perché... (Con timore)
 Pandolfo
1160Se amante è di Cecilia?
 Dorina
                                              No di me. (Vergognandosi)
 Pandolfo
 Di voi?
 Dorina
                 Sì, mio signore. (Con una riverenza modesta)
 Pandolfo
                                                Oh questa è bella!
 Dorina
 Egli mi preferisce a mia sorella.
 Pandolfo
 Quand’è così, mandate;
 ma temo v’inganniate.
 Dorina
                                            Non signore,
1165per me sola Leandro arde d’amore.
 
    Vi prego compatire
 la mia temerità,
 vi prego di gradire
 la mia sincerità.
 
1170   Un padre sì amoroso
 che di dolcezza è pien
 mi accorderà uno sposo
 ch’è ricco e mi vuol ben.
 
 SCENA III
 
 PANDOLFO, poi CECILIA
 
 Pandolfo
 S’è ricco, signorsì, l’accorderò
1175e senza dote la mariterò.
 Guardate ed io credea
 che fosse per quell’altra,
 semplice par Dorina ed è più scaltra.
 Cecilia
 Signor.
 Pandolfo
                 Cosa volete? (Aspro)
 Cecilia
1180Sempre in collera siete.
 Pandolfo
                                              E se lo sono
 ho anch’io i motivi miei.
 (Nulla posso sperare da costei).
 Cecilia
 Vorrei dirvi una cosa
 ma voi sempre gridate.
 Pandolfo
1185Cosa vorreste dir? Presto parlate.
 Cecilia
 Mi duol che vi troviate
 afflitto e che vi voglia
 processar la giustizia.
 Pandolfo
                                          Finalmente
 non ho fato gran male
1190per dover spaventarmi
 e un po’ di protezion potrà salvarmi.
 Cecilia
 Ero venuta a offrirvi
 un protettor.
 Pandolfo
                           Chi è?
 Cecilia
 Certo signor Leandro...
 Pandolfo
                                             Lo conosco.
1195Si è mandato a chiamar.
 Cecilia
                                               Da chi?
 Pandolfo
                                                                Dorina
 lo farà venir qui.
 Cecilia
                                  Dorina? E come
 c’entra con quel signor?
 Pandolfo
                                              Non è di lei
 l’amante appassionato?
 Cecilia
 Non signor, non signor, siete ingannato.
 Pandolfo
1200Di chi dunque?
 Cecilia
                                Di me.
 Pandolfo
                                               Questa è graziosa.
 Cecilia
 Leandro mi ama e mi dimanda in sposa.
 Pandolfo
 Che cos’è questo imbroglio?
 Dorina ha pur le pretensioni sue,
 temo che non vi burli tutte due.
 Cecilia
1205Per me ne son sicura e un testimonio
 se aver voi ne volete,
 prendete questa lettera e leggete.
 Pandolfo
 Vedo, lego, capisco;
 ma ancor non so che dire,
1210solo concluderò, signore belle,
 che siete tutte due due sfacciatelle.
 
    Più di rispetto
 pel genitore.
 (Ma un protetore
1215vorrei trovar).
 
    Far all’amore
 è una vergogna.
 (Zitto, bisogna
 ben sopportar).
 
1220   D’una figliuola
 grand’è l’ardir.
 (Non so che fare,
 non so che dir).
 
    Fatel chiamare,
1225fatel venir.
 
 SCENA IV
 
 CECILIA, poi PASQUINO
 
 Cecilia
 Gridi pur quanto vuol; mi basta alfine
 che Leandro sia mio. Pasquino audace (Chiama il servo che viene)
 Leandro ricercate,
 dite che venga qui, che a rivederlo
1230da una estrema premura io son pressata. (Il servo parte)
 Dorina alfine resterà burlata.
 
    Che idea! Che bell’umore,
 io sono la maggiore
 e avanti andar voria?
1235Ma questa fantasia
 se la farà passar.
 
    Quello di maggioranza
 è un privilegio amaro
 che costa un poco caro
1240ma se l’etade avanza
 e invechiasi pazienza
 purché la preferenza
 si possa almen salvar. (Parte)
 
 SCENA V
 
 MARINETTA, poi LEANDRO
 
 Marinetta
 Io credo che stanotte
1245non si vada più a letto. S’egli è vero
 che Leandro da voi faccia ritorno,
 se il vecchio c’entra, a rivederci a giorno.
 Almeno il mio Carlotto
 ritornasse con lui. Chi sa? Può darsi
1250allor, soli, tra noi, senza Fabrizio,
 stabiliremo il nostro sposalizio.
 Leandro
 Oh di casa? (Di dentro)
 Marinetta
                          Chi è qui?
 Leandro
                                                Son io. Sapete
 che si voglia da me?
 Marinetta
                                        Credo che il vecchio
 scoperta abbia ogni cosa
1255e che vi voglia dar la figlia in sposa.
 Leandro
 Volesse il ciel! Ma perché mai due messi,
 l’un di Dorina e l’altro di Cecilia,
 son venuti a chiamarmi?
 Marinetta
                                                Non so nulla,
 l’una e l’altra fanciulla
1260vi brama, lo sapete, e a voi s’aspetta
 di scegliere a piacer. Ma vi consiglio,
 se bramate di trarne un qualche frutto,
 non parlate di dote, avrete tutto.
 Leandro
 Per grazia della sorte,
1265già bisogno non ho.
 Marinetta
                                      Potete andare,
 son di là che vi stanno ad aspettare.
 Leandro
 
    Quei sponsali che si fanno
 per impegno od interesse
 quel piacer al cuor non danno
1270che si spera dall’amor.
 
    Bel piacer il poter dire:
 «Vi sposai sol per affetto
 e ebbi solo per oggetto
 d’acquistar il vostro cor». (Parte)
 
 SCENA VI
 
 MARINETTA sola, poi CARLOTTO, poi FABRIZIO
 
 Marinetta
1275Ei dice il ver; ma questi matrimoni
 si fan comunemente
 non fra i signor ma fra la bassa gente.
 Carlotto
 Posso venir?
 Marinetta
                          Carlotto
 vieni, vieni mio ben, sei ritornato?
 Carlotto
1280Certo, perché il padron l’ha comandato.
 Marinetta
 E senza un suo comando
 non saresti venuto?
 Carlotto
                                       No.
 Marinetta
                                                 Perché?
 Carlotto
 Perché amor più non voglio aver per te.
 Marinetta
 Per qual ragion?
 Carlotto
                                 Perché ho veduto assai,
1285perché non m’ami e non m’amasti mai.
 Marinetta
 Barbaro! E lo puoi dire e ancor ritorni
 al primier sentimento?
 Carlotto
 E torno con ragion, con fondamento.
 Marinetta
 Qual fondamento, qual ragione?
 Carlotto
                                                             Ingrata
1290posso veder di più? Fingi d’amarmi,
 par che per me t’affanni,
 mi prometti da cena, e poi m’inganni?
 Credo la prima volta
 un error innocente e la seconda
1295con tradimento eguale
 porti dei maccheroni al mio rivale.
 Marinetta
 Come! Che dici mai? Tu non avesti
 l’altro piatto da me?
 Carlotto
                                        No, che cambiata,
 per Fabrizio schernir, la stanza avea.
 Marinetta
1300In che dunque mancai, s’io nol sapea?
 Carlotto
 Ma l’avrai conosciuto.
 Marinetta
                                          No, tel giuro.
 Carlotto
 Posso crederlo ancor?
 Marinetta
                                          Vivi sicuro.
 Carlotto
 Sempre sospetterò fin che Cupido
 uniti non ci avrà.
 Marinetta
                                  Parla, disponi.
1305Son tua, se tu mi vuoi.
 Carlotto
                                            Dici davvero?
 Marinetta
 Vedrai se questo cor per te è sincero.
 Carlotto
 
    Quando son da te lontano
 il sospetto mi tormenta,
 basta solo che io ti senta
1310io mi torno a serenar.
 
 Marinetta
 
    Te l’ho detto e tel ridico,
 fosti sempre l’amor mio,
 viver tua solo desio,
 a te spetta il comandar.
 
 Carlotto
 
1315   Vuoi domani?
 
 Marinetta
 
                                Quando vuoi.
 
 Carlotto
 
 Questa sera?
 
 Marinetta
 
                           Se tu puoi.
 
 Carlotto
 
 Io son pronto.
 
 Marinetta
 
                             Ed io lo sono.
 
 a due
 
 Ti domando il core in dono
 per far cambio col mio cor.
 
 Fabrizio
 
1320   Buon pro faccia a lor signori,
 sien propizi i loro amori
 ma così non anderà.
 
 a due
 
 È una gran temerità.
 
 Carlotto
 
    Senza qualche confidenza
1325non verrebbe qui costui.
 
 Marinetta
 
 Che lo dica in tua presenza
 confidenza s’ho con lui.
 
 Carlotto e Marinetta a due
 
 Parla, di’ la verità. (A Fabrizio)
 
 Fabrizio
 
    (Voglio farla un po’ arrabbiare).
1330Noi ci amiamo più d’un poco.
 È comune il nostro foco
 e negarlo non potrà.
 
 Marinetta
 
    Ah bugiardo! (A Fabrizio)
 
 Carlotto
 
                                Ah menzognera!
 
 Fabrizio
 
 Compatite. (A Marinetta)
 
 Carlotto
 
                         Lusinghiera.
 
 Marinetta
 
1335Ahi ch’io moro mio tesoro.
 
 Carlotto
 
 Non son io. (A Marinetta)
 
 Fabrizio
 
                         Son qua io. (A Marinetta)
 
 Marinetta
 
 Maledetto
 ah mi sento dal tormento
 tutto il sangue divampar.
 
 Fabrizio
 
1340Io l’ho fatto per scherzar. (Commosso)
 
 Marinetta
 
    Lo senti? (A Carlotto)
 
 Carlotto
 
                        Non gli credo.
 
 Fabrizio
 
 Lo giuro, lo protesto
 da galantuomo onesto.
 
 Carlotto
 
 Non state a bestemiar.
 
 Fabrizio
 
1345   Sposatevi e vedrete
 che io vi starò a guardar.
 
 Marinetta
 
 Ancor vuoi dubitar? (A Carlotto)
 
 Carlotto
 
 Mi voglio lusingar.
 
 Marinetta
 
    Dammi la mano.
 
 Carlotto
 
1350Ecco la mano. (Guarda Fabrizio)
 
 Marinetta
 
 Sposami o caro.
 
 Carlotto
 
 Ti vuo’ sposar. (Come sopra)
 
    Non ci patisci. (A Fabrizio)
 
 Fabrizio
 
 Godi, gioisci,
1355non ci pensar.
 
 Carlotto
 
    Più non ci penso,
 bando al timore
 e di buon core
 ti vuo’ sposar.
 
 a tre
 
1360   Viva l’amore,
 viva il contento,
 pena non sento,
 vuo’ giubbilar.
 
 SCENA VII
 
 PANDOLFO, LEANDRO, CECILIA e DORINA
 
 Pandolfo
 Via via, cara Dorina,
1365se Cecilia si sposa,
 non vi state a doler. Verrà per voi,
 il buon giorno verrà. Trovar conviene
 un sposo come questo,
 savio, nobile, ricco e di buon core,
1370che sia mio protettore,
 che non curi la dote né il denaro,
 che non sia come tanti un uomo avaro.
 Dorina
 Pazienza, aspetterò
 ma a queste condizion nol troverò.
 Pandolfo
1375Via sposatevi dunque. (A Leandro e Cecilia)
 Leandro
                                            Ecco la mano,
 caro il mio dolce amore.
 Cecilia
 Vi do la mano e vi ho donato il core.
 Pandolfo
 Bravi, bravi, domani
 andremo al tribunale e se qualcosa
1380contro me vi sarà
 voi farete per me la sicurtà. (A Leandro)
 
 SCENA ULTIMA
 
 MARINETTA, CARLOTTO, FABRIZIO e detti
 
 Marinetta, Carlotto a due
 
    Nozze, nozze, doppie nozze,
 siamo sposi ancora noi.
 
 Fabrizio
 
 Mi consolo anch’io con voi,
1385per me ancora il dì verrà.
 
 Dorina
 
    Quest’è quel che dico anch’io.
 
 Dorina e Fabrizio a due
 
 Ma poi quando non si sa.
 
 tutti
 
    Da una notte tetra oscura
 può venire un giorno chiaro
1390ed il tempo non è avaro
 di contento e di piacer.
 
    Che si goda con chi gode,
 che si soffra e che si speri,
 che si va per più sentieri
1395alla strada del goder.
 
 Fine del dramma