I portentosi effetti della madre natura, Venezia, Fenzo, 1752

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Ritiro grotesco fra’ monti con caduta di aque.
 
 LISAURA, poi DORINA
 
 Lisaura
 Ove fuggo, infelice? Ove m’ascondo?
 Superate le guardie,
 saccheggiato il pallazzo,
 fuggitivo Ruggiero, oppresso e vinto,
1130or fra’ lacci sarà, se non estinto.
 Ed io misera e sola,
 perduto il mio consorte,
 finirò i giorni miei fra le ritorte?
 Misera! Dove fuggo?
 Dorina
                                         Oh me felice!
1135Or conosco me stessa;
 pastorella non son ma principessa.
 Lisaura
 Ninfa gentil...
 Dorina
                            Signora,
 vi domando perdono,
 ninfa di questi boschi or più non sono.
 Lisaura
1140Ma chi siete?
 Dorina
                            Son io
 germana a Celidoro
 di quest’isola erede;
 e Calimone ne potrà far fede.
 Lisaura
 Ah voi siete felice ed io la sola
1145sventurata sarò.
 Dorina
                                Per qual ragione?
 Lisaura
 Perché priva di sposo,
 di soccorso, d’amici,
 di ricovro, d’aiuto e di pietade
 dovrò perir nella fiorita etade.
 Dorina
1150(Mi move a compassion). Se darvi io posso
 opportuno soccorso
 disponete di me.
 Lisaura
                                  Deh qualche asillo
 ritrovatemi voi. Non so in qual parte
 nascondermi, fugir.
 Dorina
                                       Rustico tetto
1155vi posso offrir per sicurezza. Intanto
 si piegherà la sorte
 e se il vostro consorte
 per volere del ciel fosse perduto
 Calimon vi darà consiglio, aiuto.
 Lisaura
1160Figlia, accetto in buon grado
 l’offerta generosa. Il ciel vi serbi
 a destino del mio più lieto e certo
 e coroni la sorte il vostro merto.
 
    Qual delitto, stelle irate,
1165da punire in me scorgete?
 Nel mio cor, voi lo sapete,
 non si cela infedeltà.
 
    Se l’amar con gelosia
 è una colpa, io non mi pento.
1170Soffro in pace ogni tormento
 dalla vostra crudeltà. (Parte)
 
 SCENA II
 
 DORINA sola
 
 Dorina
 Itene, che vi seguo. Sventurata!
 Sento di lei pietà. Del caro sposo
 ella è gelosa amante
1175e il principe Ruggiero è un incostante.
 Ho inteso dir più volte
 che far l’amore è cosa
 troppo pericolosa. Io sono ancora
 innesperta gl’è ver per tal mestiere
1180ma vo ascoltando e imparo
 e a difendermi bene or mi preparo.
 
    D’un bambinello
 non ho timore.
 Col dio d’amore
1185scherzar saprò.
 
    E se col dardo
 vorrà ferirmi,
 per divertirme
 lo spunterò.
 
 SCENA III
 
 RUSPOLINA e POPONCINO
 
 Ruspolina
1190Andate via di qui.
 Poponcino
                                    Cosa vi ho fatto.
 Perché così sdegnata?
 Ruspolina
 Mi avete assassinata.
 Avete procurato
 di levarmi lo sposo e il principato.
 Poponcino
1195Ma cara Ruspolina,
 riffletere conviene
 ch’io l’ho fatto perché vi voglio bene.
 Ruspolina
 Bell’amor. Per amore
 impedir ch’io divenga una signora;
1200che bell’amor! La sorte
 far che cada in favor della rivale!
 Maledetto l’amor che mi fa male.
 Poponcino
 Ma non vale un tesoro
 un amante fedel? Non val più assai
1205d’un principato e ancor d’una corona
 un cuor sincero e fido?
 Ruspolina
 Di questo me ne rido.
 La fedeltà s’apprezza;
 ma io la stimo men della ricchezza.
 Poponcino
1210Celidoro è incostante,
 fa di tutte l’amante.
 Io sarò tutto vostro.
 Ruspolina
                                      Bel regalo!
 Obbligata vi sono.
 Poponcino
                                    Ruspolina,
 v’amo con tanto affetto.
 Ruspolina
1215Andate via, che siate maledetto.
 
    Vi son delle ragazze
 che sono così pazze
 che chiamano fortuna
 un poco di piacer.
1220Ma doppo quattro dì
 non dicono così.
 
    L’amore presto passa;
 l’amore non ingrassa.
 Se mancano i quattrini,
1225l’amore se ne va. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 POPONCINO, poi CETRONELLA
 
 Poponcino
 Costei non dice male;
 parla da dottoressa naturale.
 Ecco qui Cetronella,
 sdegnata ancora ella
1230meco sarà per le ragioni sue,
 onde le avrò perdute tutte due.
 Cetronella
 Caro il mio Poponcino,
 vi son bene obbligata,
 avete la mia sorte procurata.
 Poponcino
1235Direte ch’io non v’amo?
 Cetronella
                                              Anzi dirò
 che m’amate davvero e che lo so.
 Poponcino
 Crediam che Celidoro
 a voi darà la mano!
 Cetronella
                                      Io così spero.
 Poponcino
 Ma se non fosse vero,
1240se volesse sposare una signora,
 ditemi un poco, allora
 sposereste voi me?
 Cetronella
 Io tutti sposerei fuori di te.
 Poponcino
 Perché?
 Cetronella
                  Perché colui
1245che infedele mi fu,
 se credessi morir, nol guardo più.
 Poponcino
 Ma io se vi ho lasciato
 l’ho fatto per timore.
 Cetronella
 Ebben chi ha dell’amore
1250per una che il suo cor tutto gli dona,
 se credesse morir, non l’abbandona.
 Poponcino
 Dunque per l’avvenir...
 Cetronella
                                             Per l’avvenire
 farai di quella spessa.
 Tu sarai un villano, io principessa.
 Poponcino
1255Può darsi che la cosa ancor sia varia.
 Questi finora son castelli in aria.
 
    Voialtre femmine
 fate così.
 Siete pur facili
1260nello sperar.
 
    Se qualche nobile
 vi vuole amar,
 credete subito
 di dameggiar.
 
1265   Ma tutti ridono
 e vi corbellano,
 quando vi sentono
 titoleggiar. (Parte)
 
 SCENA V
 
 CETRONELLA, poi RUGGIERO travestito con gente armata
 
 Cetronella
 Povero disgraziato,
1270tu parli per invidia.
 Ma te ne pentirai
 quando dell’eccelenza mi darai.
 Oimè! Chi son coloro?
 Volgono armati a questa volta i passi,
1275io mi nasconderò fra questi sassi. (Si cela dietro una bassa rupe)
 Ruggiero
 Amici, ogni speranza è ormai perduta.
 Non ci resta difesa.
 Divengono i nemici ognor più fieri
 e noi spenti saremo o priggionieri.
1280L’arte si tenti ove la forza è vana.
 Nascondiamoci qui fra queste rupi;
 qui deve Celidoro
 a momenti passar. Testé lo seppi,
 attendiamolo al varco e in lui sia spenta
1285la ria cagion che i danni miei fomenta. (Si cela fra’ dirupi cogl’armati)
 Cetronella
 Povero Celidoro,
 vogliono assassinarlo... Torna gente... (Si nasconde nel luoco di prima)
 
 SCENA VI
 
 CELIDORO e detti nascosti
 
 Celidoro
 Voglio un po’ respirar. Fra questi sassi
 di quest’acque il rumor m’alletta e piace.
1290E goderò qualche momento in pace.
 Ruggiero
 (Ecco solo il nemico).
 Celidoro
                                          (Chi è costui?)
 Ruggiero
 (Mi vuo’ con l’arte assicurar di lui).
 Amico.
 Celidoro
                 Che volete?
 Ruggiero
 In periglio voi siete.
1295V’insidiano i nemici.
 Celidoro
                                         Il mio valore
 quanto vaglia lo sanno.
 Ruggiero
 Non useran la forza ma l’inganno.
 V’offro se pur v’aggrada
 la mia mano in difesa e la mia spada.
 Celidoro
1300Eh sì facil non credo
 l’insidiare, il tradir. Gente sì trista
 non vi sarà che sappia
 pria che morir con lode
 usar l’inganno e macchinar la frode.
 Ruggiero
1305Purtroppo vi sarà.
 Cetronella
                                    Sì, dice bene.
 Celati i traditori
 son per questo sentiero.
 Il principe Ruggiero
 guida nascostamente i servi suoi
1310ed è questo che parla ora con voi.
 Celidoro
 Come!
 Ruggiero
                Misero me!
 Celidoro
                                        Tu sei? (A Ruggiero)
 Ruggiero
                                                        Soldati. (Chiama e pone mano alla spada)
 Celidoro
 Chi ardirà d’insultarmi
 tosto cadrà svenato. (Impugna la spada)
 Ruggiero
 Ah che m’hanno i codardi abbandonato.
 Celidoro
1315Renditi.
 Ruggiero
                   Sì, mi rendo. (Getta la spada)
 Cetronella
                                             Traditore!
 È questi il tuo valore?
 Così tosto t’arrendi al paragone?
 Ruggiero
 M’avvilisce il rimorso.
 Cetronella
                                           È un bel poltrone.
 Celidoro
 Vatene. (A Ruggiero)
 Cetronella
                   Saria meglio... (A Celidoro)
 Celidoro
1320Che cosa?
 Cetronella
                      Dico io,
 per non far ch’egli avesse altra paura,
 con un colpo spicciarselo a dritura.
 Celidoro
 No. Vivi. Tu mi muovi
 a pietà, non a sdegno.
1325Di svenare un codardo io non mi degno.
 Ruggiero
 Questa è la maggior pena
 che dar mi puoi. Più della morte istessa,
 più d’ogn’altro dolore,
 è più fiero tormento il mio rossore.
 
1330   Ti chiedo la morte
 per pena o per dono.
 Morire da forte
 costante saprò.
 
    È ver che di Marte
1335gl’inganni tentai.
 Ma il solo in tal arte
 né il primo sarò. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 CELIDORO, CETRONELLA
 
 Celidoro
 Trista difesa all’empio
 è dei tristi l’esempio.
 Cetronella
                                          State certo
1340sulla parola mia
 ch’egli l’ha fatto per poltroneria.
 Celidoro
 Ma voi, bella ragazza,
 mi salvaste la vita.
 Cetronella
                                     Se l’ho fatto,
 ho fatto il dover mio.
 Celidoro
1345Ninfa gentil, vi sarò grato anch’io.
 Cetronella
 Delle belle parole
 ne ho avute in abbondanza.
 Cibo troppo leggiero è la speranza.
 Celidoro
 Orsù, avete ragione,
1350veniamo a conclusione.
 Cetronella
                                             I miei parenti
 sono tutti contenti.
 Celidoro
                                     Già lo so.
 E senz’altro pensier vi sposerò.
 Cetronella
 Quando?
 Celidoro
                    In questo momento.
 Cetronella
 Su due piedi alla presta?
1355Senz’altri testimoni? A testa a testa?
 Celidoro
 Se voi volete me, s’io voglio voi,
 se concluso fra noi fia il matrimonio,
 ritrovaremo un qualche testimonio.
 Cetronella
 Vi pentirete poi!
 Celidoro
                                  No, non temete.
 Cetronella
1360Ma se principe siete
 ed io son pastorella...
 Celidoro
 Basta che mi piacete e siete bella.
 Cetronella
 Non ho dote...
 Celidoro
                             Che dote?
 La natura ci ha fatti tutti eguali,
1365ciascuno abbiamo i nostri capitali.
 Cetronella
 Dunque...
 Celidoro
                      Dunque finiamola una volta.
 Le parole lasciam; veniamo ai fatti.
 Cetronella
 Prima vuo’ che facciamo alcuni patti.
 
    Tutta vostra sarò io;
1370voi sarete tutto mio.
 Di quel cor neanche un tantino
 altra donna non avrà.
 
 Celidoro
 
    Un tantin di questo core
 vuo’ donarlo a Ruspolina.
1375Niente, niente, poverina!
 saria troppa crudeltà.
 
 Cetronella
 
    Non signore.
 
 Celidoro
 
                              Ma perché?
 
 Cetronella
 
 Lo vogl’io tutto per me.
 
 Celidoro
 
    Ruspolina ancor m’adora.
1380Vuo’ donarle acciò non mora
 un tantin di questo cor.
 
 Cetronella
 
    Poponcino è amante mio;
 vuo’ donarli ancora io
 un tantin della mia fé.
 
 Celidoro
 
1385   Non signora.
 
 Cetronella
 
                              Ma perché?
 
 Celidoro
 
 La vogl’io tutta per me.
 
 Cetronella
 
    Patti chiari e si decida;
 o d’accordo si divida
 o d’un solo sia l’amor.
 
 Celidoro, Cetronella a due
 
1390Cosa dice il vostro cor?
 
 Celidoro
 
    Due bellezze amar potrei.
 
 Cetronella
 
 E lo stesso anch’io farei.
 
 Celidoro
 
 Ma il cor mio non ha costanza
 un rivale a tollerar.
 
 Cetronella
 
1395   Padron mio quest’è l’usanza,
 serbar fede o sopportar.
 
 Celidoro
 
    (La gelosia può farmi tremar).
 
 Cetronella
 
 (Questa è la via di farlo cascar).
 
    Che dite?
 
 Celidoro
 
                        Non so.
 
 Cetronella
 
1400Dividere?
 
 Celidoro
 
                      Ah no.
 
 Cetronella
 
    Vorreste ancora voi
 far come fanno tanti,
 con dieci far gl’amanti
 e tutta aver da noi
1405la nostra fedeltà.
 
 Celidoro
 
    Così anderebbe bene.
 
 Cetronella
 
 Ma questo non conviene.
 Ma questo non si può.
 
 Celidoro
 
    Ma dunque che facciamo?
 
 Cetronella
 
1410O tutto o dividiamo.
 
 Celidoro
 
 Dividere poi no.
 
    Tutto vostro è questo cor.
 
 Cetronella
 
 Tutta vostra è la mia fé.
 
 a due
 
 E per altri non ve n’è.
 
1415   Tutto a te, tutto a me.
 Non v’è niente per la gente
 e giammai ve ne sarà. (Partano)
 
 SCENA VIII
 
 Cortile adornato festivamente con archi e trionfi.
 
 CALIMONE, RUSPOLINA, POPONCINO, DORINA e popolo
 
 coro
 
    Evviva Celidoro
 che principe sarà.
1420E regni con decoro
 in pace e sanità.
 
 Calimone
 Or siam tutti contenti. Altro non resta
 che Celidoro adesso
 faccia una bella cosa,
1425che mandi intorno a ricercar la sposa.
 Ruspolina
 Cosa occorre che mandi!
 Se la sposa vorrà,
 anche qui fra di noi la troverà.
 Poponcino
 Sentite? Ruspollina (A Calimone)
1430degna di tanto onor spera esser ella.
 Calimone
 Non si conviene ad una pastorella.
 
 SCENA IX
 
 CELIDORO in carro trionfale tirato dal popolo festoso e detti
 
 coro
 
    Evviva Celidoro
 che principe sarà.
 E regni con decoro
1435in pace e sanità. (Scende Celidoro)
 
 Dorina
 Caro german!
 Celidoro
                             Germana,
 cara, vi stringo al petto.
 Calimone anche voi con vero affetto.
 Ruspolina
 E me signore?... (A Celidoro)
 Celidoro
                                  E voi...
1440se sposar vi potessi...
 Ruspolina
                                         E perché no?
 
 SCENA X
 
 CETRONELLA e detti
 
 Cetronella
 Ricordatevi il patto e non si può. (A Celidoro)
 Ruspolina
 Che patto?
 Celidoro
                       Cetronella
 mi ha la vita salvata
 ed io...
 Ruspolina
                Che cosa fu?
 Cetronella
                                         Via; m’ha sposata.
 Ruspolina
1445Davvero? (Melanconica)
 Calimone
                      Ma, signore,
 non è già vostra pari.
 Non è già di voi degna.
 Celidoro
 Eh la natura insegna
 che tutti siamo fatti d’una pasta.
1450Cetronella mi piace e tanto basta.
 Calimone
 Non so che dir.
 Ruspolina
                               Pazienza.
 Poponcino
 Se tu vuoi l’eccellenza
 con titolo cambiar più confidente,
 ora della mia man ti fo un presente.
 Ruspolina
1455(Maledetta disgrazia!)
 Oh via l’accetterò per farti grazia.
 Celidoro
 Olà venga Ruggiero
 e venga la sua sposa, (Ad una guardia)
 vuo’ fare un’altra cosa
1460che mi par ragionevole ed umana.
 Cetronella
 Lisaura sarà serva ed io sovrana.
 
 SCENA ULTIMA
 
 RUGGIERO, LISAURA e detti
 
 Ruggiero
 Eccomi. Che si vuol? Che veda io stesso
 i miei scorni, i miei danni?
 Lisaura
 Movetevi a pietà de’ nostri affanni.
 Celidoro
1465Sì, mi movo a pietà; liberi siete.
 Quella parte godrete
 che bagna il mar verso il Levante; io voglio
 temprar tanta sciagura,
 spingendomi a ciò far sol la natura.
 Ruspolina
1470Oh pietade!
 Lisaura
                         Oh clemenza!
 Poponcino
                                                    Oh generoso!
 Calimone
 Oh affetto di natura portentoso.
 coro
 
    Oh gran madre dei viventi,
 oh natura prodigiosa
 che dell’uomo sei pietosa,
1475che la fonte sei d’amor.
 
    Tu c’instilli i dolci affetti,
 tu discopri cose arcane,
 sei cagion di cose strane
 e favelli in ogni cor.
 
 Fine del dramma