La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa di Fabrizio.
 
 ROSALBA sola
 
 Rosalba
 
1135Sconsolata quest’alma dolente
 solitaria fra taciti orrori
 va spiegando coll’erbe e coi fiori
 quell’affanno che strugge il mio cor.
 
 Fuggo l’odioso aspetto
1140dell’ingrata famiglia. Ogniun m’insulta,
 mi tradisce ciascun. Il zio medemo
 frutto del vile inganno
 mio nemico si è reso e mio tiranno.
 Ma che vedo? Qui ancora
1145Fulgenzio penetrò? Sì, venga pure.
 Son nipote e non figlia e posso anch’io
 provveder giustamente al caso mio.
 
 SCENA II
 
 FULGENZIO e la suddetta
 
 Fulgenzio
 Mi rallegro, signora.
 Rosalba
                                        E donde viene
 questo riso affettato?
 Fulgenzio
1150Mi rallegro con lei che ha preso stato.
 Rosalba
 Io?
 Fulgenzio
          Chi dunque?
 Rosalba
                                    Mi sembra
 lo scherzare importuno.
 Fulgenzio
                                              Il mio pensiero
 di scherzare non è, se dico il vero.
 Rosalba
 Ma spiegatevi almeno.
 Fulgenzio
                                            Io bramerei
1155la spiegazion da lei. Perché sì tosto
 scordandosi di me si è fatta sposa?
 Rosalba
 Mi riesce la burla un po’ noiosa.
 Fulgenzio
 E a me noioso è il fatto.
 Sottoscritto il contratto
1160coi testimoni e col notaro or ora,
 negar vorreste ed ingannarmi ancora?
 Rosalba
 Io non vorrei, Fulgenzio,
 che l’amor vi facesse
 stordire e delirar.
 Fulgenzio
                                   Che bel consorte
1165che vi tocca goder! Vi doni il cielo
 pace, salute e prole.
 Rosalba
 Ma chi è costui?
 Fulgenzio
                                 Agapito del Sole.
 Rosalba
 Eh questa è una pazzia.
 Fulgenzio
 Piano, signora mia, non lo nasconda.
1170Or ora il vecchio stesso
 a tutto il vicinato
 questo suo matrimonio ha pubblicato.
 Rosalba
 Ma parliamo sul sodo.
 Scherzate? Ovver sognate?
 Fulgenzio
                                                   Io dico il vero.
 Rosalba
1175Qui vi è qualche mistero.
 Giuro sull’onor mio
 non mi parlò lo zio di tal affare
 dopo che a tutti due venne a strillare.
 Fulgenzio
 Ma pur disse per certo
1180Fabrizio che il negozio è bell’e fatto
 e nominò il notar che fe’ il contratto.
 Rosalba
 Conoscete il notar?
 Fulgenzio
                                      Sì, lo conosco.
 Abita qui vicino.
 Scrive male in volgar, peggio in latino.
 Rosalba
1185Mandiamolo a chiamar. Sentiamo un poco
 la novità qual è.
 Fulgenzio mio, fidatevi di me.
 Fulgenzio
 Oimè, respira il core.
 Manderò il servitore.
1190Sentirem dal notar che cosa è stato,
 se lo zio si è impegnato
 senza di voi, l’obbligazion non tiene.
 Ed io fra tante pene
 fondo la mia speranza
1195nella vostra dolcissima costanza.
 
    Tutto mi tolga il fato
 sino la vita istessa,
 solo quel cor serbato
 sia dal destin per me.
 
1200   Vita mi par felice,
 benché d’affanni oppressa,
 quando sperar mi lice
 il premio alla mia fé. (Parte)
 
 SCENA III
 
 ROSALBA, poi MOSCHINO
 
 Rosalba
 Chi sa che Corallina
1205persuaso non abbia il zio sdegnato
 a un sì bel parentato? Ma peraltro,
 io non lo credo ancora
 e di scernere il ver non veggo l’ora.
 Moschino
 M’inchino alla padrona.
 Rosalba
                                              Questo titolo
1210a me non si convien.
 Moschino
                                        Non siete voi
 la nostra padroncina?
 Rosalba
 La padrona di tutto è Corallina.
 Moschino
 Oh sì, la dottoressa
 vuol far da principessa. Se sapeste,
1215non lo posso soffrir...
 Rosalba
                                         Taci, briccone,
 che assassini con essa il tuo padrone.
 Moschino
 Or, tornando al proposito,
 per cui son qua venuto...
 Rosalba
 (Cambia i detti l’astuto).
 Moschino
1220Porto una nuova alla padrona mia
 e la mancia convien ch’ella mi dia.
 Rosalba
 Sì sì, te la darò, che nuova è questa?
 Moschino
 Vostro signore zio
 manda col mezzo mio
1225a dirvi che ad Agapito del Sole...
 Rosalba
 Basta. Puoi risparmiar le tue parole.
 Moschino
 M’ha detto che vi dica...
 Rosalba
                                              Ho già capito.
 Moschino
 Che stassera...
 Rosalba
                             Ho sentito.
 Moschino
 Vi vuol...
 Rosalba
                    Non vo’ sentire.
 Moschino
1230Per carità, lasciatemi finire.
 
    Lo zio Fabrizio
 vuol ch’io vi dica... (Rosalba s’infastidisce)
 Poca fatica
 costa il sentir.
 
1235   Con ser Agapito
 dice che ha fatto... (Rosalba gli volta le spalle)
 certo contratto
 di sposalizio (Rosalba passeggia annoiata e Moschino le va dietro cantando)
 ma con giudizio
1240e che di dote
 dà alla nipote...
 (Possa crepar! (Arrabbiato contro Rosalba)
 Pretenderebbe
 farmi sfiatar?)
 
1245   State a sentire,
 vo’ terminar. (A Rosalba che lo scaccia)
 Uh quella testa
 vorrei spaccar. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 ROSALBA sola
 
 Rosalba
 Poco, inver, non ho fatto
1250lo sdegno a raffrenar. Dunque egli è vero
 che il zio pretenderebbe
 violentar del mio cor la libertà?
 Il disegno crudel non riuscirà.
 
    In diffesa all’innocenza
1255regna in ciel pietoso nume
 che di un barbaro costume
 saprà l’onte vendicar.
 
    La superna intelligenza
 può condurmi a viver lieta
1260e d’un perfido pianeta
 può gl’influssi moderar. (Parte)
 
 SCENA V
 
 Sala in casa di Fabrizio.
 
 CORALLINA, RIDOLFO e LINDORA
 
 Lindora
 Or ch’è vostro marito,
 via, perché non gli date (A Corallina)
 quella dote che dare a lui si aspetta?
 Corallina
1265Avete una gran fretta. (A Lindora)
 Lindora
 Il povero Ridolfo
 vuol fare i fatti suoi.
 Ridolfo
 Eh non importa, li farò dappoi.
 Lindora
 (Vorrei la parte mia).
 Ridolfo
1270(Risparmiare vorrei la sensaria).
 Corallina
 Già tu lo sai, Ridolfo,
 che sei padron di tutto.
 Ridolfo
                                             Sì, occorrendo,
 mi darete il bisogno a poco a poco.
 (Basta potermi divertire al gioco).
 Lindora
1275Ridolfo, una parola. (Lo chiama in disparte)
 Ridolfo
                                        Dite pure. (Forte senza accostarsi)
 Lindora
 Ma venite da me. (Lo chiama come sopra)
 Ridolfo
                                    Nessun ci sente.
 Favellatemi pur pubblicamente. (Come sopra)
 Lindora
 (Maledetto! Non voglio
 che senta Corallina).
 Corallina
1280Signora sorellina,
 che segreti son questi?
 Se sono affari onesti,
 diteli in mia presenza,
 altrimenti, vel dico, è un’insolenza.
 Lindora
1285Ecco il premio acquistato, (Passa nel mezzo, vicino a Corallina)
 perché solo il suo bene ho procurato.
 Ingrataccia! Che credi,
 che questa bella gioia
 te la voglia rapir? Se avessi voglia
1290di far la pazzarella,
 vorrei trovare un’occasion più bella.
 (E tu se non farai
 quel che hai detto di fare,
 ho l’istrumento e ti farò citare). (Piano a Ridolfo)
 
1295   Non son io che ho suggerito
 di poterti maritar?
 Or Ridolfo è tuo marito
 e così mi vuoi pagar? (A Corallina)
 
    (Seicento scudi
1300tu m’hai da dar). (Piano a Ridolfo)
 
    Se di me tu sei gelosa,
 io di lui non so che far. (A Corallina)
 
    (Presto li voglio,
 senz’aspettar). (Piano a Ridolfo)
 
1305   Sono una donna
 che, quando dico,
 so quel che dico
 e non pretendo,
 se mi capite...
1310(Faremo lite (Piano a Ridolfo)
 e non ci abbiamo
 da inimicar). (Parte)
 
 SCENA VI
 
 CORALLINA, RIDOLFO, poi FABRIZIO
 
 Corallina
 Veramente, per dirla,
 mi entra un po’ di sospetto; qualche cosa
1315dubito che ci sia
 fra te, Ridolfo, e la sorella mia.
 Ridolfo
 Dirò la verità,
 quella donna vorria la libertà.
 M’ha detto ch’è pentita
1320di dover stare unita
 con noi per colorire il matrimonio.
 Desidera andar via,
 per star coi suoi figliuoli in compagnia.
 Corallina
 Così presto si pente?
1325Oh pazza veramente!
 Può star qui e può mangiare a sazietà...
 Ridolfo
 Eh lasciatela andar con libertà.
 (Non la posso soffrir).
 Corallina
                                           Ma in casa meco
 tu non potrai restar.
 Ridolfo
                                        Pazienza. Io pure
1330casa mi troverò nel vicinato
 e ti verrò a trovar come cognato.
 Corallina
 E hai cuor d’allontanarti?
 Ridolfo
 Io non so cosa farti.
 Con questa soggezzione
1335io non ci posso stare.
 Corallina
                                         Ecco il padrone.
 
 SCENA VII
 
 FABRIZIO e detti
 
 Fabrizio
 Orsù, ragazza mia,
 ci ho pensato ben bene e ripensato.
 Ho piacer che il cognato
 anch’ei sia qui presente
1340e mi voglio spiegar liberamente.
 Corallina
 (Cosa diamin dirà?)
 Ridolfo
                                        S’ella non vuole
 che stiamo qui da lei,
 io me ne vado per i fatti miei. (A Fabrizio)
 Fabrizio
 Non signor, v’ingannate.
1345Voglio che qui restiate,
 senz’altri complimenti,
 amici più di prima, anzi parenti.
 Ridolfo
 Parente a Corallina
 certamente son io.
 Fabrizio
1350Voglio che siate ancor parente mio.
 Ridolfo
 Come?
 Fabrizio
                 Sentite come.
 Non diventate ancor di me cognato,
 tosto che Corallina avrò sposato?
 Ridolfo
 Oh sì signor, cospetto!
1355Fra noi sarebbe il parentato stretto.
 Fabrizio
 Che dici Corallina?
 Corallina
                                      Io sto a sentire.
 Fabrizio
 Tocca a parlare a voi.
 Corallina
                                         Non so che dire.
 
 SCENA VIII
 
 FULGENZIO, ROSALBA, il NOTARO e detti
 
 Fulgenzio
 Con licenza, signori.
 Fabrizio
 Che vuol vosignoria?
 Fulgenzio
1360Una sola parola...
 Fabrizio
                                  Andate via.
 Rosalba
 Dica! Signore zio...
 Fabrizio
                                     Taci, fraschetta.
 Chi è quell’altro? Il notaro!
 Venga, venga, signor, che affé l’ho caro.
 Corallina
 (Non vorrei ci scoprisse). (A Ridolfo)
 Ridolfo
                                                  (In ogni evento,
1365raccomandati pure al tuo talento). (A Corallina)
 il Notaro
 Quid petis? (A Fabrizio)
 Fabrizio
                                 Io non peto.
 Favorisca, di grazia,
 di stendere di nozze
 un novello contratto.
 il Notaro
1370Inter quos?
 Fabrizio
                                Inter quorum,
 ora glielo dirò!
 Fra me, suo servitore, e Corallina.
 il Notaro
 Scilicet Ricottina?
 Fabrizio
                                           Per l’appunto.
 il Notaro
 Faveat.
 Fabrizio
                        Qui non c’è fava.
 il Notaro
                                                         Favorisca,
1375per quel che fa la piazza,
 quante volte si sposa una ragazza?
 Fabrizio
 Che domanda? Una volta.
 il Notaro
                                                  Stamattina,
 domina Coralina
 domina Ricottina
1380secondo li statuti
 si è maritata con Ridolfo Astuti. (Accenandolo)
 Fabrizio
 Come! Povero me! Che cosa sento?
 Un simil tradimento?...
 il Notaro
 Faveat dominatio... (A Fabrizio)
 Fabrizio
1385Itevi a far squartar che vi ringrazio. (Il notaro passeggia con fretta)
 Fulgenzio
 Parmi turbata molto. (A Rosalba)
 Rosalba
 (E non si perderà). (A Fulgenzio)
 Corallina
                                       (Non so che dire). (A Ridolfo)
 Ridolfo
 (Spirito ci vuole). (A Corallina)
 Corallina
                                    (Or mancami l’ardire). (A Ridolfo)
 Fabrizio
 Perfida, scelerata,
1390non parli? Ti confondi?
 M’inganasti così? Parla, rispondi.
 Corallina
 Ahime, signor padrone,
 eccomi a’ vostri piedi, (S’inginocchia)
 so che colpevol sono.
1395Domandovi perdono. Ah se provate
 violenza d’amor nel vostro core,
 scusate in me quel tristarel d’amore.
 Fabrizio
 Ribalda, temeraria.
 Alzati, via di qua. No ferma, io voglio
1400vendicar i miei torti. Ah disgraziata,
 anima indegna e fella,
 voglio cavarti il cor... (Uh sei pur bella).
 
    Come mai... potresti... ingrata... (Piangendo)
 a... busar... di mia bontà?
1405Disgraziato, via di qua. (A Ridolfo)
 
    Tanto... ben... che ti ho voluto... (Come sopra)
 Questo... è il premio... che n’ho avuto?
 Maledetti! Mi burlate?
 Questa è troppa crudeltà. (A Fulgenzio e Rosalba)
 
1410   Vanne via. (Mi trema il core). (A Corallina)
 Vieni qui. (Ti sento, amore). (A Corallina)
 Disgraziata, scellerata,
 Ah... mi sento... il cor... crepar. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 ROSALBA, FULGENZIO, CORALLINA e RIDOLFO
 
 Rosalba
 Signora governante, (A Corallina)
1415con lei me ne consolo.
 Fulgenzio
 Io mi rallegro con quel bon figliuolo. (Verso Ridolfo)
 Ridolfo
 La burla ci sta bene.
 Corallina
                                        Signorina
 che si beffa di me cotanto ardita,
 la commedia per noi non è finita.
 Rosalba
1420Sì sì, dee finir peggio. In questo punto
 vo’ illuminar lo zio
 che si faccia da lei, che l’ha ingannato,
 tutto restituir quel che ha rubato. (Parte)
 Fulgenzio
 E tu, che in guisa tal te n’approffitti,
1425la pena pagherai de’ tuoi delitti. (A Ridolfo e parte)
 
 SCENA X
 
 CORALLINA e RIDOLFO
 
 Ridolfo
 Schiavo, signora sposa,
 addio, signora dote!
 Corallina
 Poveri noi, la dote
 è andata a spasso.
 Ridolfo
                                    Io già me lo pensavo
1430ma questa affatto non mi preme; io t’amo
 e l’amor che ti porto
 vuole che ancora senza dote, o cara,
 ti sposi in questo istante.
 Corallina
 Si vede ben che sei fedele amante.
 Ridolfo
1435Cara mia Corallina
 brilla quest’alma in seno a te vicina.
 Corallina
 Caro Ridolfo amato
 giubila il cor quando ti sono allato.
 Ridolfo
 M’ami da ver?
 Corallina
                              T’adoro.
 Ridolfo
1440L’idolo tuo son io?
 Corallina
                                    Sei il mio tesoro.
 Ridolfo
 Bella dunque tu sei
 l’unico e sol pensier de’ pensier miei.
 La man di sposa dunque mi darai.
 Corallina
 Il caro sposo mio sì tu sarai.
 Ridolfo
1445Ci sia propizio amore.
 a due
 E di dolce piacer c’inonda il core.
 Ridolfo
 
    Cara da quelli occhietti
 mi viene un caldo al core
 che accresce in me l’ardore,
1450che smania in sen mi dà.
 
 Corallina
 
    Da quel visetto un’aura
 spira di dolce calma
 che già m’accende l’alma,
 che consumar mi fa.
 
 Ridolfo
 
1455   Volgiti in là mio bene.
 
 Corallina
 
 Scostati via da me.
 
 a due
          lontano
 Ah! che                 oh dio!
          lontana
 cresce l’affanno mio,
 non so trovar più pace
1460se non vicino a te.
 
 Ridolfo
 
    Bella tu pur stai lì.
 
 Corallina
 
 Caro non vieni qua.
 
 Ridolfo
 
 Crudel si fa così.
 
 Corallina
 
 Crudel così si fa.
 
 Ridolfo
 
1465   Mio ben!
 
 Corallina
 
                       Mia vita.
 
 a due
 
                                          Oh dei!
 
 Ridolfo
 
 Or che mi sei vicina...
 
 Corallina
 
 Or che lontan non sei...
 
 a due
 
 La bianca tua manina
 perché non porgi a me.
 
 Corallina
 
1470   Eccoti sì la mano.
 
 Ridolfo
 
 Eccoti unito il core.
 
 a due
 
 Piacer del mio maggiore
 gioia maggior non v’è.
 
    Se mi vedessi l’alma
1475come mi brilla in petto,
 ah! ti faria diletto,
 ah! ti faria piacer.
 
 SCENA XI
 
 FABRIZIO, ROSALBA, FULGENZIO, poi MOSCHINO
 
 Fabrizio
 Sì sì, quel che volete. (A Rosalba)
 Sono troppo stordito;
1480non mi seccate più. Sposate pure
 Fulgenzio, se vi vuole.
 Presto; in poche parole,
 tremila scudi vi darò di dote.
 Toccatevi la mano
1485e mille miglia andatemi lontano.
 Fulgenzio
 Subito immantinente
 delle sue grazie raccogliamo il frutto.
 Siete mia. (Porge la mano a Rosalba)
 Rosalba
                       Vostra sono. (Dando la mano a Fulgenzio)
 Fulgenzio
                                                È fatto tutto. (A Fabrizio)
 Moschino
 Signor se lo permette,
1490Corallina vorrebbe... (A Fabrizio)
 Fabrizio
 Vada in malora. (A Moschino) Aspetta, cosa vuole?
 Moschino
 Dir due sole parole.
 Fabrizio
                                       Maledetta!
 Venga. Sentiamo un poco...
 (Ah ch’io son tutto foco).
 Rosalba
                                               Signor zio...
 Fabrizio
1495Non parlate; vuo’ fare a modo mio.
 
 SCENA ULTIMA
 
 CORALLINA, RIDOLFO, poi LINDORA
 
 Corallina
 (Prima tu). (A Ridolfo)
 Ridolfo
                         (Prima tu). (A Corallina)
 Corallina
                                                (Via, tutti due
 e ciascuno ha da far le parti sue). (A Ridolfo)
 Ridolfo
 
    Chiedo perdono, signor padrone. (S’inginochia)
 
 Fabrizio
 
 Ah mascalzone; va’ via di qua.
 
 Corallina
 
1500Signor padrone, chiedo perdono. (S’inginocchia)
 
 Fabrizio
 
 (Ah che ci sono!)
 
 Corallina, Ridolfo
 
                                  Deh per pietà.
 
 Fabrizio
 
    Cosa volete? Che pretendete?
 
 Corallina
 
 Questo è mio sposo.
 
 Ridolfo
 
                                       Questa è mia sposa.
 
 Corallina, Ridolfo
 
 Ci dia qualcosa, per carità!
 
 Fabrizio
 
1505Prenditi tutto, va’ via di qua. (A Corallina)
 
 Corallina, Ridolfo
 
 Godremo il frutto di sua bontà.
 
 Rosalba, Fulgenzio
 
    L’innamorato, benché sdegnato,
 non è capace di crudeltà.
 
 Fabrizio
 
    Ah che lo sdegno nel cor non dura,
1510mi fa paura la sua beltà.
 
 Lindora
 
    Di me, meschina, cosa sarà?
 
 Corallina, Ridolfo
 
 A lavorare, a faticare. (A Lindora)
 
 Moschino
 
 Chi vuol mangiare, così si fa.
 
 Lindora
 
 Ed i zecchini li averò avuti,
1515posso cantare la laranlà.
 
 Fabrizio
 
    Andate tutti lontan di qua.
 Va’, Corallina, per carità.
 
 tutti
 
    Se una passione prende possesso,
 perde ragione quel lume istesso
1520che al cor umano dal ciel si dà.
 
    A un grand’affetto chi s’abbandona
 coll’intelleto più non ragiona,
 perde dell’anima la libertà.
 
 Fine del dramma giocoso