La favola de’ tre gobbi, partitura ms. P-I-Nc (I tre gobbi)

 PARTE PRIMA
 
 SCENA PRIMA
 
 VEZZOSA sola
 
 VEZZOSA
 
    Alla toletta
 mi vado a porre.
 Che cosa dite,
 non farò bene?
5Oh certo sì.
 Mi vo’ conciare
 ma da mia pari
 un bel tuppè.
 
 Per tutte le botteghe
10so che di me si parla;
 per le vie, per le piazze e per le strade,
 in ogn’angolo alfin della cittade
 non si fa che parlar di mia beltade.
 Come? Chi è? Il marchese Parpagnacco,
15venga, venga, è padrone.
 Costui fa il signorone,
 benché è nato villano, ma non importa;
 in oggi chi ha denaro in quantità
 porta nel sacconcin la nobiltà.
 
 SCENA II
 
 PARPAGNACCO e detta
 
 PARPAGNACCO
20Riverente m’inchino
 a quella bella grazia
 che di farmi penar non è mai sazia.
 VEZZOSA
 Io faccio riverenza
 a quei vezzosi rai
25che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
 Ah madama Vezzosa,
 siete molto graziosa.
 VEZZOSA
 Ah Parpagnacco mio,
 siete tutto bellezza e tutto brio.
 PARPAGNACCO
30Non faccio per lodarmi
 ma da che son marchese
 faccio meravigliar tutto il paese.
 Quando era alla montagna
 d’essere mi parea un contadino,
35ora d’esser mi pare un ballerino.
 Una cosa soltanto ora mi manca.
 VEZZOSA
 E cosa è mai signore?
 Lei possiede denari e ricche spoglie.
 PARPAGNACCO
 Mi manca, lo dirò, una bella moglie.
 VEZZOSA
40Ricercarla conviene.
 PARPAGNACCO
                                        Io l’ho trovata.
 VEZZOSA
 E chi è mai? E chi è mai? Sarà sicuro
 giovine com’è lei, graziosa e bella.
 PARPAGNACCO
 Lo volete saper? Voi siete quella.
 VEZZOSA
 Da vero? Oh me felice.
 PARPAGNACCO
45Questa vostra allegrezza
 m’empie il cor di dolcezza,
 sudo, smanio e deliro,
 rido per il contento
 e poi e poi sospiro.
 
50   Quell’occhietti belli belli
 m’hanno fatto innamorar,
 quei labretti cari cari
 mi potrebbero consolar.
 Quel che vedo e che non vedo
55mi fa sempre sospirar.
 
    Labri vezzosi,
 occhi amorosi,
 ah non mi fate
 più delirar.
 
 SCENA III
 
 VEZZOSA e detto
 
 VEZZOSA
60Non ne dica di più. Ma che mai vedo,
 o che vago diamante.
 PARPAGNACCO
 Vi piace?
 VEZZOSA
                     Signorsì, mi piace tanto.
 PARPAGNACCO
 Padrona.
 VEZZOSA
                    Oh meraviglio.
 PARPAGNACCO
                                                  E via lo prenda.
 VEZZOSA
 No certo no.
 PARPAGNACCO
65Ma poi... Ma poi...
 VEZZOSA
                                    E via lo prenderò.
 PARPAGNACCO
 Dunque, mia cara sposa...
 VEZZOSA
                                                  Con licenza,
 oh gioia mia diletta,
 sono imbrogliata assai. Vien mio fratello,
 uomo senza cervello e assai manesco,
70se vi trova con me voi state fresco.
 PARPAGNACCO
 Dunque che deggio far?
 VEZZOSA
                                              Io vi consiglio,
 per fuggire il pericol
 nascondervi colà.
 PARPAGNACCO
                                  Poi se mi trova?
 VEZZOSA
 Lasciate far a me,
75difendervi prometto.
 PARPAGNACCO
 Che mi spiani la gobba io già m’aspetto. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 VEZZOSA e poi il barone MACACCO
 
 VEZZOSA
 Vi vuol un po’ d’ingegno a far l’amore
 con questo e con quest’altro
 e vi vuol pronto labbro ed occhio scaltro.
 MACACCO
80Ma... ma... madama vi chie... chiedo perdono.
 VEZZOSA
 Del barone Macacco io serva sono.
 MACACCO
 Co... co... co... cosa fate?
 VEZZOSA
                                             Io sto be... bene.
 MACACCO
 Non mi co... corbellate.
 VEZZOSA
 Pensi lei, signorsì,
85parlo ancor io qualche volta co... così.
 MACACCO
 Io sono innamorato
 di voi, mia be... bella,
 viver non posso se...
 senza chia... chia... chia... chiamar un’aita
90da voi che siete la mia la mia vita.
 VEZZOSA
 Che ti venghi la rabbia.
 Oh che brutta figura.
 Questo può dirsi un mostro di natura.
 MACACCO
 Le raga... gazze mi co... corron dietro,
95vo... vo... vorrebbero ch’io
 fo... fo... fo... follemente
 le amasse ma ma non fanno niente.
 
    Le zi... zi.... le zi... zitelle,
 le ma... ma... le maritate,
100le bu... brutte, le be... belle
 si son tutte innamorate
 mia signora ca... ca... cara
 della rara mia beltà.
 
    Chi mio ben ndi... ndi... ndi... dice,
105chi ndo... ndo... domanda pace,
 chi nda... nda... d’amor si sface
 ma ma to... to... to... to... to...
 intanto del lor pianto io rido ah ah.
 
 SCENA V
 
 VEZZOSA
 Caro signor Macacco,
110quando lei fosse sposo,
 sarebbe più geloso?
 MACACCO
 Pensate voi, vorrei che la mia sposa
 fosse co... co... corteggiata
 e fo... fo... fo... follemente vagheggiata.
 VEZZOSA
115Non vi saria pericolo
 che li facesse torto
 poiché più bel di lei
 che si trovi nel mondo io non saprei.
 MACACCO
 Io son ben fatto e in conclusione
120no, non sono un buffone.
 VEZZOSA
 Che faccia di castrone.
 Caro signor barone,
 con buona permissione
 un altro cavalier vuol visitarmi,
125onde vi priego in libertà lasciarmi.
 MACACCO
 Fa... fate pur, so so ancor io l’usanza
 e mi mi mi ritiro
 in que... quella o in que... quest’altra stanza.
 VEZZOSA
 O questa è bella affè.
130Con quest’altro che vien saranno tre.
 
 SCENA VI
 
 Il conte BELLAVITA e VEZZOSA
 
 BELLAVITA
 Al volto porporino
 di madama Vezzosa umil m’inchino.
 VEZZOSA
 Io delle grazie sue resto stordita
 e riverisco il conte Bellavita.
 BELLAVITA
135Permetta, anzi conceda
 che prostato si vede
 il prototipo, è ver, de’ rispettosi
 e l’intimo de’ suoi servi generosi.
 Osservate madama
140il labbro mio vezzoso,
 l’occhio nero amoroso,
 il mio parlar sincero,
 l’aria brillante, il portamento altero.
 VEZZOSA
 Né ne dica di più; lo so, lo vedo.
145Lei è tutto ben fatto;
 lei è molto gentil; (lei è un bel matto).
 BELLAVITA
 Viva viva il buon cor;
 anch’io l’affezzione
 odio nelle persone,
150parlar mi piace naturale affatto,
 perciò dal seno estratto
 il più devoto sentimento,
 trabocca dalle labbra il mio contento.
 
    Vezzosa amabile
155scie bramo l’honour
 de vu servir
 ma l’alma mia
 di gelosia
 fate morir.
 
160   Io già m’avvedo
 che pena e langue,
 che gran plesir.
 
    Bella sciarmante
 di voi sono amante,
165volto ben fatto
 per voi sono matto,
 pietà vi chiedo
 de’ miei martir.
 
 SCENA VII
 
 VEZZOSA e BELLAVITA
 
 VEZZOSA
 Ma se siete poi tanto grazioso,
170sarete ancora un uomo generoso.
 BELLAVITA
 Cosa importa?
 VEZZOSA
                              Per me vi parlo schietto,
 se mi volete impressionar da buono,
 fate che della borsa io senta il suono.
 
    Non ti minaccio sdegno,
175non ti prometto amor,
 dammi di fede un pegno,
 fidati del mio cor,
 vedrò se m’ami.
 
    E di premiarti poi
180resti la cura a me
 né domandar mercé
 se pur la brami.
 
 BELLAVITA
 Sarà dunque un amor interessato.
 VEZZOSA
 Sarà l’amor che delle donne è usato.
 BELLAVITA
185Parmi di sentir gente.
 VEZZOSA
                                           Ah dite piano
 perché tengo un germano
 che ha il capo stravagante,
 se vi sente vorrà far l’arrogante.
 BELLAVITA
 Ecco in  segno d’amor questo orologio.
190Mi vorrete poi bene?
 VEZZOSA
                                         Oh tanto, tanto.
 BELLAVITA
 Vi piace il volto mio?
 VEZZOSA
                                         Siete un incanto.
 BELLAVITA
 
    Vezzosa gradita,
 mio dolce tesoro.
 
 VEZZOSA
 
 Per voi Bellavita
195io smanio, io moro.
 
 VEZZOSA, BELLAVITA
 
 Che dolce contento
 ch’io provo, ch’io sento,
 oh dio che beltà.
 
 BELLAVITA
 
    Oimè sento gente.
 
 VEZZOSA
 
200No no, non è niente,
 sarà mio fratello.
 
 BELLAVITA
 
 Ha poco cervello,
 tremar ci farà.
 
 VEZZOSA
 
    Non tema di nulla,
205stia fermo, stia qua.
 
 PARPAGNACCO
 
    Padron riverito.
 
 BELLAVITA
 
 Son servo obligato.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO
 
 Che gran civiltà.
 
 BELLAVITA
 
    È tutto compito.
 
 VEZZOSA
 
210Sorella gli sono,
 spiacermi non sa.
 
 PARPAGNACCO
 
    È assai ben creato.
 
 VEZZOSA
 
 Sorella gli sono,
 spiacermi non sa.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO
 
215   Fratello più buono
 di lui non si dà.
 
 VEZZOSA
 
    Per sino ch’io parta,
 celatevi in là.
 
 BELLAVITA
 
 È troppa bontà.
 
 VEZZOSA
 
220   Andate in disparte,
 che poi partirà.
 
 PARPAGNACCO
 
 È troppa bontà.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO A DUE
 
    Gli son servitore,
 comandi signora
225ma con libertà.
 
 VEZZOSA
 
    O questa sì ch’è bella,
 m’hanno creduto affé.
 
 MACACCO
 
    Non c’è c’è c’è nessuno,
 to... to... to... tocca a me.
 
 VEZZOSA
 
230   E questo è un bel Macacco,
 da me cosa vorrà?
 
 MACACCO
 
    Mia ca... ca... ca... ca... cara.
 
 VEZZOSA
 
 Mio be... be... be... be... bello.
 
 VEZZOSA, MACACCO
 
 Son qua, son qua, son qua.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO
 
235   Un altro suo fratello
 ancor questo sarà.
 
 VEZZOSA, MACACCO
 
 Son qua, son qua, son qua.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO
 
    E ben quanti fratelli
 avete mia signora?
 
 VEZZOSA
 
240Padroni cari e belli,
 io non ve lo so dir.
 
 BELLAVITA
 
    Voi siete mensogniera.
 
 PARPAGNACCO
 
 Voi siete lusinghiera.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO
 
 Scoperta siete già.
 
 MACACCO
 
245Co... cosa mai sarà?
 
 VEZZOSA, BELLAVITA
 
    Andate che vi mando,
 andate via di qua.
 
 PARPAGNACCO
 
    Che razza maledetta,
 che rabbia che mi fa.