La buona figliuola maritata, Bologna, Sassi, 1761

Vignetta Frontespizio
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 MARIANNA, il CAVALIERE e MENGOTTO
 
 il Cavaliere
 
    Della bella marchesina
 son cognato e ammirator.
 
 Mengotto
 
    Della cara padroncina
 son vassallo e servitor.
 
 Marianna
 
5   Obbligata al cavaliere
 aggradisco il buon amor.
 
 a tre
 
    Oh felice amico fato
 che di giubilo ha colmato
 quest’albergo e il nostro cor.
 
 il Cavaliere
10Deh, cara marchesina,
 se allor che la Cecchina
 erravate creduta
 dispiacer vi reccai, vi chiedo in dono
 dalla vostra bontà grazia e perdono.
 Mengotto
15Ed io, quando ciascuno
 vi credea giardiniera,
 se parlarvi d’amore ebbi ardimento,
 vi domando un gentil compatimento.
 Marianna
 Non parliam del passato,
20tutto mi ho già scordato.
 In voi l’onor del sangue io compatisco; (Al cavaliere)
 di te so l’innocenza e l’aggradisco. (A Mengotto)
 il Cavaliere
 Or che siete signora e maritata,
 vuol la moderna usanza
25che vi troviate un cavalier servente;
 e può aver tal onore anche un parente.
 Marianna
 Obbligata, signore, io non mi curo
 di seguitar l’usanza;
 di piacere al marito io n’ho abbastanza.
 Mengotto
30Oh cara padroncina,
 di voi cosa direbbon le persone,
 se alla conversazione
 andaste sempre col consorte al fianco?
 Un cavaliere almanco
35vi vuol, signora mia,
 che d’appoggio vi serva e compagnia.
 
    Per il fresco la mattina
 dee venire il cavalier
 a trovar la signorina
40e a servirla da braccier.
 
    Se di ridere ha piacere,
 deve ridere e scherzar.
 S’ella ha voglia di tacere,
 il silenzio dee osservar.
 
45   Quando vuole, dir di sì,
 quando vuole, dir di no.
 Son villano ma lo so;
 quest’è l’uso d’oggidì.
 
 SCENA II
 
 MARIANNA e il CAVALIERE, poi la MARCHESA e SANDRINA
 
 Marianna
 Oh io non ne so nulla.
50Qual vissi da fanciulla
 vivrò da maritata,
 bastami dal marito essere amata.
 il Cavaliere
 Felice il marchesino,
 cui concesse il destino
55una sì cara e gentil consorte;
 ma io, che dalla sorte
 n’ebbi una indiscreta, aspra, cattiva,
 infelice sarò sino che io viva.
 la Marchesa (In disparte che ascolta e parla con Sandrina)
 Senti? (A Sandrina piano)
 Sandrina
                 (Abbiate pazienza). (Piano alla marchesa)
 Marianna
                                                       E come mai,
60in così pochi giorni
 che siete maritato
 avete in sdegno il vostro amor cangiato?
 il Cavaliere
 Eh Marianna carissima,
 quando si fa all’amore
65abbiamo un vel dinnanzi agl’occhi e poi,
 passati i giorni dei primier diletti,
 ragion si desta e scopronsi i diffetti.
 la Marchesa
 (Tollerar più non posso...) (In atto di avanzarsi)
 Sandrina
                                                   (Ah no. Non fate). (Trattenendola)
 Marianna
 Ma di che vi lagnate?
70Che disgusti vi diè la vostra sposa?
 il Cavaliere
 Non la posso soffrir così gelosa.
 Marianna
 Non so che qui vi sia
 ragion di gelosia; fin che qui siamo
 in armonia viviamo
75e in pace fra di noi.
 il Cavaliere
 È gelosa mia moglie anche di voi.
 Marianna
 Di me!
 la Marchesa
                 No, non è vero. (Avanzandosi)
 Non soffre una mia pari
 l’ingiurioso confronto. Io son chi sono.
80In voi la giardiniera ancor io vedo
 e a un amante e a un soldato ancor non credo.
 Marianna
 Chiunque io mi sia, signora,
 son del vostro german legata al laccio;
 mi difenda lo sposo; io parto e taccio. (Parte)
 
 SCENA III
 
 La MARCHESA, il CAVALIERE e SANDRINA
 
 Sandrina
85Certo di nobiltade è un grande indizio
 quel sputar le sentenze a precipizio. (Ironica)
 il Cavaliere
 Fate torto a voi stessa,
 signora mia garbata,
 favellando in tal guisa a una cognata. (Alla marchesa)
 la Marchesa
90Eh signor protettore,
 si vede che l’amore in voi favella;
 nasce la compassion dall’esser bella.
 il Cavaliere
 Di voi mi maraviglio,
 son cavaliere onesto;
95stimo, apprezzo il suo merto e lo protesto.
 
    È troppo raro al mondo
 della virtude il dono,
 chi la possiede io sono
 costretto a venerar.
 
100   Il ver non vi nascondo;
 v’adoro e mi piacete
 ma ancor non possedete
 l’arte di farvi amar.
 
 SCENA IV
 
 La MARCHESA e SANDRINA
 
 la Marchesa
 Senti, per sua cagione
105m’insulta e mi tormenta;
 se vendetta non fo, non son contenta.
 Sandrina
 Cotesta simoncina
 sa far la gatta morta
 ma è maliziosa e accorta e il mio Mengotto,
110dopo ch’io lo sposai,
 impazzito per essa è più che mai.
 la Marchesa
 Crediam sia veramente
 baronessa tedesca?
 Sandrina
                                      Eh per l’appunto.
 Il padre di costei
115io scometto un zecchino
 che un barone non è ma un birichino.
 la Marchesa
 Ma il foglio che il germano
 da legger diede al cavaliere in mano?
 Sandrina
 Da ridere mi fate,
120queste son baronate,
 questi i frutti son, signora mia,
 della sua baronia che vale a dire
 l’arte dell’impostura e del mentire.
 
    Non ho tanti crini in capo
125quanti al mondo ne ho veduti
 che credevansi venuti
 dallo stipite d’un re.
 E poi dopo? Che cos’è?
 
    Si è scoperto che il suo merto
130sta nel gioco di bassetta.
 O in qualch’altra facendetta
 che svelar non tocca a me.
 Sì signora, così è.
 
 SCENA V
 
 La MARCHESA, poi il MARCHESE
 
 la Marchesa
 Costei è un bravo mantice
135per attizzare il foco.
 Ed io mi soglio accendere per poco.
 M’accende e mi tormenta
 vedere a mio dispetto
 padrona in questo tetto una che vanta
140giovinezza, bellezza e virtù tanta.
 Ma pur sarei costretta
 soffrir la pena mia,
 senza il duolo fatal di gelosia.
 il Marchese
 La mia sposa dov’è? (Alla marchesa)
 la Marchesa
                                         La riverisco.
 il Marchese
145Servo suo. La mia sposa
 si sa dove sia andata?
 La cerco e non la trovo;
 chiamo, chiamo e non m’ode.
 la Marchesa
 Io sua serva non son né sua custode.
 il Marchese
150Oh signora germana,
 or ch’è sposa ancor essa e cavaliera,
 non la vorrei veder sì brusca in ciera.
 la Marchesa
 Anzi sono allegrissima
 or che il signor germano
155all’incognita sua data ha la mano.
 il Marchese
 Incognita voi dite
 alla mia baronessa?
 la Marchesa
 Duchessa e principessa,
 degnissima d’impero
160ma voi lo dite ed io non credo un zero.
 il Marchese
 Spropositi, pazzie. Donne e poi donne
 e quando dico donne
 so io quel che vuo’ dire.
 la Marchesa
 Spiegatevi, signor...
 il Marchese
                                       Non vuo’ impazzire.
 la Marchesa
165Donne, donne! Le donne
 sono di varie sorte.
 La sua gentil consorte
 dell’altre è più pregiata,
 poich’ella è corteggiata
170da un cavalier compito.
 il Marchese
 Come! Come! Da chi?
 la Marchesa
                                           Da mio marito.
 il Marchese
 Puh! Che diavolo dite?
 Tacete in cortesia...
 Non mi fate venire... Andate via.
 la Marchesa
175Sì, andrò da questa casa
 ma già son persuasa
 che a servirla verrà lo sposo ingrato,
 buon amico e fedel di suo cognato! (Con ironia)
 
    Se cieco d’amore
180vi rese la benda,
 l’onore vi renda
 la luce smarrita,
 l’ingrata, l’ardita
 staccate dal sen.
 
185   Il primo non siete
 tradito, ingannato
 ma il primo sarete
 che voglia ostinato
 di frutta sì amare
190gustare il velen.
 
 SCENA VI
 
 Il MARCHESE solo
 
 il Marchese
 Diavolo! Precipizio!
 Che impertinenza è questa?
 Venirmi a metter delle pulci in testa!
 Sì sì, la baronessa
195so che Marianna è dessa... Ah! Se non fosse?
 E se mentisse il foglio?
 Cospettone! Sarebbe il bell’imbroglio.
 Ma no, non sarà mai,
 è troppo virtuosa,
200è semplice e amorosa.
 Tutti le voglion ben... Tutti, sì tutti.
 E mio cognato ancor? Sì mio cognato
 del merito incantato
 l’ama semplicemente... E mia germana
205che ha di lei gelosia?
 Eh sarà una pazzia. È donna, è donna
 e come tal la scuso...
 Peraltro io sono un pocolin confuso.
 
    Se mentisse il corazziere...
210Se non fosse vero il foglio...
 Via di qua brutto pensiere,
 via di qua, che non ti voglio,
 e se fosse mio cognato
 il servente appassionato...
215Non è vero, non può stare,
 io lo so con chi ho da fare,
 sorellina chiachiarina...
 Ma se avesse... Se mostrasse...
 Se fingesse... Se bramasse...
220Oh che rabbia, oh che dispetto!
 Maledetto il mormorar.
 
 SCENA VII
 
 Sala o appartamenti.
 
 MARIANNA e PAOLUCCIA
 
 Marianna
 
    Io non so che voglia dire
 che mi batte in seno il cor.
 Ah mi fanno intimorire!
225Sconsolata sono ancor.
 
 Oh davver cambierei (Siede)
 per godere del cor la pace intera
 la signora che or sono in giardiniera!
 Ma se cambiassi stato,
230non avrei più in isposo
 quel che tanto mi piace e mi diletta.
 No no, soffransi pure
 sdegni, insulti e sciagure;
 se mi ama il mio consorte,
235rido de’ miei nemici e della sorte.
 Paoluccia
 (Tant’è, non vi è rimedio.
 Adattar non mi posso
 a servire costei con buon affetto,
 tutto quello ch’io fo fo per dispetto).
 Marianna
240Ehi! Paoluccia.
 Paoluccia
                              Comandi. (Stando dove si trova, lontana e rustica)
 Marianna
 Venite qui.
 Paoluccia
                        Favelli.
 Grazie al ciel non son sorda.
 Marianna
 Se sdegnate accostarvi al fianco mio,
 ecco m’alzerò io. (S’alza)
 Paoluccia
                                  Oh no, signora,
245eccomi; son da lei. (La gran dottora!)
 Marianna
 Dov’è il padron?
 Paoluccia
                                 Che vuole
 ch’io sappia i fatti suoi?
 Marianna
 Gran sfortuna, davver, che ho io con voi.
 Paoluccia
 Oh certo una mia pari
250ch’è a servir destinata
 la farà fortunata o sfortunata! (Ironica)
 Marianna
 Mia cara Paoluccia,
 nel mio felice stato
 non scordomi il passato. Il ciel ringrazio
255del conseguito onore
 e tratto con buon core
 con voi, con tutti quanti, e mal mi viene
 se veggo che qualcun non mi vuol bene.
 Paoluccia
 (E pur dovrei lodarla, e pur in petto
260mi macera l’invidia a mio dispetto).
 Marianna
 Vorrei mi compiaceste
 di cercar il padrone...
 Paoluccia
                                          Sì signora. (Ruvidamente)
 Marianna
 E a dirli ch’io lo bramo.
 Paoluccia
                                              L’ho capita. (Come sopra)
 Marianna
 Fatelo di buon cor.
 Paoluccia
                                     Sarà servita. (Come sopra)
 Marianna
265E pur voi non mi amate.
 Paoluccia
                                               Oh cosa dice? (Con affettazione)
 Marianna
 Parlatemi sincera;
 ditemi il vostro cor libero e schietto
 e un sicuro perdono io vi prometto.
 Paoluccia
 E poi si sdegnerà.
 Marianna
                                    Giuro che no.
 Paoluccia
270Se comanda così la servirò.
 
    Mia signora, ha da sapere...
 Ma la prego a perdonar,
 ch’è durissimo il vedere
 chi ha servito a comandar.
 
275   Io non so se mi capisca.
 Fra me dico: «Poverina,
 sarò sempre una meschina».
 E vorrei poter anch’io
 migliorar lo stato mio
280ma comanda vosustrissima
 e a me tocca faticar.
 Gliel’ho detta netta e schietta,
 e la prego a perdonar.
 
 SCENA VIII
 
 MARIANNA, poi il MARCHESE
 
 Marianna
 Ah purtroppo l’invidia
285è un vizietto comune e non è poco
 che l’abbia confessato...
 Ecco lo sposo mio. Mi par turbato.
 il Marchese
 (Ah purtroppo egli è vero,
 presto si crede il male
290e a smentir le bugie poco non vale).
 Marianna
 Cosa vuol dir, signore?
 Mi parete, davver, di malumore.
 il Marchese
 No no, gioietta bella,
 voi siete la mia stella e a voi dappresso
295ogni malinconia
 si dilegua, sparisce e fugge via.
 Marianna
 Non vorrei che qualcuno,
 o garrulo o mendace,
 l’amor vostro turbasse e la mia pace.
 il Marchese
300(Questo suo dubitar mi dà sospetto).
 Marianna
 Sicuro del mio affetto
 credo ch’esser possiate e che il mio core
 esser non può del vostro ben mai sazio.
 il Marchese
 (Non petita excusatio est accusatio).
 Marianna
305Ma voi non mi parete
 al solito con me tenero amante.
 il Marchese
 Ho per la testa delle cose tante.
 Marianna
 Fate alla vostra sposa,
 fate la confidenza. Via, carino,
310dite che cosa avete.
 Vita mia, lo sapete
 quanto bene vi voglio; ah propriamente,
 se vi veggo turbato,
 se vi temo sdegnato,
315tremo, piango, m’uccide un fier dolore! (Piange)
 il Marchese
 (Ah ressister non so, mi crepa il core). (Piange)
 Marianna
 Gioia mia.
 il Marchese
                       Mio tesoro.
 Marianna
 Mi volete voi bene?
 il Marchese
                                       Ah sì, vi adoro.
 Marianna
 Ed io son tutta vostra.
 il Marchese
                                           Tutta tutta?
 Marianna
320Ma che dimanda è questa?
 D’una consorte onesta,
 d’una donna d’onor che s’ha a temere?
 il Marchese
 Ditemi, che v’ha detto il cavaliere?
 Marianna
 Nulla.
 il Marchese
               Nulla? Vedete?
325Se il ver mi nascondete,
 se celate così quel che vi ha detto,
 a ragione ho di voi qualche sospetto.
 Marianna
 È un torto che mi fate.
 il Marchese
                                            O torto o dritto,
 vo’ saper fra di voi quel ch’è passato.
 Marianna
330Ma non è il cavalier vostro cognato?
 il Marchese
 Eh no, la parentella
 non mi mette a coperto a sufficienza;
 anzi ho più da temer la confidenza.
 Marianna
 Non vi credea capace
335di formare di me sì vil concetto.
 Oltre al tenero affetto,
 che sol per voi nutrisco,
 il sangue non ardisco
 e la nascita mia dal ciel scoperta...
 il Marchese
340Eh la nascita vostra è ancora incerta!
 Marianna
 Come? Non è approvata
 da un autentico foglio?
 il Marchese
 Essere vi potrebbe un qualche imbroglio.
 Marianna
 E il corazzier tedesco
345non è un uomo d’onore?
 il Marchese
 Esser può Tagliaferro un impostore.
 
 SCENA IX
 
 TAGLIAFERRO e detti
 
 Tagliaferro
 Was ist? Cosa affer detto?
 Impostor che fol dir?
 Nix italian capir. Presto parlar, (A Marianna accennando il marchese)
350se strapazzo mi dir, testa tagliar.
 il Marchese
 (Povero me! Ci sono).
 Marianna
                                           Oh non temete,
 tra di noi gl’impostori
 han fortune, ricchezze e i primi onori. (A Tagliaferro)
 Tagliaferro
 Jo jo, main libre Her. Per mio falore
355a la gherra mi star braffo impostore. (Al marchese)
 il Marchese
 Non ci ho difficoltà. Lo credo anch’io. (A Tagliaferro)
 (Riparato ha Marianna al caso mio).
 Tagliaferro
 Mariandel afer nova
 che ti far consolata.
 Marianna
                                      E qual novella
360mi reccate felice?
 Tagliaferro
                                   Herr barone
 colonnel mi patrone
 star viaggio per fenir. No star lontan.
 Cara figlia abbracciar forse timan.
 Marianna
 Oh lo volesse il ciel.
 il Marchese
                                      (Se questo è vero,
365di far tacere le male lingue io spero).
 Marianna
 Voi ne avrete piacer? (Al marchese)
 il Marchese
                                           Sì gioia mia.
 Marianna
 Mi direte che sia
 il foglio mentitore?
 Ed il buon Tagliaferro un impostore?
 il Marchese
370No, non lo dirò più.
 Tagliaferro
                                      Corpo di Bacco!
 Perché più non lo dir? Perché negar
 che impostore mi star per mia brafura?
 il Marchese
 Sì signor, ve l’accordo, è un’impostura.
 Tagliaferro
 
    Colonnello venirà,
375mia brafura conterà. (Al marchese)
 Che contento proferà
 quando ti feder papà. (A Marianna)
 Ti sentir e ti profar
 che mia spata fa tremar. (Al marchese)
 
380   Ti no star più la Cecchina,
 star la pella marchesina,
 Mariannina, poferina
 to papà ti consolar. (A Marianna)
 E consorte con marito
385per cavallo farà invito
 per Germania a galoppar.
 
 SCENA X
 
 MARIANNA ed il MARCHESE
 
 Marianna
 Sposo, che cosa dite?
 Parvi che ancora incerta
 sia la mia condizione ed il mio stato?
 il Marchese
390Sono mortificato,
 son delirante e sono...
 Non so quel che mi sia; chiedo perdono.
 Marianna
 No no, non vi umiliate a cotal segno,
 basta che non indegno
395sia di vostra bontà l’affetto mio.
 il Marchese
 Sì a dispetto d’ognun, vostro son io.
 Marianna
 Crederete ai maligni?
 il Marchese
                                           Oh questo no.
 Marianna
 Mi vorrete voi ben?
 il Marchese
                                       Ve ne vorrò.
 Marianna
 Sempre?
 il Marchese
                    Sempre in eterno.
 Marianna
                                                       E se verranno
400a dir male di me?
 il Marchese
                                    Non vi è pericolo.
 So chi siete, mio ben, v’amo e vi credo.
 Marianna
 Se lo dite di cor, di più non chiedo.
 
    Fin da quel primo dì
 che in me svegliasti amor,
405sempre fedel così
 per voi serbato ho il cor.
 
    Per carità credetemi
 caro il mio bene, amatemi,
 barbaro a me non siate,
410piangere non mi fate.
 Ah che quell’occhio amabile
 sì che vuol farmi ridere,
 sì, mi consola ancor!
 
 SCENA XI
 
 Il MARCHESE solo
 
 il Marchese
 Sarei, se io non l’amassi,
415sarei una bestiaccia,
 un leone, una tigre, una pantera
 e più crudel d’ogni qualunque fiera.
 Venga pur mia germana
 e provisi di farmi il suo sermone,
420che io le risponderò colla canzone.
 
    O donne, donne, parlo colle triste,
 che meritan le buone ogni rispetto,
 il sesso vostro saria assai più bello,
 se aveste meno lingua e più cervello. (Parte)
 
 SCENA XII
 
 Camera con porta.
 
 MARIANNA sola con foglio in mano, poi TAGLIAFERRO
 
 Marianna
425Or son tutta contenta,
 lo sposo mi vuol bene,
 mio padre a me sen viene e questo foglio
 piucché mai mi assicura
 della mia felicissima avventura.
 Tagliaferro
430Bondì fossignoria,
 comandar, se foler che mi andar fia.
 Marianna
 Dove volete andar?
 Tagliaferro
                                      Foler pel pello
 andar incontro de mi colonnello.
 Marianna
 Lo incontrerete poi?
 Tagliaferro
                                        Sì, star sicuro
435che fenir per la posta
 e foler aspettar per notte e giorno
 a osteria dove star piccolo corno.
 Marianna
 Andate ed abbracciate
 il caro genitore. Dite ch’io sono
440di vederlo bramosa. Alle mie stanze
 mi ritiro frattanto e questo foglio
 legger di nuovo e ribacciare io voglio. (Entra in una camera)
 
 SCENA XIII
 
 TAGLIAFERRO, poi il CAVALIERE
 
 Tagliaferro
 Pofera marchesina!
 Ah star tanto bonina.
 il Cavaliere
                                         Galantuomo. (A Tagliaferro)
 Tagliaferro
445Che foler?
 il Cavaliere
                      È egli vero
 quello che intesi a dir? Che il genitore
 di Marianna sen venga?
 Tagliaferro
                                               Jo, main Herr.
 il Cavaliere
 E pur v’è chi non crede e chi sostenta
 che siate un impostore.
 Tagliaferro
                                             Jo, star vero.
450Impostore mi star.
 il Cavaliere
                                     Dunque star falso
 che il barone venir. Dunque di fatto
 egli non venirà.
 Tagliaferro
                                Dunque star matto.
 il Cavaliere
 Più rispetto a un par mio.
 Tagliaferro
                                                  Star di sua mano
 lettera a me mandata.
 il Cavaliere
                                           E dov’è il foglio?
 Tagliaferro
455Star in man de Marianna.
 il Cavaliere
                                                  Son curioso
 di leggerlo e sentire...
 Tagliaferro
                                          Andar in camera
 dove star Marianna. (Accenna la camera)
 il Cavaliere
                                         Io non ardisco...
 Tagliaferro
 Se foi non ardiscar
 fenir, fenir con mi, non dubitar. (Lo prende per un braccio e lo conduce in camera di Marianna)
 
 SCENA XIV
 
 La MARCHESA, SANDRINA e PAOLUCCIA
 
 la Marchesa
460Ehi, avete veduto?
 Sandrina
 Che bravo corrazziere!
 Paoluccia
 Ha servito assai bene il cavaliere.
 la Marchesa
 E il stolido germano
 tace, confida e crede.
 Sandrina
465È un uom di buona fede.
 la Marchesa
 Amor l’ha affatturato.
 Paoluccia
 Ei non sospetterà di suo cognato.
 
 SCENA XV
 
 Il MARCHESE e detti
 
 il Marchese
 Ora avrete finito
 di parlar sì mal di mia consorte.
470Or ora a queste porte,
 sì, per vostro rossore
 di Marianna vedrete il genitore.
 la Marchesa
 E voi per gloria vostra
 non so se con isdegno o con piacere
475con Marianna vedrete il cavaliere.
 il Marchese
 Dove?
 la Marchesa
                Là in quella camera.
 Sandrina
                                                       E il soldato
 è quel che l’ha guidato.
 Paoluccia
                                             E non bisogna
 sopportare una simile vergogna.
 il Marchese
 (Son fuor di me).
 la Marchesa
                                   A seppellirvi andate
480se i vostri e i torti miei non vendicate. (Parte)
 
 SCENA XVI
 
 Il MARCHESE, SANDRINA e PAOLUCCIA
 
 il Marchese
 Non so quel che mi faccia,
 s’io parli o pur s’io taccia,
 s’io simuli anche un poco
 o cominci d’adesso a prender foco.
 Sandrina
485Signor, non lo credete?
 Paoluccia
 Entrate e lo vedrete.
 il Marchese
 Sì sì, vado a dirittura...
 (Ma se v’è il corazzier mi fa paura).
 Sandrina
 Eh fattevi coraggio.
 Paoluccia
                                      Zitto, zitto,
490aprono la portiera.
 Sandrina
                                     È il cavaliere.
 il Marchese
 (Non vorrei che venisse il corrazziere).
 
 SCENA XVII
 
 Il CAVALIERE e i suddetti e poi TAGLIAFERRO e dopo MARIANNA
 
 il Cavaliere
 Mi rallegro con voi... (Al marchese)
 il Marchese
                                         Fuori signore,
 fuori di casa mia.
 il Cavaliere
                                   Con chi parlate?
 il Marchese
 Con voi.
 il Cavaliere
                   Con un cognato?
 il Marchese
495Fuori di casa mia.
 il Cavaliere
                                    Siete impazzato?
 il Marchese
 Andate o cospettone...
 il Cavaliere
 A me un simile affronto?
 Fuori v’aspetto a rendermi buon conto. (Parte)
 il Marchese
 Sì, verrò colla spada
500nel cortile, in un prato o sulla strada.
 
    Sono insatanassato,
 l’animo ho furibondo,
 voglio con tutto il mondo
 battermi e contrastar.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
505   Viva il padron garbato,
 viva la sua bravura.
 No, che non ha paura;
 no, che non sa tremar.
 
 il Marchese
 
    Per carità tenetemi,
510o che farò un spettacolo.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
 Senza verun ostacolo
 noi vi lasciamo andar.
 
 Tagliaferro
 
    Cosa star questo strepito?
 
 il Marchese
 
 Nulla. (Maledettissimo). (Con timore)
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
515Presto, padron carissimo
 tempo è di principiar. (Piano al marchese)
 
 il Marchese
 
    Dov’è Marianna andata?
 
 Tagliaferro
 
 Star camera serrata.
 
 il Marchese
 
 Presto, che venga subito,
520che le ho da favellar.
 
 a cinque
 
    Oh che tempesta orribile!
 Veggo nell’aria il fulmine
 e della casa al culmine
 l’odo precipitar.
 
 Marianna
 
525   Caro sposo, vi veggo turbato,
 deh non siate più meco sdegnato;
 per pietà non mi fate tremar!
 
 il Marchese
 
    Di due donne e d’un uom in presenza,
 ascoltate la vostra sentenza,
530il divorzio vi vengo a intimar.
 
 Marianna
 
    Poverina! Che cosa v’ho fatto!
 
 Tagliaferro
 
 Non capir. Che fol dire diforzio? (A Marianna)
 
 Marianna
 
 Nulla, nulla. (A Tagliaferro dissimulando)
 
 Tagliaferro
 
                          Che cosa fol dir? (Al marchese)
 
 il Marchese
 
 Non importa l’abbiate a capir. (A Tagliaferro)
 
 Marianna
 
535   Un divorzio alla fida consorte?
 Ah piuttosto vi chiedo la morte!
 
 Tagliaferro
 
 Che fol dir maledetto diforzio? (A Sandrina)
 
 Sandrina
 
 Vorrà dir separare il consorzio. (A Tagliaferro)
 
 Tagliaferro
 
 Che fol dir diforzio e consorzio? (A Sandrina)
 
 Sandrina
 
540Ei vuol dire il mio bel torlurù
 che la sposa il padron non vuol più.
 
 Tagliaferro
 
    Ah tar Taifle! Nix diforzio,
 star marito, star consorzio,
 se giudizio non parlar,
545precipizio foler far.
 
    Star tua sposa, star onesta
 e a ti testa mi tagliar.
 
 il Marchese
 
 Non vi state a incomodar.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
    Ha trovato un protettore
550che la gente fa tremar.
 
 Tagliaferro
 
    Dar la mano.
 
 il Marchese
 
                              Eccola qui. (Dà la mano a Tagliaferro)
 
 Tagliaferro
 
 Dar Marianna.
 
 il Marchese
 
                              Signorsì. (Dà la mano a Marianna)
 
 Tagliaferro
 
 Perdonanza domandar. (Al marchese)
 
 il Marchese
 
 Io vi prego a perdonar. (A Marianna)
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
555   (Il padrone è un bel poltrone,
 che di più non si può far).
 
 Tagliaferro
 
    Star contenta? (A Marianna)
 
 Marianna
 
                                  Contentissima.
 
 Tagliaferro
 
 Dar parola? (Al marchese prendendolo per la mano)
 
 il Marchese
 
                          Sicurissima.
 
 Tagliaferro
 
 Anch’io contento star;
560e barone mio patrone
 fol andar per incontrar.
 
    Ah main Sozz allegra star. (A Marianna)
 Ah main Herr, non mi purlar. (Al marchese)
 Che cospette ie promette
565che quel giorne quando torne
 testa, brazzi mi tagliar. (Parte)
 
 il Marchese
 
    È partito? (A Sandrina e Paoluccia)
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                          Se n’è ito. (Al marchese)
 
 il Marchese
 
 (Or mi voglio vendicar).
 
 Marianna
 
    Sposo mio, che mai v’ho fatto?
 
 il Marchese
 
570Non son cieco, non son matto
 e il divorzio s’ha da far. (A Marianna)
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
 E di qua se n’ha d’andar. (A Marianna)
 
 Marianna
 
    Per pietà...
 
 a tre
 
                          Non v’è pietà.
 
 Marianna
 
 La ragione...
 
 a tre
 
                          Già si sa.
 
 Marianna
 
575L’innocenza...
 
 a tre
 
                            Non c’è più.
 
 Marianna
 
 E l’amore...
 
 a tre
 
                        Se ne va.
 
    È già data la sentenza
 e conviene aver pacienza
 e il divorzio si farà.
 
 Marianna
 
580Oh, che fiera crudeltà!
 
 Fine dell’atto primo