La buona figliuola maritata, Bologna, Sassi, 1761

Vignetta Frontespizio
 LA BUONA FIGLIUOLA MARITATA
 
 
    Dramma giocoso per musica di Polisseno Fegeio, pastor arcade, da rappresentarsi nel teatro Formagliari la primavera dell’anno 1761, dedicato alle nobilissime e gentilissime dame e cavalieri di Bologna.
    In Bologna, per il Sassi, con licenza de’ superiori.
 
 Nobilissime dame e gentilissimi cavalieri,
    vedendoci noi con atti di generosa beneficenza dalla innestimabil cortesia dell’animo vostro, nobilissime dame e gentilissimi cavalieri, tanto onorati che sempre mai abbiamo nodrito un vivo desiderio di dimostrarvi nel miglior modo che alle nostre deboli forze malagevol fosse la sincera nostra ossequiosa gratitudine. Per la qual cosa nell’occasione di dover esporre al publico nella presente primavera un altro dramma giocoso, come vi promettemmo, abbiam voluto per vieppiù meritarci l’eccelso dono del vostro cortese aggradimento far fare a posta un nuovo dramma, quale è questo della Buona figliuola maritata dal chiarissimo signor dottore Carlo Goldoni, soggetto degno per tante sue belle produzioni, e poscia consegnarlo al non mai abbastanza lodato celebre maestro di capella signor Nicolò Piccini napolitano, perché in Bologna, a tale effetto trattenuto, ne componga tutta la musica, sperando che questa ancora sarà per riuscirvi di piacere, poiché della perizia e virtù del quale, qui pure dove si può decidere con fondamento, avete avuto altre volte motivo di compiacervene. Niente abbiamo certamente, dirò così, risparmiato, come si può credere, e per soddisfare al nostro impegno e per rendere a fine il nostro ardentissimo desiderio. Resta or solo, per nostra unica consolazione, che noi possiamo lusingarci di aver fatto cosa grata a voi, nobilissime dame e gentilissimi cavalieri, e per contrasegnarcela vi degniate di ricevere sotto il clementissimo vostro padrocinio, come ve ne supplichiamo, tutto il complesso del dramma, e particolarmente noi stessi, mentre con profondissima venerazione ci diamo l’alto onore di ossequiosamente protestarci di voi nobilissimi signori umilissimi, devotissimi ed obbligatissimi servidori.
 
    Bortolo Ganassetti e compagni
 
    Bologna, 10 giugno 1761
 
 
 PERSONAGGI
 
 PARTI SERIE
 
 LA MARCHESA LUCINDA
 (signora Teresa Zaccarini)
 IL CAVALIERE ARMIDORO suo marito
 (signor Gioachino Caribaldi)
 
 PARTI BUFFE
 
 IL MARCHESE DELLA CONCHIGLIA
 (signor Giovanni Lovatini)
 LA MARCHESA MARIANNA sua sposa
 (signora Lavinia Guadagni)
 TAGLIAFERRO corazziere tedesco
 (signor Francesco Caratoli, virtuoso di sua altezza serenissima il signor duca di Modena)
 SANDRINA contadina moglie di Mengotto
 (signora Margarita Parisini)
 PAOLUCCIA cameriera
 (signora Isabella Beni)
 MENGOTTO contadino
 (signor Giovanni Dalpini)
 IL COLONNELLO
 (signor Francesco Caratoli suddetto)
 
    La scena si rappresenta nel feudo del marchese della Conchiglia. La musica è del celebre signor Nicolò Piccini, maestro di capella napolitano.
 
 
 LI BALLI
 
    Sono d’invenzione e direzione di monsieur Francesco Souvter, eseguiti dalli seguenti: signora Anna Nadi detta di Sales, monsieur Francesco Souvter suddetto, signora Elisabetta Morelli, signor Domenico Morelli, signora Elisabetta Lolli, signor Angelo Lolli, signora Barbara Perini, signor Francesco Marinelli. Ballano fuori de’ concerti: signora Margarita Morelli, signor Vincenzo Galeotti. E per il corpo de’ concerti sei altri ballarini.
    Il vestiario sarà proprio e decoroso del signor Bortolo Ganassetti.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: camera; sala o appartamenti; camera con porta.
    Nell’atto secondo: camera con tavolino e sedie; giardino delizioso che corrisponde alla strada pubblica villareccia; camera.
    Nell’atto terzo: notte; camera con tavolino e sedie e sopra il tavolino una bottelia di rosoglio e bicchieri e lumi; sala preparata per il ballo.
 
 
 PROTESTA
 
    Tutto ciò che non è conforme ai veri sentimenti della santa romana chiesa cattolica è solo puro scherzo di poesia e non sentimento dell’autore che si dichiara vero cattolico.