Amore in caricatura, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera in casa di madama di Cracché.
 
 Madama di CRACCHÉ, la baronessa OLIMPIA e la contessa GINGÈ
 
 Madama
 No, per or non partite,
 di grazia favorite;
 favorite, vi prego in cortesia,
875dell’amabile vostra compagnia.
 Bronessa
 Madama troppo incomodo.
 Contessa
 Troppo gentil, madama di Cracché.
 Madama
 Sans façon, sans façon, à la françé,
 stassera in casa mia
880do un picciolo festino
 e se un vero piacer volete farmi
 priegovi di restare ad onorarmi.
 Baronessa
 Le grazie accetterò.
 Contessa
                                      Sarò con voi.
 Madama
 Spero che avrem con noi
885il conte ed il marchese,
 il cavaliere e il solito francese.
 Baronessa
 Ma voi dovrete alfine
 per alcun dichiararvi.
 Contessa
 Scegliere il più diletto e maritarvi.
 Madama
890Amiche, no davvero,
 non nutro un tal pensiero,
 scherzare onestamente
 vo’ con Tizio e Sempronio.
 Ma non voglio parlar di matrimonio. (Parte)
 
 SCENA II
 
 La baronessa OLIMPIA e la contessa GINGÈ, poi don POSIDARIO
 
 Baronessa
895Affé l’intende bene.
 Contessa
                                       Persuasa
 sono anch’io in verità.
 Baronessa
 Godiam la libertà fin che possiamo.
 Contessa
 Nel fior di gioventù non ci leghiamo.
 don Possidario
 Se ardito il piè s’avvanza
900vi domando perdon...
 Baronessa
                                          Bella creanza.
 don Possidario
 Scusate per pietà
 se l’afflitto mio cor...
 Contessa
                                        Che inciviltà!
 don Possidario
 Madama di Cracché
 diedemi permission né crederei...
 Contessa
905Dunque andate da lei.
 Baronessa
                                           Qui che cercate?
 don Possidario
 Lasciatemi parlar, non vi adirate,
 poiché da voi crudeli
 disprezzato mi vedo
 vengo a prender congedo. Addio.
 Baronessa
                                                              Buon viaggio.
 Contessa
910E felice ritorno.
 don Possidario
                                Ah no spietate
 più non vi rivedrò. Da questo suolo
 parto, fuggo, m’involo,
 per non vi dar più noia.
 Vado al paese mio, torno in Savoia.
 
915   Belle chi sa che un giorno
 non mi bramate ancor.
 Del mio sprezzato amor
 vi pentirete un dì.
 
 Baronessa, Contessa a due
 
    Povere sfortunate,
920di tanto ben private,
 di noi che mai sarà?
 
 don Possidario
 
    Voi m’oltraggiate,
 mi deridete,
 perfide siete
925senza pietà.
 
 Baronessa, Contessa a due
 
    Barbaro amore,
 povero core,
 tanto dolore
 mi fa pietà. (Partono)
 
 SCENA III
 
 Madama di CRACCHÉ, conte POLICASTRO, marchese CARPOFERO, monsieur CÔTERÔTI, il cavaliere TRITOGANO
 
 Madama
930Venghino cavalieri.
 Conte
                                      A lei m’inchino. (Inchinandosi)
 Madama
 Serva signor contino. (Inchinandosi)
 Marchese
 Riverente. (Inchinandosi)
 Madama
                        Divota. (Inchinandosi)
 Monsieur
 Madam. (Inchinandosi)
 Cavaliere
                    M’inchino a lei. (Inchinandosi)
 Madama
 Cavaliere, monsieur padroni miei. (Con vari inchini)
 Conte
935Come sta? (Con inchini)
 Madama
                        Per servirla. (Come sopra)
 Marchese
 Sta ben? (Come sopra)
 Madama
                     Per obbedirla. (Come sopra)
 Cavaliere
 Tabacco? (Come sopra offerendole tabacco)
 Madama
                     Obbligatissima. (Come sopra prendendo tabacco)
 Monsieur
 Ah, che vous jêt joli. (Come sopra)
 Madama
                                         Serva umilissima. (Come sopra e stranuta)
 Conte
 Viva.
 Marchese
             Viva.
 Cavaliere
                         Salute.
 Monsieur
                                        E figli maschi.
 Madama
940Grazie, grazie, obbligata. (Inchinandosi a tutti)
 Cavaliere
 Oh cortese!
 Monsieur
                        Oh charmant!
 Conte
                                                    Gentil.
 Marchese
                                                                   Garbata.
 Madama
 Cavalieri.
 tutti quattro
                     Madama. (Inchinandosi)
 Madama
 Stassera senza fallo
 tutti vi aspetto a favorirmi al ballo.
 Monsieur
945À la danse, à la danse. (Saltando)
 Conte
                                            Io farò sempre
 quel che piace a madama e quel che vuole.
 Marchese
 E saltare dobbiamo.
 Cavaliere
                                        E far capriole.
 Madama
 Di voi chi favorisce
 d’andar ad ordinare
950la mia solita orchestra?
 Marchese
                                             Io avrò l’onore,
 vostro amante e vassallo e servitore. (Con inchini)
 
    Vado, vado, volo, volo.
 Presto, presto tornerò.
 
    I violini e le violette,
955i violoni e le trombette
 per servirmi condurrò,
 presto, presto tornerò. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 Li suddetti fuor del marchese
 
 Madama
 Staremo allegramente,
 verrà dell’altra gente,
960verran delle bellezze più di una
 e potrete sperar qualche fortuna.
 Conte
 Ah che non v’è bellezza
 fuori del vostro volto.
 Cavaliere
 Voi avete raccolto
965nella vostra bellezza il bel di tutte.
 Monsieur
 In paragon di voi tutte son brutte.
 Madama
 So che il vostro parlar non è verace
 ma il sentirmi lodar non mi dispiace.
 Conte
 Dico il ver.
 Cavaliere
                       Non mentisco.
 Monsieur
                                                    Io son sincero,
970voi avete negli occhi il nume arciero.
 Madama
 Cavalieri.
 tutti tre
                     Madama.
 Madama
 Fra il ballo ho destinato
 cenare in compagnia.
 Qualcuno in cortesia
975vada a sollecitar di là il mio cuoco.
 Cavaliere
 Vado e un piatto ancor io vo’ far per gioco.
 
    Ancor io so cucinare
 e un bodin vi voglio fare
 che piacer vi recherà.
 
980   Mentre il cuoco fa l’arrosto,
 mentre gira il menarrosto,
 il bodino bollirà
 e perfetto riescirà. (Parte)
 
 SCENA V
 
 Madama di CRACCHÉ, il conte POLICASTRO e monsieur CÔTERÔTI
 
 Madama
 È un piacere il confesso
985veder con qual prontezza,
 con quanta cortesia stupenda e rara
 dai cavalier son favorita a gara.
 Conte
 Voi tutto meritate.
 Monsieur
                                     Giustamente
 siete da tutti amata.
 Conte
                                        Ah un sol difetto
990fa che il merito in voi non sia perfetto.
 Monsieur
 Sì sì, capisco il conte,
 il difetto che avete ognun lo sa.
 Siete senza pietà con chi vi adora.
 Madama
 Non seppe alcuno innamorarmi ancora.
 Conte
995Ma che mai s’ha da far?
 Monsieur
                                              Qual via dee usarsi
 per guadagnar quel core?
 Conte
 Come si può sperar grazia ed amore?
 Madama
 Sentite, in confidenza,
 a voi due solamente
1000voglio scoprir l’arcano,
 vo’ il mio genio svelar bizzaro e strano.
 Conte
 Ti ringrazio fortuna.
 Monsieur
                                        Oh sorte! Oh fato!
 Conte
 Or contento sarò.
 Monsieur
                                  Sarò beato.
 Madama
 Sappiate che al contrario
1005fatta sono dell’altre. Hanno le donne
 piacer delle finezze,
 dei vezzi e le carezze; io, che le credo
 lusinghe adulatrici,
 vo’ che chi mi vuol bene
1010più rigido mi tratti,
 vo’ che gridi, minacci e mi maltratti.
 Conte
 Eh scherzate madama.
 Monsieur
                                            Un tal pensiero
 non è degno di voi.
 Madama
                                      Vi dico il vero,
 fin che ad usar seguite
1015le soavi parole e i vezzi e i pianti,
 amor non isperate.
 Ma se lo stil cangiate,
 forse vi crederò;
 se sprezzarmi saprete io vi amerò.
 Conte
1020(Oh questa è original).
 Monsieur
                                            (Son stravaganti
 le donne a questo segno).
 Madama
 (Per divertirsi ben vi vuol ingegno).
 Conte
 Non saprei come far.
 Monsieur
                                         Sono imbrogliato.
 Madama
 Chi più ardito sarà, sarà più amato.
 Conte
 
1025   Caro amor deh tu m’insegna
 per affetto a maltrattar.
 
 Monsieur
 
    Prego amore che mi dia
 la virtù di taroccar.
 
 a tre
 
    Sono al mondo, sono tanti
1030i cervelli stravaganti
 che ogni cosa si può dar.
 
 Monsieur
 
    (Do principio).
 
 Conte
 
                                  (Vo’ provarmi).
 
 Monsieur
 
 Donna ingrata.
 
 Conte
 
                               Donna altera.
 
 Monsieur
 
 Ostinata.
 
 Conte
 
                    Menzognera.
 
 a due
 
1035Sono insulti? Son disprezzi?
 
 Madama
 
 Questi sono tutti vezzi.
 Tutte favole d’amor.
 
 a due
 
 Non vi basta?
 
 Madama
 
                            Non ancor.
 
 Monsieur
 
    Importuna. (Con fatica)
 
 Madama
 
                             Oh vita mia. (Mostrando esser contenta)
 
 Monsieur
 
1040Prosontuosa. (Con fatica)
 
 Madama
 
                            Gioia cara. (Con piacere)
 
 Conte
 
 Pazza, pazza.
 
 Madama
 
                           Basta, basta.
 
 Monsieur
 
 Razza razza...
 
 Madama
 
                           Troppo, troppo,
 quest’è troppa inciviltà.
 
 a due
 
 Ah perdon per carità. (S’inginocchiano)
 
 Madama
 
1045   Sì conosco che mi amate,
 corrispondo di buon cor.
 
 a due
 
 O che grazia! Oh che favor!
 
 Madama
 
    Temerari.
 
 a due
 
                         Oh vita mia.
 
 Madama
 
 Ignoranti.
 
 a due
 
                      Gioia cara.
 
 Madama
 
1050Pazzi, pazzi.
 
 a due
 
                         Brava, brava.
 
 Madama
 
 Sciocchi, sciocchi.
 
 a due
 
                                   Bene, bene.
 
 Madama
 
 Che affettati!
 
 a due
 
                            Basta, basta.
 
 Madama
 
 Che sguaiati!
 
 a due
 
                            Troppo, troppo.
 Basta, basta dell’onor,
1055grazie, grazie del favor.
 
 a tre
 
    Oh che amore, oh che dolcezze!
 Oh che grazie, oh che finezze!
 Bella bella in verità.
 Ah da ridere mi fa. (Partono)
 
 SCENA VI
 
 Sala in casa di madama preparata per il ballo con illuminazione.
 
 La baronessa OLIMPIA e la contessa GINGÈ con varie persone invitate e poi tutti
 
 Baronessa
1060Veramente è graziosa
 questa sala apparata.
 Contessa
 È bene illuminata.
 Baronessa
 Madama è di buon gusto.
 Contessa
                                                 È vero, è vero.
 Baronessa
 Noi ci divertirem.
 Contessa
                                    Godere io spero. (Viene madama coi quattro cavalieri)
 
 a cinque
 
1065   Alla festa, alla festa, alla danza,
 carnovale purtroppo s’avvanza,
 che si goda e si balli infin dì.
 
 tutti
 
    Compatisca chi vede e chi sente
 se stavolta c’è entrato il demonio,
1070se sul fine non v’è il matrimonio,
 se finisce la cosa così.
 
    Alla festa, alla festa, alla danza,
 carnovale purtroppo s’avvanza,
 che si goda e si balli infin dì.
 
 Segue il ballo, eccetera
 
 Termina il dramma