La donna di governo, Venezia, Zatta, 1794

 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Cantina con varie botti, tavola in mezzo con vivande.
 
 CORALLINA, LINDORA e RIDOLFO, MOSCHINO e TIRITOFOLO sopra una panca. Tutti seduti a tavola che mangiano, bevono e cantano
 
 
 tutti
 
 Bel piacer ch’è l’allegria!
 Bel piacer in compagnia
 star a bere ed a mangiar!
 
 Corallina
 
    Finché dorme il mio padrone,
5voglio far conversazione
 e con voi mi vuo’ spassar.
 
 Ridolfo, Moschino a due
 
    Così vuol lo stil moderno
 e le donne di governo
 quasi tutte lo san far.
 
 Lindora
 
10   E voialtri che mangiate,
 che bevete, che scialate,
 principiate a mormorar.
 
 Ridolfo, Moschino a due
 
    Noi mangiamo allegramente,
 noi beviamo dolcemente
15né ci abbiamo da pensar.
 
 tutti
 
    Bel piacer ch’è l’allegria!
 Bel piacer in compagnia
 star a bere ed a mangiar!
 
 Ridolfo
 Presto dell’altro vino.
 Corallina
                                         Tiritofolo, (Tiritofolo va a forare una botte e porta il vino)
20spinate quella botte.
 Voglio farvi assaggiar del vino asciutto.
 Via Moschino, tagliate quel persciuto.
 Moschino
 Subito, immantinente.
 Corallina
 Bada a non dir niente. (A Moschino)
 Moschino
                                             Oh questa è bella!
25Non siam fra noi d’accordo?
 Non può mai andar male,
 quando si trova dello stesso umore
 la donna di governo e il servitore.
 Ridolfo
 Questo vin non mi piace.
30Se troppo ne bevessi
 non dormirei stanotte.
 Corallina
 Presto andate a spinar quell’altra botte.
 Per il caro Ridolfo
 che cosa non farei?
35Anche il cor ti darei.
 Ridolfo
                                        Sì, poverina,
 so che bene mi vuol la Corallina.
 Lindora
 Sorella.
 Corallina
                 Cosa vuoi?
 Lindora
                                       Di quel presciuto
 ne han mangiato abbastanza quei ghiottoni,
 me lo porterò via, se me lo doni.
 Corallina
40Sì sì, prendilo pur.
 Ridolfo
                                     Vostra sorella
 tutto vorria per lei. (A Corallina)
 Lindora
 Qualche cosa di bello io ti direi. (A Ridolfo e si leva)
 Io sono finalmente
 una povera donna,
45vedova con due figli, e alla mia porta,
 se non ne porto io, nessun ne porta.
 Alfin se Corallina
 aiuta sua sorella,
 fa un’opra di pietà; ma tu, birbone,
50a rubar al padrone
 l’aiuti a più non posso
 e lo peli ben bene infin sull’osso.
 
    Bada ben sorella cara,
 bada ben a quel che fai.
55Il tuo caro, se non sai,
 pien di vizi sempre fu.
 Oh che fiore di virtù!
 
    Ha il giochetto e l’osteria,
 va la notte in compagnia,
60lo screpante lo sa far.
 Cento donne suol amar.
 
    Bada bene, fin che puoi,
 se non vuoi precipitar.
 
 SCENA II
 
 Detti, partita LINDORA
 
 Ridolfo
 Lindora è una linguaccia,
65non le state a badar.
 Corallina
                                        Non so che dire;
 vivo in qualche sospetto.
 Qualcun altro di voi lo stesso ha detto.
 Ridolfo
 Sono un uomo da ben, savio e onorato;
 e per la mia bontà sono invidiato.
 Corallina
70E se poi m’ingannate?
 Ridolfo
 Ben, se non vi fidate,
 se mi credete un vagabondo, addio.
 Corallina
 No no, Ridolfo mio,
 fermate, ho da parlarvi.
 Ridolfo
75Qualche cosa ho ancor io da confidarvi.
 Corallina
 Moschino, Tiritofolo,
 andate ad osservare
 se il padrone si sveglia e, quando chiama,
 venitemelo a dir subitamente.
 Moschino
80Sì, sarete servita fedelmente. (Parte con Tiritofolo)
 
 SCENA III
 
 CORALLINA, RIDOLFO
 
 Corallina
 Dite quel che volete,
 ora che siam fra noi.
 Ridolfo
 Prima quel che vi par ditemi voi.
 Corallina
 Del nostro matrimonio
85si avrebbe da parlar.
 Ridolfo
                                         Parliamo pure.
 Corallina
 Io per la parte mia,
 col padron che mi crede e mi vuol bene,
 vuo facendo la dote a poco a poco.
 E voi è di dovere
90che cerchiate di far qualche mestiere.
 Ridolfo
 Se impiegarmi potessi,
 vivrei più civilmente
 ma il mal si è che non so far niente.
 Corallina
 Non potreste servire?
 Ridolfo
                                          Ho i miei riguardi;
95mi alzo un poco tardi.
 Sentirmi a comandare
 avvezzo non son io
 e mi piace di fare a modo mio.
 Corallina
 Qualche cosa dei far.
 Ridolfo
                                         Per qual ragione?
100Campai senza mestiere infino adesso;
 e ho da temer con una moglie appresso?
 Corallina
 Briccon, che cosa credi?...
 Ridolfo
                                                 Eh via, ho scherzato.
 Parliam d’un’altra cosa.
 Corallina
 Un galantuom voi siete...
 Ridolfo
105Lasciamo andar. Bisogno ho di monete.
 Corallina
 Ma come? Dieci scudi
 l’altro ier non vi ho dati?
 Ridolfo
 E ben, li ho adoperati.
 Corallina
 Cosa ne avete fatto?
 Ridolfo
110Oh questa io non l’intendo,
 che abbia il conto a tener di quel ch’io spendo.
 Li ho spesi e tanto basta.
 Vado di giorno in giorno
 provvedendo la casa. Ho comperato
115sei quadri, un letto, un specchio,
 una caldaia, un secchio,
 comprato ho un finimento
 per ammanire il foco.
 (Guai s’ella sa che gli ho perduti al gioco).
 Corallina
120Sì, Ridolfo carissimo,
 se gl’impiegate bene,
 ve ne darò degl’altri.
 Ma vi prego di far sempre così.
 Ridolfo
 Datemi due zecchini.
 Corallina
                                          Eccoli qui,
125badate ben che il diavolo
 non vi tenti a giocar.
 Ridolfo
                                        Non vi è pericolo,
 ho lasciato per sempre
 faraon, la bassetta e la primiera.
 (Sì, mi voglio rifar di ieri sera).
 Corallina
130Cosa dite fra voi?
 Ridolfo
 Pensava ad un mercante.
 (Voglio metter al fante).
 Corallina
 Guardate nei negozi
 di non restar burlato.
 Ridolfo
135Oh, timore non ho di esser gabbato.
 
    Servir lasciatevi,
 non dubitate,
 non v’è pericolo
 che in pochi giorni
140quel che mi date
 non vi ritorni
 con fedeltà.
 
    Timori a parte,
 mio caro ben.
145(A dadi, a carte
 mi proverò). (Da sé)
 Che alcun mi gabbi?
 Questo poi no.
 (Da me gabbata
150costei sarà). (Da sé e parte)
 
 SCENA IV
 
 CORALLINA, poi MOSCHINO
 
 Corallina
 Povero il mio Ridolfo, non è vero
 che sia pieno di vizi.
 È un giovane da bene.
 Lindora quando viene
155voglio che si disdica
 di tutto quel ch’ha detto.
 Moschino
 Corallina, il padron si alzò da letto.
 Corallina
 Mi chiamò?
 Moschino
                         Vi ha chiamato
 e cercando vi va da disperato.
 Corallina
160Rabbioso è come il diavolo.
 Non lo posso soffrire; ogni momento
 urla, strepita, grida.
 Un dì quest’animale
 ha da fare la fin delle cicale. (Parte)
 
 SCENA V
 
 MOSCHINO solo
 
 Moschino
165Brava, così mi piace,
 questa buona ragazza
 va rubando al padrone e lo strapazza.
 
    Di queste donne belle
 andatevi a fidar,
170vi scortican la pelle
 e poi vi san burlar.
 
    Affé se me ne capita
 qualcuna di tal fatta,
 per tanti poveruomini
175mi voglio vendicar. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 CORALLINA, poi FABRIZIO
 
 Corallina
 Dov’è che non lo trovo
 questo vecchio arrabbiato?
 A cercare di me senz’altro è andato;
 se lo vede Rosalba sua nipote
180prima di me, ho paura
 che quella signorina
 non gli dica l’affar della cantina.
 Eccolo.
 Fabrizio
                Corallina. (Di dentro)
 Corallina
 (Vecchiaccio).
 Fabrizio
                             Corallina.
185Che tu sia malede... (Esce e s’incontra in Corallina)
 Corallina
                                        Grazie, signore.
 Fabrizio
 Grido, grido e non sente. (Con sdegno)
 Corallina
 Grida, grida e si sfiata. (Con arroganza)
 Fabrizio
 Perché non rispondete?
 Corallina
 Perch’era addormentata.
 Fabrizio
190A quest’ora?
 Corallina
                          A quest’ora.
 Saran quattr’ore e più
 che ho fatto risvegliar la servitù.
 Ho fatto ripulire
 le stanze infino al tetto,
195spiumacciar più d’un letto,
 lustrar nella cucina
 il rame insudiciato
 e han fatto queste man pane e bucato.
 Ma qui non si fa niente,
200servo un padrone ingrato.
 Casa peggior non vidi in vita mia.
 L’ho detto e lo farò; voglio andar via.
 Fabrizio
 Uh! Mi darei in capo (Si dà nella testa da sé)
 un colpo micidiale.
 Corallina
205(Datti, accoppati pure).
 Fabrizio
                                              Sì, son bestiale.
 Ma voi mi conoscete
 e compatir conviene
 qualche volta un padron che vi vuol bene.
 Corallina
 Sì sì, vi compatisco.
210Ma caro il mio padrone,
 io vi deggio lasciar.
 Fabrizio
                                      Per qual ragione?
 Corallina
 Perché da tutti odiata,
 sono perseguitata. I servitori,
 perché son rigorosa,
215non mi ponno veder, vostra nipote,
 perché a lei non permetto il far l’amore,
 concepì del livore. Si è protestata
 volersi vendicar. Sarà capace
 inventar, calunniare,
220per obbligar lo zio, ch’è di buon cuore,
 a scacciarmi da lui con mio rossore.
 Fabrizio
 Corallina scacciar? Prima di farlo
 al diavol manderei
 tutti gli amici ed i parenti miei.
225Fate il vostro dovere.
 Non crederò a nessuno.
 Io so chi siete e non ho dubbio alcuno.
 Corallina
 Lo so da me medesima
 che ho poca abilità;
230ma mi posso vantar di fedeltà.
 Dal ciel chi ha buon talento
 la sua fortuna aspetta.
 Fabrizio
 Che tu sia benedetta.
 Benedetti quegli occhi e quel bocchino!
235Prendi, ti vuo’ donar quest’anellino.
 Corallina
 A me, signore?
 Fabrizio
                               A voi.
 Corallina
                                            Oh compatite,
 sono troppo gelosa
 di mia riputazione...
 Ma penso che il padrone
240può regalar la serva impunemente
 e può far quando vuol tacer la gente.
 Fabrizio
 Così dicea anch’io,
 volete? Io ve lo do.
 Corallina
 Eh, per obbedienza il prenderò.
 
245   Non apprezzo quest’anello,
 perché è ricco, perché è bello;
 delle gemme assai più stimo
 quella man che mel donò.
 
    Un padron così amoroso,
250così caro e sì grazioso,
 dove mai trovar potrò?
 
    Corallina poverina,
 cert’affetto provo in petto
 che spiegarvelo non so. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 FABRIZIO, poi ROSALBA
 
 Fabrizio
255Se giro tutto il mondo,
 trovare io non potrei
 una donna da ben come costei.
 Che giovane di garbo!
 Che femmina onorata!
260Il ciel me l’ha mandata. Guai a me,
 s’ella andasse lontan da queste soglie.
 Meglio saria ch’io la prendessi in moglie.
 Rosalba
 Serva, signor zio.
 Fabrizio
                                  Sì sì, buongiorno.
 Rosalba
 Cosa avete con me?
 Fabrizio
                                       Ve lo ridico,
265se abbastanza finor non ve l’ho detto,
 a Corallina s’ha a portar rispetto.
 Rosalba
 Davver? Dite di grazia,
 è qualcosa del vostro?
 Appartiene ella forse alla famiglia?
270Ditemi, è vostra sposa o vostra figlia?
 Fabrizio
 Ella è la governante.
 Rosalba
                                        E ben, signore,
 governi e non comandi.
 Fabrizio
                                              In questa casa
 comanda Corallina.
 Rosalba
 Sì, lo sa la dispensa e la cantina.
 Fabrizio
275Cosa vorreste dir?
 Rosalba
                                    Questa gran donna
 sì economa e sì brava,
 questa vostra famosa governante
 ruba al padron per regalar l’amante.
 Fabrizio
 Non è ver.
 Rosalba
                      Non è vero?
280Stamane per il fresco
 trattò nella cantina,
 con pace e con amore,
 la sorella, l’amante e il servitore.
 Fabrizio
 L’amante? Chi è costui?
 Rosalba
                                               Ridolfo ha nome.
 Fabrizio
285Possibil che colei?...
 Rosalba
                                       So quel ch’io dico.
 Fabrizio
 Andate via, che non vi credo un fico.
 
    So che siete una linguaccia
 e tacere io vi farò.
 Coll’amante Corallina?
290Non può star, signora no.
 
    (Ma se mai ciò fosse vero?
 Ho una pulce nel pensiero
 e scacciarmela non so). (Da sé)
 
    Dite a me, come il sapete? (A Rosalba)
295La sentiste? La vedeste?
 Eh tacete, non vi credo
 e giammai vi crederò. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 ROSALBA e FULGENZIO
 
 Rosalba
 Il vecchio è infatuato.
 Crede tutto a colei ed io meschina
300scapito in grazia sua; qui non si parla
 di maritarmi ancor, perché lo zio
 non isborsi le dote;
 acciò non mi mariti,
 mi attraversa colei tutti i partiti.
 Fulgenzio
305Permettete Rosalba...
 Rosalba
                                          Cosa fate?
 Presto Fulgenzio, andate.
 Se lo sa Corallina
 tanto più cercherà la mia rovina.
 Fulgenzio
 Qualche cosa ho da dirvi...
 Rosalba
                                                  In questo loco
310verrà colei fra poco. Alle mie stanze
 oggi v’aspetterò; non sarò sola,
 sarò con qualche amica
 o qualche mia parente
 e potrete parlar liberamente.
 Fulgenzio
315Ditemi almeno, o cara,
 se mi amate di cor.
 Rosalba
                                      Non v’è alcun dubbio.
 V’amo e desio il momento
 di godere con voi pace e contento.
 
    Se passo un sol giorno
320lontana da te,
 io vado il mio bene
 cercando dov’è.
 
    Mi sento una smania,
 io provo un tormento
325che ad ogni momento
 mi par di languir.
 
    S’io t’amo di cuor
 lo puoi ben capir. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 FULGENZIO solo
 
 Fulgenzio
 Oh che piacer, oh che contento io provo
330in sentir da quel dolce e bel bocchino
 che io sarò un giorno il caro suo sposino.
 Questo mio sposalizio
 certo è una cosa buona,
 ne ride ogni persona a cui ne parlo,
335sicché mi par mill’anni d’assaggiarlo.
 
    Oh qual contento avrei
 se questa fosse l’ora
 e lei, che m’innamora,
 giungessi a posseder.
 
340  Colei che mi martella
 udir a sospirar
 è pur la cosa bella,
 è pur il bel piacer!
 
    Sposine, ditemi,
345voi che il sapete,
 qual fu la gringola
 nel lieto dì,
 
    quando dal tenero
 sposino amabile
350uscì con giubilo
 quel caro sì. (Parte)
 
 
 SCENA X
 
 CORALLINA sola, poi LINDORA
 
 Corallina
 
    Una voce al cor mi sento
 che mi dice: «Corallina,
 del demonio la farina
355tutta in crusca suole andar».
 
 Io non so che mi far. Son nell’impegno
 e vi vuol per uscirne arte ed ingegno.
 Lindora
 Sorella, siete qui?
 Corallina
                                    Venite forse
 a dir mal di Ridolfo?
 Lindora
                                         Oh non v’è dubbio,
360di lui non parlerò,
 se volete che il lodi, il loderò.
 Corallina
 Merta d’esser lodato,
 è un giovane garbato.
 Lindora
                                          Sì, è verissimo,
 mi dispiace di me che sto malissimo.
 Corallina
365Sempre venite a piangere,
 cosa avete di mal?
 Lindora
                                    La povertà,
 non ho pan, non ho vino,
 sono senza un quattrino,
 se voi non me ne date...
 Corallina
370Bella, perché non lavorate?
 Lindora
 Cosa ho da lavorar? Che si guadagna
 a filare, a cucire, a far calzette?
 Due, tre baiocchi al giorno,
 vestitevi, mangiate
375e la pigion pagate;
 voi avete bel dir con un padrone
 che si lascia pelar come un cappone.
 Corallina
 Vi ho dato l’altro ieri
 un sacco di farina.
 Lindora
                                    Avrei bisogno
380d’un baril di vino.
 Corallina
                                    Ve lo darò.
 Lindora
 Ma coll’acqua, v’avverto, io non lo vuo’.
 Corallina
 Vi piace di trincar.
 Lindora
                                     Con l’occasione
 beverò alla salute del padrone.
 
 SCENA XI
 
 MOSCHINO e dette
 
 Moschino
 Vi è del mal, Corallina.
 Corallina
                                            Cosa è stato?
 Moschino
385Rosalba ha raccontato
 al padrone ogni cosa; ha detto tutto
 di Ridolfo, di me, della cantina.
 Lindora
 Uh povera meschina!
 Ha saputo di me?
 Corallina
                                    Non dubitate,
390delle cose più belle ho accomodate. (A Lindora)
 Ha creduto Fabrizio alla nipote? (A Moschino)
 Moschino
 Nol so per verità.
 Corallina
 Basta ch’io parli, non lo crederà.
 
 SCENA XII
 
 RIDOLFO e detti
 
 Ridolfo
 (Fortuna maledetta),
 Corallina
395Ridolfo, cosa avete?
 Mi parete agitato.
 Ridolfo
 (Oh fante indiavolato!)
 Corallina
 Via, rispondete un poco.
 Lindora
 (Scommetterei ch’egli ha perduto al gioco).
 Ridolfo
400(Corallina ha un anello
 che non ho più veduto).
 Corallina
 A farmi disperar siete venuto?
 Ridolfo
 Ho perduto un incontro
 che mi dispiace assai. V’era un anello
405che adattato per voi sarebbe stato;
 per non aver danar, non l’ho comprato.
 Corallina
 Era meglio di questo?
 Ridolfo
                                           Cospettone!
 Chi vi diè quell’anello?
 Corallina
                                             Il mio padrone.
 Ridolfo
 E lo portate in dito?
 Corallina
                                       E perché no?
 Ridolfo
410Se nol gettate via vel strapperò.
 Corallina
 Siete forse geloso?
 Ridolfo
                                     Sì, signora.
 Lindora
 (Che ti venga la rabbia,
 il geloso vuol far?)
 Corallina
                                    Caro Ridolfo,
 ho piacer che di me geloso siate.
415E perché non crediate
 ch’io sia quel che non sono,
 or mi cavo l’anello e a voi lo dono. (Dà l’anello)
 Lindora
 Oh pazza da catena,
 affé lo getti via?
 Corallina
420Dite, avrete di me più gelosia? (A Ridolfo)
 Ridolfo
 Secondo l’occasione.
 Corallina
 Non vuoi che dal padrone
 mi lasci regalar?
 Ridolfo
                                 Non dico questo;
 io sono un uomo onesto;
425bastami, se qualcosa ei dona a te,
 che tu in segno d’amor la doni a me.
 Corallina
 
    Sei padron di questo core,
 puoi disporre e comandar.
 Per ragion di vero amore
430nulla a te poss’io negar.
 
 Ridolfo
 
    Sì, ben mio, contento io sono
 e ti voglio sempre amar. (A Corallina)
 (Quest’anello sarà buono
 da impegnare e da giocar).
 
 Lindora
 
435   Sei pur pazza! Non lo vedi
 ch’ei ti vuole corbellar? (A Corallina)
 
 Moschino
 
    Presto presto, Corallina,
 che il padron vuol venir qua.
 
 Corallina
 
    Presto presto, oh me meschina!
440Nascondetevi di là.
 
 Lindora
 
    Vado, vado.
 
 Ridolfo
 
                            Corro, corro.
 
 a due
 
 Se ci trova che sarà?
 
 Corallina
 
 No, là dentro non verrà.
 
 Lindora, Ridolfo a due
 
 Fa il mio cor tarapatà. (Va a nascondersi nel fondo della scena)
 
 Corallina
 
445   Deh, Moschin, non mi lasciar.
 
 Moschino
 
 Io non so che cosa far.
 
 a due
 
    Il padrone eccolo qua.
 Fa il mio cor tarapatà.
 
 Fabrizio
 
    Brava, signora,
450me ne consolo,
 ella è l’esempio
 dell’onestà.
 
 Corallina
 
    Cosa vuol dire?
 Che novità?
 
 Fabrizio
 
455   Questa mattina
 nella cantina
 si è divertita
 come che va.
 
 Corallina
 
    Ho col facchino
460cambiato il vino,
 per mantenerlo
 con sanità.
 
 Moschino
 
    (Brava ragazza!
 Sì, in verità).
 
 Fabrizio
 
465   E quel briccone,
 che mi hanno detto
 che è lì nascosto, (Accenna la camera)
 ditemi tosto
 chi mai sarà.
 
 Corallina
 
470   Con sua licenza
 or lo saprà. (Va nella camera suddetta)
 
 Fabrizio
 
    Voglio ammazzarlo. (Verso la camera)
 
 Moschino
 
 Ferma, padrone. (Lo trattiene)
 
 Fabrizio
 
 Voglio accopparlo. (Come sopra)
 
 Moschino
 
475No, con le buone. (Come sopra)
 
 Fabrizio
 
 Vieni, briccone,
 fuori di qua. (Moschino lo tiene)
 
 Ridolfo
 
    Chi mi domanda? (Esce)
 Eccomi qua.
 
 Fabrizio
 
480   Cosa fai fra queste soglie?
 
 Ridolfo
 
 Son venuto a prender moglie.
 
 Fabrizio
 
 Questa indegna chi sarà?
 
 Lindora
 
    Pretendete qualche cosa?
 Io, signor, sono la sposa.
 
 Fabrizio
 
485Quest’è un’altra novità.
 
 Corallina
 
    Padron mio, chiedo perdono, (Esce)
 una rea, lo so, lo sono
 ma non già d’infedeltà.
 
    Senza vostra permissione,
490ho sposato due persone
 e gli sposi eccoli qua.
 
 Moschino
 
 (È burlato come va).
 
 Lindora
 
 (Mia sorella affé ne sa).
 
 Ridolfo
 
 (Ha una grande abilità).
 
 Fabrizio
 
495   Corallina, io ti perdono
 e sdegnato più non sono.
 
 Corallina
 
 Deh, signore, un po’ di dote
 date lor per carità.
 
 Fabrizio
 
 Cento scudi, eccoli qua. (Cava una borsa)
 
 Ridolfo
 
500Date qua.
 
 Fabrizio
 
 Corallina disporrà.
 
 Corallina
 
 Il marito gli averà.
 
 Lindora
 
 (Voglio anch’io la mia metà). (Da sé)
 
 Fabrizio
 
    Ma l’anel che vi ho donato
505come in dito è poi passato
 di colui?
 
 Moschino
 
                   (Cosa dirà?)
 
 Corallina
 
 Vi dirò la verità.
 
    Un anello non aveva
 e sposarla non poteva
510senza tal solennità.
 
    L’ho prestato e non donato
 e dappoi mel renderà.
 
 Lindora, Ridolfo, Moschino a tre
 
 (Brava, brava, in verità).
 
 Fabrizio
 
    E perché lo porta in dito
515non la sposa ma il marito?
 
 Corallina
 
 Ha Lindora il dito stretto
 e l’anello è un po’ larghetto,
 se lo porta il perderà.
 
 Lindora, Ridolfo, Moschino a tre
 
 (Brava, brava, in verità!)
 
 Corallina
 
520   Siete ancora persuaso
 della mia sincerità?
 
 Fabrizio
 
    Sì, contento di voi sono
 e domandovi perdono
 della mia bestialità.
 
 Corallina
 
525   Un pochino d’allegria
 per i sposi non si fa?
 
 Fabrizio
 
    Date loro, se vi piace,
 da mangiare a sazietà.
 
 tutti
 
    Che piacere, che diletto
530che mi par sentire in petto,
 per sì bella novità!
 
    Vada, vada ogni timore,
 viva, viva il dio d’amore
 e la bella fedeltà.
 
 Fine dell’atto primo