La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Appartamento in casa di Fabrizio.
 
 CORALLINA sola
 
 Corallina
 
    Sono pure fortunata,
 dal padrone sono amata
 e fratanto con piacere
 a scialare ed a godere.
5Quando più mi pare e piace
 me ne sto con tutta pace
 col bell’idol del mio cor.
 
 Corallina, che puoi
 più bramar dalla sorte; il mio padrone,
10invaghito di me, crede ch’io l’ami
 e non sa che il mio core
 conserva solo per Ridolfo amore.
 
 
 SCENA II
 
 MOSCHINO e detta
 
 Moschino
 Corallina siam stati allegramente.
 Corallina
 Bada bene Moschino a non dir niente.
 Moschino
15Mi fai rider da vero!
 Non siamo noi d’accordo,
 se ti scuoprissi, tradirei me stesso.
 Corallina
 Ne vogliamo far spesso
 di simili allegrie.
 Moschino
20Le cose Corallina
 non possono andar male,
 allor che sono dell’istesso umore
 la donna di governo e il servitore.
 Zitto che vien Lindora...
 
 
 SCENA III
 
 LINDORA e detti
 
 Lindora
25Sorella.
 Corallina
                 Cosa vuoi?
 Lindora
                                       Ma veramente
 vuoi tu bene a Ridolfo?
 Corallina
                                             Oh sì, l’adoro.
 Moschino
 Non vorrei tra sorelle
 c’entrasse gelosia.
 Lindora
 Ma non sai quanti vizi
30si porta sulle spalle,
 li piace di giocare,
 d’andare all’osteria...
 Corallina
                                         Taci sorella,
 allor che m’avrà presa
 no non sarà così.
 Lindora
                                 Forse assai peggio.
 Moschino
35Oh! Che lingua, che lingua!
 Lindora
                                                    Parliam d’altro,
 tutto quel ch’è rimasto
 dalla tavola nostra
 me l’ho preso per me.
 Corallina
                                           Hai fatto bene.
 Moschino
 Tutto aggrappa per lei. (A Corallina)
 Lindora
40Qualche cosa di bello io ti direi. (A Moschino)
 Io sono finalmente
 una povera donna
 vedova con due figli e alla mia porta
 se non ne porto io, nessun ne porta.
45Alfin, se Corallina
 aiuta una sorella
 fa un’opra di pietà; ma tu birbone
 a rubar al padrone
 l’aiuti a più non posso
50e la peli ben bene infin sull’osso.
 
    Bada ben, sorella cara,
 bada bene a quel che fai.
 Il tuo caro, se nol sai,
 pien di vizi sempre fu;
55oh che fiore di virtù.
 
    Ha il giochetto e l’osteria,
 va la notte in compagnia,
 lo screpante lo sa far,
 cento donne suole amar.
 
60   Bada bene, fin che puoi,
 se non vuoi precipitar. (Parte)
 
 
 SCENA IV
 
 CORALLINA e MOSCHINO
 
 Corallina
 Dica quello che vuole, io non la credo.
 Moschino, va’ a vedere
 se il padrone è svegliato.
 Moschino
65Ora ci vado; ma...
 Corallina
                                   Che vuoi tu dire!
 Moschino
 Vorrei se m’intendete!...
 Corallina
 Ho capito, ho capito!
 Qualche cosa per te saravvi ancora.
 Moschino
 No, non mi burla più certo Lindora. (Parte)
 
 
 SCENA V
 
 CORALLINA e RIDOLFO
 
 Corallina
70Già si sa, i servitori
 voglion sempre mangiare, oh ecco Redolfo.
 Ridolfo
 Corallina ho veduto
 vostra sorella che da qui veniva,
 niente di me ti disse?
75Lindora è una linguaccia.
 Corallina
                                                 Io non saprei,
 vivo in qualche sospetto;
 qualcun altro di voi lo stesso ha detto.
 Ridolfo
 Sono un uomo da ben, savio e onorato;
 e per la mia bontà sono invidiato.
 Corallina
80E se poi m’ingannate?
 Ridolfo
 Ben, se non vi fidate,
 se mi credete un vagabondo, addio.
 Corallina
 No no, Ridolfo mio,
 fermate, ho da parlarvi.
 Ridolfo
85Qualche cosa ho ancor io da confidarvi.
 Corallina
 Dite quel che volete,
 ora che siam fra noi.
 Ridolfo
 Prima quel che vi par ditemi voi.
 Corallina
 Del nostro matrimonio
90si avrebbe da parlar.
 Ridolfo
                                         Parliamo pure.
 Corallina
 Io, per la parte mia,
 col padron che mi crede e mi vuol bene,
 vuo facendo la dote a poco a poco
 e voi è di dovere
95che cercate di far qualche mestiere.
 Ridolfo
 Se impiegarmi potessi,
 vivrei più civilmente;
 ma il mal si è che non so far niente.
 Corallina
 Non potresti servire?
 Ridolfo
                                          Ho i miei riguardi.
100Mi alzo un pochino tardi,
 sentirmi comandare
 avvezzo non son io
 e mi piace di fare a modo mio.
 Corallina
 Qualche cosa dei far.
 Ridolfo
                                         Per qual ragione?
105Campai senza mestiere infino adesso
 e ho da temer con una moglie appresso?
 Corallina
 Briccon, che cosa credi...
 Ridolfo
                                               Eh via, ho scherzato.
 Parliam d’un’altra cosa.
 Corallina
 Un galantuom voi siete...
 Ridolfo
110Lasciamo andar. Bisogno ho di monete.
 Corallina
 Ma come! Dieci scudi
 l’altro ier non vi ho dati?
 Ridolfo
 E ben, li ho adoperati.
 Corallina
 Cosa ne avete fatto?
 Ridolfo
115Oh questa io non l’intendo,
 che abbia il conto a tener di quel ch’io spendo.
 Li ho spesi e tanto basta.
 Vado di giorno in giorno
 provedendo la casa. Ho comperato
120sei quadri, un letto, un specchio,
 una caldaia, un secchio,
 comprato ho un finimento
 per ammanire il foco.
 (Guai s’ella sa che li ho perduti al gioco).
 Corallina
125Sì, Ridolfo carissimo,
 se l’impiegate bene,
 ve ne darò degli altri.
 Ma vi prego di far sempre così.
 Ridolfo
 Datemi due zecchini.
 Corallina
                                          Eccoli qui.
130Badate ben che il diavolo
 non vi tenti giocar.
 Ridolfo
                                     Non vi è pericolo,
 ho lasciato per sempre
 faraon, la bassetta e la primiera.
 (Sì, mi voglio rifar di ieri sera).
 Corallina
135Cosa dite fra voi?
 Ridolfo
 Pensava ad un mercante.
 (Voglio mettere al fante).
 Corallina
 Guardate nei negozi
 di non restar burlato.
 Ridolfo
140Eh timore non ho di esser gabbato.
 
    Ho una testa sopraffina,
 non mi lascio trappolar.
 Dalla sera alla mattina
 sono avvezzo a trafficar.
145Per esempio a un tavolino
 il mercante sta di là
 ed io resto per di qua.
 
    E vedendo in faccia mia
 a sfogliar la mercanzia
150dico: «Cinque»... Signor no.
 Dico: «Sette». Signor no.
 «Nove, dieci»; non si può.
 Ed io chiotto me ne vo.
 Ma se poscia me la dà
155il contratto ben mi sta
 e allegria da me si fa. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 CORALLINA, poi MOSCHINO
 
 Corallina
 Povero il mio Ridolfo, non è vero
 che sia pieno di vizi.
 È un giovane da bene.
160Lindora quando viene
 voglio che si disdica
 di tutto quel che ha detto.
 Moschino
 Corallina, il padron si alzò da letto.
 Corallina
 Mi chiamò?
 Moschino
                         Vi ha chiamato
165e cercando vi va da disperato.
 Corallina
 Rabbioso è come il diavolo.
 Non lo posso soffrire; ogni momento
 urla, strepita, grida.
 Un dì quest’animale
170ha da fare la fin delle cicale. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 MOSCHINO solo
 
 Moschino
 Brava, così mi piace,
 questa buona ragazza
 va rubando al padrone e lo strapazza.
 
    Di queste donne belle
175andatevi a fidar.
 Vi scortican la pelle
 e poi vi san burlar.
 
    Affé se me ne capita
 qualcuna di tal far,
180per tanti poveruomini
 mi voglio vendicar. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 Camera.
 
 CORALLINA, poi FABRIZIO
 
 Corallina
 Dov’è che non lo trovo
 questo vecchio arrabbiato?
 A cercare di me senz’altro è andato.
185Se lo vede Rosalba sua nipote
 prima di me, ho paura
 che quella signorina
 non gli dica l’affar della cantina.
 Eccolo.
 Fabrizio
                Corallina. (Di dentro)
 Corallina
                                    Animalaccio. (Da sé)
 Fabrizio
190Corallina. Che tu sia malede... (Esce e s’incontra in Corallina)
 Corallina
 Grazie, signore.
 Fabrizio
 Grido, grido e non sente. (Con sdegno)
 Corallina
 Grida, grida e si sfiata. (Con arroganza)
 Fabrizio
 Perché non rispondete? (Come sopra)
 Corallina
195Perché era addormentata. (Come sopra)
 Fabrizio
 A quest’ora?
 Corallina
                          A quest’ora.
 Saran quattr’ore e più
 che ho fatto risvegliar la servitù.
 Ho fatto ripulire
200le stanze infino al tetto,
 spiumacciar più d’un letto,
 lustrar nella cucina
 il rame insudiciato
 e han fatto queste man pane e bucato.
205Ma qui non si fa niente;
 servo un padrone ingrato.
 Casa peggior non vidi in vita mia.
 L’ho detto e lo farò; voglio andar via.
 Fabrizio
 Uh! Mi darei nel capo
210un colpo micidiale. (Si dà nella testa)
 Corallina
 (Datti, accopati pur). (Da sé)
 Fabrizio
                                          Sì, son bestiale.
 Ma voi mi conoscete
 e compatir conviene
 qualche volta un padron che vi vuol bene.
 Corallina
215Sì, sì, vi compatisco.
 Ma, caro il mio padrone,
 io vi deggio lasciar.
 Fabrizio
                                      Per qual ragione?
 Corallina
 Perché da tutti odiata,
 sono perseguitata. I servitori,
220perché son rigorosa,
 non mi ponno veder. Vostra nipote,
 perché a lei non permetto il far l’amore,
 concepì del livore. Ha protestato
 volersi vendicar. Sarà capace
225inventar, calunniare,
 per obligar lo zio, ch’è di buon core,
 a scacciarmi da lui con mio rossore.
 Fabrizio
 Corallina scacciar? Prima di farlo,
 al diavol manderei
230tutti gli amici ed i parenti miei.
 Fate il vostro dovere;
 non crederò a nessuno;
 io so chi siete e non ho dubbio alcuno.
 Corallina
 Lo so da me medesima
235che ho poca abilità
 ma mi posso vantar di fedeltà.
 Dal ciel, chi ha buon talento
 la sua fortuna aspetta.
 Fabrizio
 Che tu sia benedetta.
240Benedetti quegli occhi e quel bocchino.
 Prendi, ti vuo’ donar quest’anellino.
 Corallina
 A me, signore.
 Fabrizio
                              A voi.
 Corallina
                                           Oh compatite,
 sono troppo gelosa
 di mia riputazione...
245Ma penso che il padrone
 può regalar la serva impunemente
 e può far, quando vuol, tacer la gente.
 Fabrizio
 Così diceva anch’io,
 volete? Io ve lo do.
 Corallina
250Eh! Per obbedienza il prenderò.
 
    Non apprezzo quest’anello,
 perché è ricco, perché è bello;
 delle gemme assai più stimo
 quella man che mel donò!
 
255   Un padron così amoroso,
 così caro e sì grazioso,
 dove mai trovar potrò?
 
    Corallina poverina,
 cert’affetto provo in petto
260che spiegarvelo non so. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 FABRIZIO, poi ROSALBA
 
 Fabrizio
 Se giro tutto il mondo,
 trovare io non potrei
 una donna da ben come costei.
 Che giovane di garbo!
265Che femmina onorata!
 Il ciel me l’ha mandata. Guai a me,
 s’ella andasse lontan da queste soglie.
 Meglio saria ch’io la prendessi in moglie.
 Rosalba
 Serva, signore zio.
 Fabrizio
                                    Sì sì, buongiorno.
 Rosalba
270Cosa avete con me.
 Fabrizio
                                      Ve lo ridico,
 se abbastanza finor non ve l’ho detto;
 a Corallina s’ha a portar rispetto.
 Rosalba
 Davver? Dite, di grazia,
 è qualcosa del vostro?
275Appartiene ella forse alla famiglia?
 Ditemi, è vostra sposa o vostra figlia?
 Fabrizio
 Ella è la governante.
 Rosalba
                                        E ben, signore,
 governi e non comandi.
 Fabrizio
                                              In questa casa
 comanda Corallina.
 Rosalba
280Sì, lo sa la dispensa e la cantina.
 Fabrizio
 Cosa vorreste dir?
 Rosalba
                                    Questa gran donna,
 sì economa, sì brava,
 questa vostra famosa governante
 rubba al padron per regalar l’amante.
 Fabrizio
285Non è ver.
 Rosalba
                      Non è vero?
 Stamane per il fresco
 trattò nella cantina,
 con pace e con amore,
 la sorella, l’amante e il servitore.
 Fabrizio
290L’amante? Chi è costui?
 Rosalba
                                               Ridolfo ha nome.
 Fabrizio
 Possibil che colei?...
 Rosalba
                                       So quel ch’io dico.
 Fabrizio
 Andate via che non vi credo un fico.
 
    So che siete una linguaccia
 e tacere io vi farò.
295Coll’amante Corallina?
 A scialar nella cantina?
 Non può star, signora no.
 
    (Ma se mai ciò fosse vero?
 Ho una pulce nel pensiero
300e scacciarmela non so). (Da sé)
 
    Dite a me, come il sapeste? (A Rosalba)
 La sentiste? La vedeste?
 Eh tacete, non vi credo;
 e giammai vi crederò! (Parte)
 
 SCENA X
 
 ROSALBA, poi FULGENZIO
 
 Rosalba
305Lo sciocco è infatuato.
 Crede tutto a colei ed io, meschina,
 scapito in grazia sua; qui non si parla
 di maritarmi ancor; perché lo zio
 non isborsi le dote,
310acciò non mi mariti,
 mi attraversa colei tutti i partiti.
 Fulgenzio
 Permettete, Rosalba?
 Rosalba
                                          Ah cosa fate?
 Presto, Fulgenzio, andate.
 Se lo sa Corallina
315tanto più cercherà la mia rovina.
 Fulgenzio
 Qualche cosa ho da dirvi.
 Rosalba
                                                In questo loco
 verrà colei fra poco, alle mie stanze
 oggi vi aspetterò. Non sarò sola.
 Sarò con qualche amica
320o qualche mia parente
 e potrete parlar liberamente.
 Fulgenzio
 Ditemi almeno, o cara,
 se mi amate di cor.
 Rosalba
                                      Non v’è alcun dubbio.
 V’amo e desio il momento
325di godere con voi pace e contento.
 
    Non così spesso
 la rondinella
 sospira il nido
 che abbandonò,
 
330   com’io sospiro
 dal dio Cupido
 la bella pace
 che in sen non ho.
 
    La rondinella
335passando il mare
 l’amico tetto
 scordar non può?
 
    Io non mi scordo
 fra pene amare
340di quell’affetto
 che mi piagò! (Parte)
 
 
 SCENA XI
 
 FULGENZIO solo
 
 Fulgenzio
 Gran cosa è quest’amor! Ne’ suoi principi
 è un piacere, è un diletto;
 empie di gioia il petto;
345pare che non vi sia vita migliore
 oltre la servitù che impone amore.
 In ogni altro contrasto
 la speranza, il timore
 stanca, annoia, dà pena e sol l’amante
350è in soffrire, è in penar saldo e costante.
 
    Si stanca il nocchiero
 fra l’onde infedeli;
 si stanca il guerriero
 fra l’armi crudeli.
355Di pascer la greggia
 si stanca il pastor.
 
    Non lascia l’amante
 soffrir per la bella
 d’amor la procella,
360la guerra d’amor. (Parte)
 
 SCENA XII
 
 Altra camera con porta in prospetto.
 
 CORALLINA sola, poi LINDORA
 
 Corallina
 Io non so che mi far! Son nell’impegno
 e vi vuol per uscir arte ed ingegno.
 Lindora
 Sorella, siete qui?
 Corallina
                                    Venite forse
 a dir mal di Ridolfo?
 Lindora
                                         Oh, non v’è dubbio,
365di lui non parlerò!
 Se volete ch’il lodi, il loderò.
 Corallina
 Merta di esser lodato!
 È un giovane garbato.
 Lindora
                                           Sì, è verissimo.
 Mi dispiace di me che sto malissimo.
 Corallina
370Sempre venite a piangere.
 Cosa avete di mal?
 Lindora
                                     La povertà!
 Non ho pan, non ho vino,
 sono senza un quattrino.
 Se voi non me ne date...
 Corallina
375Bella davver. Perché non lavorate?
 Lindora
 Cosa ho da lavorar? Che si guadagna
 a filare, a cucire, a far calzette?
 Due, tre baiocchi al giorno.
 Vestitevi, mangiate
380e la piggion pagate.
 Voi avete bel dir con un padrone
 che si lascia pelar come un cappone.
 Corallina
 Vi ho pur dato l’altr’ieri
 un sacco di farina.
 Lindora
                                    Avrei bisogno
385di un barile di vin.
 Corallina
                                     Ve lo darò.
 Lindora
 Ma coll’acqua, vi averto, io non lo vo’!
 Corallina
 Vi piace di trincar.
 Lindora
                                     Coll’occasione,
 beverò alla salute del padrone.
 
 SCENA XIII
 
 MOSCHINO e dette
 
 Moschino
 Vi è del mal, Corallina.
 Corallina
                                            E cos’è stato?
 Moschino
390Rosalba ha raccontato
 al padrone ogni cosa; ha detto tutto,
 di Ridolfo, di me, della cantina.
 Lindora
 Uh povera meschina,
 ha saputo di me.
 Corallina
                                  Non dubitate;
395delle cose più belle ho accomodate. (A Lindora)
 Ha creduto Fabrizio alla nipote? (A Moschino)
 Moschino
 Nol so per verità.
 Corallina
 Basta ch’io parli, non la crederà.
 
 SCENA XIV
 
 RIDOLFO e detti
 
 Ridolfo
 Maledetta fortuna!
 Corallina
400Ridolfo, cosa avete?
 Mi parete aggitato.
 Ridolfo
 (Oh fante indiavolato!)
 Corallina
 Via, rispondete un poco.
 Lindora
 (Scommetterei ch’egli ha perduto al gioco).
 Ridolfo
405(Corallina ha un anello
 che non ho più veduto).
 Corallina
 A farmi disperar siete venuto?
 Ridolfo
 Ho perduto un incontro
 che mi dispiace assai. Vi era un anello
410che addattato per voi sarebbe stato;
 per non aver denar, non l’ho comprato.
 Corallina
 Era meglio di questo?
 Ridolfo
                                           Cospettone;
 chi vi diè quell’anello.
 Corallina
                                           Il mio padrone.
 Ridolfo
 E lo portate in dito?
 Corallina
                                       E perché no?
 Ridolfo
415Se nol gettate via vel strapperò.
 Corallina
 Siete forse geloso?
 Ridolfo
                                     Sì, signora.
 Lindora
 Che ti venga la rabbia.
 Il geloso vuol far!
 Corallina
                                  Caro Ridolfo,
 ho piacer che di me geloso siate;
420e perché non crediate
 ch’io sia quel che non sono,
 or mi cavo l’anello e a voi lo dono. (Dà l’anello a Ridolfo)
 Lindora
 (Oh, pazza da catene.
 Affé, lo getti via).
 Corallina
425Dite, avrete di me più gelosia? (A Ridolfo)
 Ridolfo
 Secondo l’occasione.
 Corallina
 Non vuoi che dal padrone
 mi lasci regalar?
 Ridolfo
                                 Non dico questo.
 Io sono un uomo onesto.
430Bastami, se qualcosa ei dona a te,
 che tu, in segno d’amor, la doni a me.
 Corallina
 
    Sei padron di questo core,
 puoi disporre e comandar.
 Per ragion di vero amore
435nulla a te poss’io negar.
 
 Ridolfo
 
    Sì, ben mio, contento io sono
 e ti voglio sempre amar. (A Corallina)
 (Questo anello sarà buono
 da impegnare e da giocar).
 
 Lindora
 
440   Sei pur pazza, non lo vedi
 ch’ei ti vuole corbellar. (A Corallina)
 
 Moschino
 
    Presto presto, Corallina,
 che il padrone vuol venir qua.
 
 Corallina
 
    Presto presto, oh me meschina;
445nascondetevi di là.
 
 Lindora
 
    Vado, vado.
 
 Ridolfo
 
                            Corro, corro.
 
 a due
 
 Se ci trova che sarà?
 
 Corallina
 
 No, là dentro non verrà.
 
 Lindora, Ridolfo
 
 Ah tremare il cor mi fa. (Vanno a nascondersi nella stanza)
 
 Corallina
 
450   Deh, Moschin, non mi lasciar.
 
 Moschino
 
 Io non so che cosa far.
 Il padrone eccolo qua.
 
 a due
 
 Ah tremare il cor mi fa.
 
 Fabrizio
 
    Brava, signora,
455me ne consolo,
 ella è l’esempio
 dell’onestà.
 
 Corallina
 
    Cosa vuol dire,
 che novità.
 
 Fabrizio
 
460   Questa mattina
 nella cantina
 si è divertita
 come che va.
 
 Corallina
 
    Ho col fachino
465cambiato il vino,
 per mantenerlo
 con sanità.
 
 Moschino
 
    (Brava ragazza,
 sì, in verità).
 
 Fabrizio
 
470   E quel briccone,
 che mi hanno detto
 che è là nascosto, (Accenna la camera)
 ditemi tosto
 chi mai sarà.
 
 Corallina
 
475   Con sua licenza,
 or lo saprà. (Va nella camera)
 
 Fabrizio
 
    Voglio ammazzarlo. (Verso la camera)
 
 Moschino
 
 Ferma, padrone. (Lo tiene)
 
 Fabrizio
 
 Voglio accopparlo. (Come sopra)
 
 Moschino
 
480No, colle buone. (Come sopra)
 
 Fabrizio
 
 Vieni, briccone,
 fuori di qua. (Moschino lo tiene)
 
 Ridolfo
 
    Chi mi domanda? (Esce)
 Eccomi qua.
 
 Fabrizio
 
485   Cosa fai fra queste soglie?
 
 Ridolfo
 
 Son venuto a prender moglie.
 
 Fabrizio
 
 Quest’indegna chi sarà?
 
 Lindora
 
    Pretendete qualche cosa? (Esce)
 Io, signor, sono la sposa.
 
 Fabrizio
 
490Quest’è un’altra novità.
 
 Corallina
 
    Padron mio, chiedo perdono,
 una rea lo so ch’io sono
 ma non già d’infedeltà.
 
    Senza vostra permissione,
495ho sposato due persone
 e gli sposi eccoli qua. (Accenandoli)
 
 Moschino
 
 (È burlato come va).
 
 Lindora
 
 (Mia sorella, affé, ne sa).
 
 Ridolfo
 
 (Ha una grande abilità).
 
 Fabrizio
 
500   Corallina, io ti perdono
 e sdegnato più non sono.
 
 Corallina
 
 Deh, signore, un po’ di dote
 date lor per carità.
 
 Fabrizio
 
 Cento scudi, eccoli qua. (Caccia una borsa)
 
 Ridolfo
 
505Date qua.
 
 Lindora
 
                     Date qua.
 
 Fabrizio
 
 Corallina disporrà. (Dà la borsa a Corallina)
 
 Corallina
 
 Il marito li averà. (La dà a Ridolfo)
 
 Lindora
 
 (Voglio anch’io la mia metà).
 
 Fabrizio
 
    Ma l’anel che vi ho donato
510come in dito è poi passato
 di colui? (A Corallina)
 
 Moschino
 
                    Cosa dirà?
 
 Corallina
 
 Vi dirò la verità.
 
    Un anello non aveva
 e sposarla non poteva
515senza tal solennità.
 
    L’ho prestato e non donato
 e da poi mel renderà.
 
 Lindora, Ridolfo, Moschino a tre
 
 (Brava, brava, in verità!)
 
 Fabrizio
 
    E perché lo porta in dito
520non la sposa ma il marito.
 
 Corallina
 
 Ha Lindora il dito stretto
 e l’anello è un po’ larghetto;
 se lo porta, il perderà.
 
 Lindora, Ridolfo, Moschino a tre
 
 (Brava, brava, in verità).
 
 Corallina
 
525   Siete ancora persuaso
 della mia sincerità. (A Fabrizio)
 
 Fabrizio
 
    Sì, contento di voi sono
 e domandovi perdono
 della mia bestialità.
 
 Corallina
 
530   Un pochino d’allegria
 per i sposi non si fa?
 
 Fabrizio
 
    Date loro, se vi pare,
 da mangiare a sazietà.
 
 tutti
 
    Che piacere, che diletto
535che mi par sentire in petto,
 per sì bella novità.
 
    Vada, vada ogni timore,
 viva, viva il dio d’amore
 e la bella fedeltà.
 
 Fine dell’atto primo