Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, Firenze, Paperini, 1758 (Pistoia, Il mondo alla rovescia)

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Luogo magnifico.
 
 RINALDINO in abito di guerriero e FERRAMONTE
 
 RINALDINO
 Al lume di ragion conosco e vedo
 delle donne gl’inganni e l’error mio.
 Voi, Ferramonte, aveste
 forza e valor bastante
1045coi vostri saggi detti
 di farmi vergognar de’ tristi affetti.
 Eccomi ritornato
 uomo qual fui nelle primiere spoglie,
 pien d’eroici pensieri e caute voglie.
 FERRAMONTE
1050Possibile che abbiate
 tanto tempo servito a queste maghe?
 Le femmine, sian brutte o siano vaghe,
 hanno a servire a noi
 e servito che ci han ci lascian poi.
 RINALDINO
1055I vezzi e le lusinghe
 troppo han di forza sovra il nostro cuore.
 FERRAMONTE
 Questo ceto di donne traditore
 avrà finito il gioco.
 Per invidia fra lor si son sdegnate
1060e si son da sé stesse rovinate.
 
 SCENA II
 
 TULIA e detti
 
 TULIA
 Ahimè! Chi mi soccorre?
 RINALDINO
                                                Ah Tulia mia!
 FERRAMONTE
 (Amico, state forte). (Piano a Rinaldino)
 TULIA
 Vogliono la mia morte.
 RINALDINO
 E chi è che vi minaccia?
 FERRAMONTE
1065(Non la mirate in faccia). (Come sopra)
 TULIA
 Le donne invidiose,
 superbe, orgogliose,
 per il desio d’occupar sole il regno,
 ardono fra di lor d’ira e di sdegno.
 RINALDINO
1070Ah! Voi pietà mi fate.
 FERRAMONTE
 (Rinaldin, non cascate).
 TULIA
 A voi mi raccomando;
 deh voi mi difendete.
 FERRAMONTE
 (Forti, non le credete).
 TULIA
1075Deh non mi abbandonate.
 FERRAMONTE
 (Forti, non le badate).
 RINALDINO
 La devo abbandonare?
 FERRAMONTE
 (Un’altra volta vi vorrà ingannare).
 RINALDINO
 Tulia, che pretendete?
 TULIA
1080Esser a voi soggetta,
 rinunciar del comando
 ogni ragione a voi.
 RINALDINO
                                     Che far degg’io?
 FERRAMONTE
 (Prendetela in parola). (A Rinaldino)
 RINALDINO
 Idolo mio, venite; a questa legge
1085novamente v’accetto.
 TULIA
 Amor e fedeltà io vi prometto.
 
    Fino ch’io viva vi adorerò
 costante e fida per voi sarò;
 ed un bel regno, di me più degno,
1090nel vostro core trovar saprò.
 
    Più non m’accieca
 vano desio.
 Arder vogl’io
 di quella face
1095che m’infiammò.
 
 SCENA III
 
 RINALDINO e FERRAMONTE
 
 FERRAMONTE
 Io rido come un pazzo
 a veder queste femmine umiliate
 venir con un pochino di vergogna
 come le cagnoline da Bologna.
 RINALDINO
1100Amo Tulia e se posso
 sperar d’averla in preda,
 senza far onta al mio viril decoro,
 acquistato il mio core avrà un tesoro.
 FERRAMONTE
 Sì, ma badate bene
1105che poi a poco a poco
 non vi faccia la donna un brutto gioco.
 
    Le donne col cervello
 la sogliono studiar.
 Principiano bel bello
1110coi vezzi ad incantar;
 
    e quando l’uomo è preso
 e quando l’hanno acceso
 si gonfiano, s’inalzano
 e voglion comandar. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 RINALDINO
 
 RINALDINO
1115Il periglio passato
 cauto mi ha reso e colla donna accorta
 cieco più non sarò. Tullia peraltro
 non è delle più scaltre,
 che se tal fosse stata
1120questa spada serbata io non avrei,
 per troncare con questa i lacci miei.
 Onde amarla poss’io senza timore
 che ingannare mi voglia il di lei cuore.
 
    Chi troppo ad amor crede
1125si vede ad ingannar;
 ma il sempre dubitar
 tormento è assai maggior.
 
    Del caro mio Cupido
 mi fido e vivo in pace;
1130e se sarà mendace
 lo scaccierò dal cor.
 
 SCENA V
 
 AURORA e GRAZIOSINO
 
 GRAZIOSINO
 Non ne vuo’ più sapere.
 AURORA
                                              Io son perduta,
 se voi mi abbandonate.
 GRAZIOSINO
 Siete femmine tutte indiavolate.
 AURORA
1135Il regno delle donne
 distruggendo si va.
 GRAZIOSINO
 Causa la vostra troppa vanità.
 AURORA
 Ma voi mi lascierete
 al furore degli uomini in balia?
 GRAZIOSINO
1140Io sono schiavo di vosignoria.
 AURORA
 Graziosino, pietà.
 GRAZIOSINO
                                   (Mi sento movere).
 AURORA
 Abbiate compassione.
 GRAZIOSINO
 (Mi si scalda il polmone).
 AURORA
 Se volete ch’io mora, morirò.
 GRAZIOSINO
1145Ah! Se voi morirete, io creperò.
 AURORA
 Dunque...
 GRAZIOSINO
                      Dunque son vostro.
 AURORA
 Mi salverete voi?
 GRAZIOSINO
                                  Vi salverò.
 AURORA
 Mi sposerete poi?
 GRAZIOSINO
                                    Sì, sposerò.
 AURORA
 
    Coll’abito da sposa
1150se anch’io mi vestirò,
 più bella e più vezzosa
 sposina anch’io sarò.
 
    La testa a tutta moda,
 col cerchio e colla coda
1155a passeggiare andrò.
 E con un’occhiatina
 la gente ammazzerò.
 
 SCENA VI
 
 GRAZIOSINO, poi CINTIA
 
 GRAZIOSINO
 Colui di Ferramonte
 m’ha consigliato ad essere crudele;
1160ma, se una donna poi gli andasse appresso,
 come un poltron cascherebbe anch’esso.
 CINTIA
 Lupi, tigri, leoni,
 gattipardi, pantere, orsi e mastini
 mi sento a divorar negl’intestini.
 GRAZIOSINO
1165Ecco qui un altro imbroglio.
 CINTIA
 Fermate, è mio quel soglio.
 Io vi voglio salir. Ma Giove irato
 mi fulmina e precipita
 e la terra mi affoga e il mar mi accoppa,
1170ahimè, mi danno un maglio sulla coppa.
 GRAZIOSINO
 Questa è pazza davvero.
 CINTIA
 Buongiorno, cavaliero.
 GRAZIOSINO
 Schiavo, padrona mia.
 CINTIA
 Andate col malan che il ciel vi dia.
 GRAZIOSINO
1175(Ha perduto il cervello).
 CINTIA
 Perfido, tu sei quello
 che vuol rapirmi il trono?
 Vattene o ti bastono.
 GRAZIOSINO
                                        Io non so nulla.
 CINTIA
 
    Il capo mi frulla,
1180la testa sen va.
 La la laranlella
 la lan laranlà.
 
 GRAZIOSINO
 Quando in capo alle donne
 entran di dominar le frenesie,
1185si vedono da lor mille pazzie.
 CINTIA
 Olà, tu sei mio schiavo.
 GRAZIOSINO
                                             Sì signora.
 CINTIA
 Accostati.
 GRAZIOSINO
                     Son qui.
 CINTIA
                                       Vanne in malora.
 GRAZIOSINO
 La femmina tradir non può l’usanza
 e anche pazza mantiene la incostanza.
 CINTIA
1190Olà suddito altero
 del mio sovrano impero,
 mi conosci, briccon, sai tu chi sono?
 Inginocchiati al trono;
 giurami fedeltà con obbedienza;
1195abbassa il capo e fammi riverenza.
 GRAZIOSINO
 Eh via che siete pazza...
 CINTIA
                                              Ah temerario,
 così parli con me!
 Giurami fedeltade a tuo dispetto
 o ch’io ti caccio questo stile in petto.
 GRAZIOSINO
1200Piano, piano, son qui, tutto farò.
 CINTIA
 Giurami fedeltà.
 GRAZIOSINO
                                  La giurerò.
 
    Giuro... signora sì.
 Ma cosa ho da giurar?
 Giuro... (che via di qui
1205procurerò d’andar).
 
    Fermate, giuro, giuro
 servirvi, obbedirvi,
 piacervi, vedervi,
 amarvi, onorarvi
1210e irvi, irvi, arvi
 con tutta fedeltà. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 CINTIA, poi GIACINTO
 
 CINTIA
 Ah ch’è un piacer soave
 della donna tener gl’uomini sotto.
 Ma ohimè veggo distrutta
1215questa nostra grand’opra
 e gl’uomini vuon star a noi di sopra.
 GIACINTO
 Viva il sesso virile;
 la schiatta femminile
 con tutti i grilli suoi
1220finalmente ha da star soggetta a noi.
 CINTIA
 Giacinto.
 GIACINTO
                    Che bramate?
 CINTIA
 Voglio che voi mi amate.
 GIACINTO
                                                Questo «voglio»
 a voi, signora, non sta bene in bocca,
 perché alle donne comandar non tocca.
 CINTIA
1225Ma voi siete mio schiavo.
 GIACINTO
                                                 Schiavo io fui,
 è ver, della bellezza;
 ma veggo alfin che la bellezza nostra
 è assai migliore e val più della vostra.
 CINTIA
 Dunque voi mi lasciate?
 GIACINTO
1230Se l’amor mio bramate,
 pregatemi, umiliatevi;
 abbassate l’orgoglio e inginocchiatevi.
 CINTIA
 E così vil sarò?
 GIACINTO
                              Più non sperate
 amor da me né ch’altri amar vi voglia,
1235se negate di usar questa obbedienza.
 CINTIA
 Farlo mi converrà, per non star senza.
 
    Eccomi al vostro piede
 pietade a domandar.
 
 GIACINTO
 
    Impari chi la vede
1240le donne ad umiliar.
 
 CINTIA
 
    Ma troppo vil son io.
 
 GIACINTO
 
 Se non volete, addio.
 
 CINTIA
 
 Fermate.
 
 GIACINTO
 
                    Voglio andar.
 
 CINTIA
 
    Via, caro Giacintino, (S’inginocchia)
1245tornatemi ad amar.
 
 GIACINTO
 
    Il sesso femminino
 si venga ad ispecchiar.
 
 CINTIA
 
    Ma questo mai non fia.
 
 GIACINTO
 
 Bondì a vosignoria.
 
 CINTIA
 
1250Fermatevi.
 
 GIACINTO
 
                        Pregatemi.
 
 CINTIA
 
 Ohimè che crudeltà!
 
 GIACINTO
 
 Rispetto ed umiltà.
 
 CINTIA
 
    Caro il mio bambolo
 per carità.
 
 GIACINTO
 
1255   Mi sento movere
 tutto a pietà.
 
 A DUE
 
    Visetto amabile,
 siete adorabile;
 il mio cuor tenero
1260vi adorerà.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Tutti
 
 CORO DI DONNE
 
    Pietà, pietà di noi,
 voi siete stati eroi,
 pietà, di noi pietà.
 
 RINALDINO
 Se cedete l’impero,
1265se a noi voi vi arrendete,
 pietà nel nostro cor ritroverete.
 TULIA
 Tutto io cedo e m’arrendo
 e la pietà dal vostro core attendo.
 CORO (Come sopra)
 
    Pietà, pietà di noi,
1270voi siete tanti eroi,
 pietà, di noi pietà.
 
 AURORA
 Graziosino, son vostra.
 GRAZIOSINO
 Ed io vi accetterò.
 Vi terrò, v’amerò, vi sposerò.
 CINTIA
1275E voi, Giacinto mio,
 cosa di me farete?
 GIACINTO
 Quel che di voi farò lo sentirete.
 FERRAMONTE
 Lode al ciel, finalmente s’è veduto
 che Il mondo alla roversa
1280durare non potea
 e che da sé medesime
 in rovina si mandano
 le donne superbette che comandano.
 CORO DI DONNE
 
    Pietà, pietà di noi,
1285voi siete tanti eroi;
 pietà, di noi pietà.
 
 CORO DI UOMINI
 
    Pietà voi troverete
 allorché abbasserete
 la vostra vanità.
 
 TUTTI
 
1290   Le donne che comandano
 è Il mondo alla rovescia
 che mai non durerà.
 
 Fine del dramma