Il negligente, Parma, Monti, 1752 (Lodi, Il trascurato)

 IL TRASCURATO
 
    Dramma giocoso per musica da rappresentarsi nel teatro dell’illustrissima città di Lodi il carnovale dell’anno 1752, dedicato al merito sovragrande di sua eccellenza la signora donna Paola Visconti Arese Litta, marchesa di Gambolò, Garbana e Remondò, contessa di Valle Lumellina, signora di Trenzanese e Torrazza, grande di Spagna e marchesa di Castelnuovo Belbo, eccetera, eccetera, contessa della pieve di Brebbia, Torre d’Arese, eccetera, signora di Bissone, Leinate, eccetera, feudataria della Frascia Superiore di Varese, Gropello, val di Bobbio, pieve d’Arcisate, Valcuvia, eccetera, Greco, eccetera, eccetera.
    In Parma, nella reale stamperia Monti in borgo Riolo, con licenza de’ superiori.
 
 Eccellenza,
    era costumanza degl’antichi Romani, ogniqualvolta i prezziosi marmi del Nilo alle sponde nel Tebro traggitar volevano, di porre quelle moli sopra alcune machine a quest’uso fabricate, per mezzo delle quali senz’altra scorta che del rispetato nome di Roma che in fronte di que’ sassi s’imprimeva, ai romani porti felicemente approdavano, dando quel nome solo per far sì che tutti que’ popoli, presso le di cui spiagge passar dovevano, a gara s’adoprassero per dirigerle sicure al loro destino. Questo pensiero mi rende ardito di supplicar l’eccellenza vostra acciocché si degni permettermi che ancor io possa mettere in fronte di questo dramma il splendidissimo vostro nome mercé del quale possa con più di gloria comparir sulle scene e gionger fortunatamente a quell’applauso che io li sospiro, sicuro che sotto l’autorevole vostro patrocinio sarà non solo più rispetato ma maggiormente ancora aggradito. Non aspetate che della conspicua e nobilissima vostra casa io mi metta a tesser quelli encomi che sarebber troppo alto oggetto dell’umile mia penna, bastando il vostro nome solo per chiudere in sé tutti quelli eloggi che la più feconda lingua compartir saprebbe ai maggior lumi del nostro secolo. Perdonatemi il soverchio ardire e condonatelo ad un eccesso di brama che ho d’umiliarvi la profonda mia servitù e di dirmi col maggior rispetto che posso di vostra eccellenza umilissimo, divotissimo ed osservantissimo servitore.
 
    Carlo Ferrari impresaro
 
 
 ATTORI CANTANTI
 
 FILIBERTO benestante, ricco, trascurato
 (il signor Francesco Carattoli)
 LISAURA sua figlia
 (la signora Catterina Bassi, virtuosa di sua altezza reale di Parma)
 PASQUINO servo di Filiberto
 (il signor Francesco Baglioni detto Carnaccia)
 PORPORINA serva di Filiberto
 (la signora Costanza Rosignoli Carattoli)
 AURELIA orfana in casa di Filiberto
 (la signora Domenica Lambertini)
 CORNEGLIO amante di Aurelia
 (il signor Felice Novelli, virtuoso di sua altezza reale di Parma)
 DORINDO amante di Lisaura
 (la signora Antonia Fascitelli)
 UN CONTE che non parla
 
    La musica è del signor Vincenzo Ciampi napolitano.
 
 ATTORI DE’ BALLI
 
    La signora Anna Pomi, la signora Chiara Montagnani, la signora Giuliana Fioretti, il signor Giovanni Rosati, il signor Filippo Tomasini, il signor Bonaventura Fioretti. Li balli sono d’invenzione e direzione del signor Giovanni Rosati.