Il mondo della luna, Venezia e Treviso, Grazioli, 1753 (Treviso)

 SCENA V
 
 Sala in casa di Ecclitico con picciolo tempio in prospetto, illuminato, colla statua di Diana e trono da un lato.
 
 ECCLITICO, BONAFEDE, CECCO da imperatore, ERNESTO e seguito di cavalieri e servi
 
 CECCO
 Uomo sublunare,
1355in questo nostro mondo
 le figlie, quando sono da marito,
 si maritano tosto e non si aspetta,
 come talor nel vostro mondo usate,
 che le femine sian quasi invecchiate.
 BUONAFEDE
1360Eh signor, le mie figlie
 son pure ed innocenti.
 CECCO
                                            E pur si dice
 che le femine vostre
 nascon laggiù colla malizia in corpo.
 ECCLITICO
 È vero, dite bene,
1365appena una ragazza sa parlare
 principia a ricercare
 cosa vuol dir sta cosa e poi quest’altra;
 e con il praticar diventa scaltra.
 Le fanciulle alla moda
1370sanno dove che il diavolo ha la coda.
 BUONAFEDE
 Ma Flaminia non sa, non sa Clarice
 distinguer dalla rapa la radice.
 CECCO
 Orsù, se queste figlie
 hanno da star quassù,
1375maritarle conviene,
 altrimenti così non stanno bene.
 BUONAFEDE
 Io mi rimetto a quello che farà
 vostra più che lunare maestà.
 ECCLITICO
 Ecco viene Flaminia, ecco Clarice,
1380corteggiando la nostra imperatrice.