Il mondo della luna, Venezia e Treviso, Grazioli, 1753 (Treviso)

 SCENA II
 
 FLAMINIA, CLARICE e detta
 
 FLAMINIA
 (Divertiamoci un poco). (A Clarice)
 CLARICE
                                                (È tanto sciocca
 che il sognato piacer si gode in pace).
 FLAMINIA
 (Facilmente si crede a quel che piace).
 LISETTA
1245(Che dicono? Che fanno?
 All’uso feminil mormoreranno).
 FLAMINIA
 Signora, mi consolo
 della vostra fortuna.
 LISETTA
                                       Vi ringrazio.
 CLARICE
 Me ne consolo anch’io.
1250Viva vostra maestà.
 LISETTA
                                       Ragazze, addio.
 FLAMINIA
 Si ricorda, signora,
 quand’era nostra serva?
 LISETTA
                                               State zitta.
 Del nostro primo mondo mi scordai,
 come se non ci fossi stata mai.
 CLARICE
1255Quest’è l’uso commune.
 Chi sorte ha migliorato
 non si ricorda più del primo stato.
 LISETTA
 Come vi piace il mondo della luna?
 FLAMINIA
 È bello, è bello assai.
 LISETTA
                                        Sediamo un poco.
 CLARICE
1260Lei ci fa troppo onore.
 LISETTA
 Sì sì, vi voglio far questo favore.
 FLAMINIA
 (È ridicola invero).
 CLARICE
                                      (Io me la godo).
 Mi favorisca, lei
 è proveduta ancor di cicisbei?
 LISETTA
1265Oh che diamine dite!
 Oggi ho preso marito.
 CLARICE
                                           In questo mondo,
 per quel che m’hanno detto,
 insegna della luna il galateo
 essere posto in uso il cicisbeo.
 FLAMINIA
1270Quest’è commune usanza;
 e saria il non averlo una increanza.
 LISETTA
 Ma il marito?
 CLARICE
                            Il marito,
 fra i lunatici umori il più corrente,
 tacerà, soffrirà, non dirà niente.
 FLAMINIA
1275Il lunar cicisbeo
 pria che siate levata
 verrà a bever da voi la cioccolata.
 LISETTA
 E il marito?
 CLARICE
                         E il marito
 col medesimo gioco
1280andrà a beverla anch’egli in altro loco.
 LISETTA
 Ma io che son novella
 trovarmi non saprei
 di questi cicisbei.
 CLARICE
                                   Fate così.
 Ditelo al vostro sposo.
1285Un marito amoroso
 alla moglie prudente
 trova egli stesso il cavalier servente.
 
    Un paregin che serva
 per mera civiltà
1290col suo servir conserva
 le leggi d’onestà.
 Guardatevi da quelli
 che voglion comandar.
 Già so che m’intendete
1295né voglio mormorar.
 
    Vi basti un solo laccio
 che è quel del vostro sposo.
 Fuggite il duro impaccio
 d’un cicisbeo geloso.
1300Se docile è il servente,
 si puole soportar.
 Ma quando è impertinente,
 si manda a far squartar.