Il mondo della luna, Vercelli, Panialis, 1752

 SCENA III
 
 LISETTA servita di braccio da BUONAFEDE e da ECLITICO, paggi dell’imperadrice
 
 LISETTA
 Olà, paggi, staffieri,
1225camerieri, braccieri,
 datemi da sedere; arricordatevi
 ch’io son la monarchessa,
 voglio esser obbedita e rispettata
 e se farete ben, vi sarò grata.
1230Sopra tutto avvertite
 di nulla riportarmi
 di quel che fa il mio sposo
 e nulla a lui mai riportar di me,
 mentre ognun di noi pensa per sé.
1235Avete a dormir poco,
 avete a mangiar freddo
 e nell’ore dell’ozio
 vuo’ che l’astrologia tutti studiate,
 acciò saper possiate
1240quello che far vi tocca,
 senza ch’a comandarvi apra la bocca;
 se qualcheduno sospira
 per le belezze mie, ditelo in modo
 di non farmi arrossir. Se la fortuna
1245aiutar vi vorrà con delle mancie,
 un occhio serrerò
 né la fortuna vostra impedirò.
 BUONAFEDE
 Tutto farò per renderla servita.
 ECLITICO
 Sarà mia cura far che sia obbedita.
1250(Io me la godo).
 BUONAFEDE
 Mi favorisca, lei
 è proveduta ancor di cicisbei?
 LISETTA
 Oh che diamine dite?
 Oggi ho preso marito.
 BUONAFEDE
                                           In questo mondo,
1255per quello che m’han detto,
 insegna della luna il galateo
 essere posto in uso il cicisbeo.
 ECLITICO
 Quest’è commune usanza
 e saria il non averlo un’increanza.
 LISETTA
1260Ma il marito?
 ECLITICO
                            Il marito
 fra’ lunatici umori il più corrente
 tacerà, soffrirà, non dirà niente.
 BUONAFEDE
 Il lunar cicisbeo,
 pria che siate levata,
1265verrà a bever con voi la ciocolata.
 LISETTA
 E il marito?
 BUONAFEDE
                         E il marito
 col medesimo gioco
 andrà a beverla anch’egli in altro loco.
 LISETTA
 Vi son tenuta invero
1270di tali avvertimenti,
 son monarchessa e da tale opererò,
 del mio contegno poi tutti stupir farò,
 guarderò in maestà,
 non parlerò a nissun se non in aria,
1275a certa gente bassa
 non darò confidenza,
 per non temer da lor qualche insolenza.
 Ed in ispecie a certe donniciuole,
 che sempre han queste tali
1280l’invidia dentro al cuor che le martella,
 or di questa, or di quella
 mormorano fra loro a più non posso
 e tagliano ad ognuno i panni adosso.
 
    Quando si trovano
1285le basse femmine,
 dicono, parlano
 sempre così.
 
    «Eh non sapete!
 Nina l’ha fatta».
1290«Che cosa dite?»
 «Lilla fuggì».
 
    Le tristi femmine
 sono così.