Il mondo della luna, Vercelli, Panialis, 1752

 SCENA X
 
 BUONAFEDE, poi ECLITICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
 una buona ragazza,
 non è di quelle serve impertinenti
420che quando hanno la grazia del padrone
 vogliono in casa far le braghessone.
 ECLITICO
 Eh signor Buonafede
 si puol entrar?
 BUONAFEDE
                              Oh capperi, ch’è qui?
 Venite, signorsì,
425cos’è sta novità?
 Qualche cosa di grande vi sarà.
 ECLITICO
 Compatite s’io vengo
 in quest’ora importuna a disturbarvi,
 un segno d’amicizia io vengo a darvi.
 BUONAFEDE
430Oh, che buona ventura a me guida?
 ECLITICO
 V’è nissun che ci ascolti?
 BUONAFEDE
 No siam soli, sedete,
 parlate pur con libertà.
 ECLITICO
                                             Voi siete
 l’unico galantuom ch’io stimo ed amo,
435onde ci vengo a usar per puro affetto
 un atto d’amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
 Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECLITICO
                                    Vengo da voi
 per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
440Ditemi, cosa fu?
 ECLITICO
 Amico addio, non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
 Voi mi fate morir; ma perché mai?
 ECLITICO
 Tutto confido a voi, sappiate, amico,
 che il grand’imperadore
445del bel mondo lunar con lui mi vuole.
 Io fra pochi momenti
 sarò insensibilmente
 trasportato lassù per mio destino
 e sarò della luna cittadino.
 BUONAFEDE
450Come! È vero? Oh gran caso! Oh me infelice,
 se resto senza voi!... Ma in qual maniera
 la voce di lassù poté arrivare?
 ECLITICO
 Là nel mondo lunare
 un astrologo v’è, come son io,
455che ha fatto un cannocchial simile al mio,
 congiunti nella cima i cannochiali
 e levato il cristallo, o sia la lente,
 facilissimamente
 sento quel che si dice in l’altro mondo
460e col metodo stesso anch’io rispondo.
 BUONAFEDE
 Oh prodigio! Oh prodigio! Ed in che modo
 sperate andar tant’alto?
 Dalla terra alla luna v’è un gran salto.
 ECLITICO
 Tutto vuo’ confidarvi.
465Del cannocchiale istesso
 il grande imperadore
 mi ha fatto schizzetar certo liquore
 che quando il beverò
 leggiermente alla luna io volerò.
 BUONAFEDE
470Amico ah se voleste,
 aiutar mi potreste.
 ECLITICO
                                     E come mai?
 BUONAFEDE
 Schizzettatemi un po’ di quel liquore
 che v’ha mandato il vostro imperadore.
 ECLITICO
 (Eccolo nella rete).
 BUONAFEDE
                                     E poi anch’io
475verrò lassù con voi.
 ECLITICO
                                      Ma non vorrei
 che se l’avesse a mal sua maestà.
 BUONAFEDE
 È un signor di buon cuor; non parlerà.
 ECLITICO
 Orsù, mi siete amico;
 vi voglio soddisfar; quest’è il liquore;
480giacché non v’è nissuno,
 vuo’ che se lo beviam metà per uno.
 BUONAFEDE
 E poi come faremo?
 ECLITICO
 E poi ci sentiremo
 sottilizzar le membra in guisa tale
485ch’andrem in su, come s’avessim l’ale.
 BUONAFEDE
 Beverei... Ma non so...
 Son fra ’l sì e ’l no...
 ECLITICO
                                      Compiacervi credevo,
 se pentito già siete, io solo bevo. (Finge di bevere)
 BUONAFEDE
 Non lo bevete tutto
490per carità!
 ECLITICO
                       Tenetemi, ch’ormai
 mi sembra di volare. Oh me felice! (Salta, straluna gl’occhi e Buonafede lo rattiene)
 Che singolar fortuna!
 Or or sarò nel mondo della luna.
 BUONAFEDE
 Cos’avete negl’occhi?
495Parete ispiritato.
 ECLITICO
 Dallo spirto lunar sono invasato,
 addio, vado.
 BUONAFEDE
                          Fermate; (Buonafede tratiene Eclitico)
 voglio venir anch’io.
 ECLITICO
                                        Ecco tenete
 il resto del liquor dunque e bevete.
 BUONAFEDE
500Ma le figliuole mie, ma la mia serva?
 ECLITICO
 Quando saremo là,
 grazia per esse ancor s’impetrerà.
 Vado, vado.
 BUONAFEDE
                         Son qui, bevo, aspettate.
 ECLITICO
 (Bevi, buon pro ti faccia,
505io bevuto non ho, fra pochi istanti
 dal sonnifero oppresso e addormentato
 crederà nella luna esser portato).
 BUONAFEDE
 Ecco bevuto ho anch’io,
 mondo, mondaccio rio
510per sempre t’abbandono,
 uomo sopralunar fatto già sono.
 Oimè! Sento un gran fuoco.
 ECLITICO
 Soffrite, a poco a poco
 tramutar sentirete
515tutte le vostre membra e goderete.
 BUONAFEDE
 Par che mi venga sonno.
 ECLITICO
                                               Ecco l’effetto
 che fa il liquor perfetto.
 BUONAFEDE
 Non posso star in piedi. (Eclitico fa seder Buonafede e gli va dimenando le braccia)
 ECLITICO
                                               Accomodatevi,
 state pronto a salire e consolatevi.
 BUONAFEDE
520Mi sembra di volar.
 ECLITICO
                                       Lo credo anch’io.
 BUONAFEDE
 Caro Eclitico mio,
 ditemi, ove sono? In terra o in aria?
 ECLITICO
 Vi andate a poco a poco sollevando.
 BUONAFEDE
 Mi vuo sottilizzando;
525ma come uscir potrem da questa stanza?
 ECLITICO
 Abbiamo in vicinanza
 un ampio fenestrone.
 BUONAFEDE
 Vado, vado senz’altro.
 ECLITICO
                                          (Oh che babbione!)
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 ECLITICO
 
530Bravo bravo mi consolo.
 
 BUONAFEDE
 
 Dove siete?
 
 ECLITICO
 
                         Volo anch’io.
 
 BUONAFEDE
 
 Addio mondo, mondo addio. (Escano Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
 Caro padre cosa c’è?
 
 LISETTA
 
 Padron mio, che cos’è?
 
 BUONAFEDE
 
535   Vado, vado, volo, volo.
 
 LISETTA, CLARICE A DUE
 
 Dove? Dove?
 
 ECLITICO
 
                            Oh che fortuna!
 
 BUONAFEDE
 
 Vo nel mondo della luna.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 More, more oimè, che more!
 
 BUONAFEDE
 
 Oh che gusto! Oh che diletto!
 
 ECLITICO
 
540Viva, viva; oh che fortuna.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Muore, muore.
 
 BUONAFEDE
 
                               Cara luna
 vengo, vengo, vengo a te. (S’addormenta)
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
    Muore; muore; presto, presto,
 qualche spirto troverò,
545presto, presto tornerò. (Partono)
 
 ECLITICO
 
    Il buon sonnifero
 gli offusca il cerebro,
 portar dagli uomini
 via lo farò. (Vengono due servi che portano via Buonafede addormentato)
 
550   Fabrizio, Prospero,
 su via prendetelo
 e là portatelo
 nel mio giardin.
 
    Le donne tornano
555e si disperano,
 perché già credono
 morto il meschin. (Tornano Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
    Povero padre ahi che morì!
 
 LISETTA
 
 Ahi che di vivere tosto finì!
 
 ECLITICO
 
560No non piangete, non è così.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che di vivere tosto finì!
 
 ECLITICO
 
 Fe’ testamento, eccolo qui.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ah che tormento, ahi che morì.
 
 ECLITICO
 
    «Lascio a Clarice seimilla scudi,
565se di sposarsi risolverà».
 
 CLARICE
 
 Era mortale, questo si sa.
 
 ECLITICO
 
    «Lascio a Lisetta cento ducati,
 quando il marito ritroverà».
 
 LISETTA
 
 Era assai vecchio, questo si sa.
 
 ECLITICO
 
570   Povero vecchio! Più nol vedrete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento che voi mi date!
 
 ECLITICO
 
 Pronta è la dote, se la volete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Mi fate ridere, mi consolate.
 
 ECLITICO, CLARICE, LISETTA
 
 Viva chi vive, chi è morto è morto,
575dolce conforto la dote sarà.
 
 Fine dell’atto primo