Il mondo della luna, Milano, Malatesta, 1751

 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 FLAMINIA ed ERNESTO
 
 ERNESTO
 Ecco vicina, o cara,
 la sospirata meta
1255de’ miei desiri; in brieve
 Flaminia sarà mia.
 FLAMINIA
                                      Tutto il contento,
 e tu creder mi puoi, nel core io sento;
 ma un rimorso crudele
 funesta il mio piacer; l’ordita frode
1260contro del padre al mio pensier s’affaccia
 e mi sgrida e minaccia.
 ERNESTO
                                             Eh, dal tuo core
 allontana un timore
 che nulla può; placato
 il genitor sarà.
 FLAMINIA
                              Con questa speme
1265l’alma mia si rinfranca e più non teme.
 
    Un sì fedele amante
 vedersi, oh dio! rapir,
 dover la fé costante
 e l’amor mio morir
1270è il più crudel tormento
 d’innamorato cor.
 
    Se in me la mia speranza
 non si serbasse in vita,
 mi mancheria costanza
1275per così fier dolor.