La generosità politica, Venezia, Rossetti, 1736

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Cortile che conduce a giardino di fiori.
 
 NICIA ed ORONTE
 
 Nicia
 E tu pur mi tradisti!
 Oronte
                                        Oh dio perdona...
 L’amor... La gelosia...
 Nicia
                                         Barbare stelle!
 Oronte
 Ma se impedito ho di Pericle il colpo
630io vibrarlo saprò più cauto e certo.
 Basta bell’idol mio
 che tu grata mi sia.
 Nicia
                                      Taci, di nuovo
 tornerai a tradirmi.
 Oronte
                                       Il nuovo sole
 vivo non troverà l’empio tiranno.
 Nicia
635Odimi. Ho già risolto. Io vuo’ che mora
 l’usurpator di questo regno, il crudo
 uccisor di mio padre. In questo loco
 so ch’ei verrà. D’acuto ferro armata
 sarà la destra mia. Saprò io stessa,
640quand’ogni altro mi manca,
 quel barbaro svenar; ma se il tuo braccio
 risolve e mi precede,
 non andrà l’opra tua senza mercede.
 Oronte
 Bella, tanto mi basta; io mi nascondo
645fra quest’ombre fiorite e il tuo nemico
 al varco attenderò; ma dammi almeno
 per accrescer valore al braccio mio
 uno sguardo pietoso.
 Nicia
                                         Oronte addio. (In atto di partire)