La generosità politica, Venezia, Rossetti, 1736

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 NICIA e PERICLE
 
 Pericle
 Idolo mio, perdona...
 Nicia
 Fuggi dagli occhi miei. Scordati ingrato
 dell’amor mio, ch’io già del tuo mi scordo.
 Pericle
 Di’ più tosto ch’io mora.
 Nicia
                                               Ecco l’usato
595stile de’ falsi amanti. Assai mendace
 m’ingannasti sinora.
 Pericle
                                         Ah se non credi
 ch’io per te morir sappia, eccoti il seno,
 feriscimi tu stessa.
 Nicia
                                     Il so, vorresti
 destarmi in sen pietade,
600lusingarmi vorresti
 con mendaci sospiri e il finto pianto.
 No no la frode tua non giunge a tanto.
 Pericle
 
    Bella tiranna, oh dio,
 non favellar così,
605aprimi il seno mio,
 vedrai se ti tradì
 l’anima amante.
 
    Son reo per troppa fede;
 esser non so crudele
610ma serbo in sen fedele
 alma costante.