Il mondo della luna, Milano, Malatesta, 1751

 SCENA PRIMA
 
 Si finge un sito nella casa d’Eclitico, con specula, cannocchiale e notte con luna.
 
 ECLITICO e scolari d’astrologia, eccetera
 
 CORO
 
    Bella dea del terzo cielo
 con gli influssi tuoi felici,
 or ch’ascoso è il dio di Delo,
 tu consola i buoni amici;
5dona ognor buona fortuna
 agli amanti della luna.
 
 ECLITICO
 Basta, basta, discepoli;
 alla triforme dea le voci giunsero,
 esauditi sarete in breve termine;
10su, via, tosto sugli omeri
 prendete l’arcimassimo
 mio cannocchial novissimo,
 drizzatel su la specula
 perpendicolarmente inver l’eclitica.
15Vuo’ veder se avvicinasi
 de’ due pianeti il sinodo,
 id est quando la luna al sol congiongesi,
 che dal mondo volgare ecclissi appelasi.
 Andate, andate subito,
20pria che Cintia ritorni al suo decubito. (Prendono il cannocchiale e lo portano dentro alla specula, vedendosi spuntar fuori della sommità della medesima)
 Oh le gran belle cose
 che ad intender si danno
 a quei che poco sanno per natura;
 oh che gran bel mestier che è l’impostura!
25Chi finge di saper accrescer l’oro,
 chi cavar un tesoro,
 chi dispensa segreti,
 chi parla dei pianeti,
 chi vende mercanzia,
30chi finge nome, titolo e figura;
 oh che gran bel mestier è l’impostura!
 Io fo la parte mia
 con finta astrologia,
 ingannando egualmente i sciocchi e i dotti,
35che un bravo cacciator trova i merlotti.
 Eccone uno; ecco quel buono cervello
 del signor Buonafede.
 Da lui che tutto crede,
 con una machinetta,
40inventata dal mio sottile ingegno,
 far un colpo galante ora m’impegno.