Il mondo della luna, Firenze, Giovannelli, 1751

 SCENA XI
 
 Al suono di sinfonia escono FLAMINIA e CLARICE. BUONAFEDE le incontra. MOSCA e LISETTA restano in trono e sopraggiunge ERNESTO ed ECCLITTICO
 
 BUONAFEDE
 Figlie, mie care figlie,
900siate le benvenute. Ah, che ne dite?
 Bella fortuna aver un genitore
 dello spirito mio
 ch’abbia fatto per voi quel ch’ho fatt’io!
 Lunatiche ora siete,
905un mondo goderete
 pieno di cose belle,
 splenderete quassù come due stelle.
 FLAMMINIA
 Molto vi devo, o padre.
 Un uom saggio voi siete,
910di politica assai voi ne sapete.
 CLARICE
 Si vede certamente
 che avete una gran mente,
 siete un uom virtuoso senza pari.
 Cedon gli uomini a voi famosi e rari.
 BUONAFEDE
915Inchinatevi tosto
 al nostro gran signore,
 grazie rendete a lui di tanto onore.
 FLAMMINIA
 Monarca, a voi m’inchino.
 MOSCA
 Manco male che voi
920vi siete ricordata alfin di noi.
 FLAMMINIA
 Perdon io vi dimando
 e alla vostra bontà mi raccomando.
 MOSCA
 Olà, Espero, udite. (Ad Ernesto)
 Questa bella servite,
925conducetela tosto alle sue stanze
 e insegnatele voi le nostre usanze.
 ERNESTO
 Obbedito sarete.
 BUONAFEDE
                                  Ehi, ehi, fermate.
 Signor, le figlie mie
 con gli uomini non van da solo a sola.
 MOSCA
930Voi vi credete d’esser anco in terra,
 ove gli uomini son pien di tristizia,
 ma qui tutto si fa senza malizia.
 BUONAFEDE
 Sì è? Non parlo più.
 FLAMMINIA
                                       Contenta io vado,
 giacché il mio genitor non se ne lagna,
935con Espero gentil che m’accompagna.
 
    Allo splendor di quelle
 care pupille belle
 resistere non sa
 l’anima amante.
 
940   Già sento che il mio core
 arde per lui d’amore
 e l’alma mia sarà
 sempre costante.