Il mondo della luna, Parma, Monti, [1750]

 SCENA XI
 
 Al suono di sinfonia cala una nuvola e si apre ed escono FLAMINIA e CLARICE. BONAFEDE le incontra. CECCO e LISETTA restano in trono e sopraggiunge ERNESTO ed ECCLITICO
 
 BONAFEDE
 Figlie, mie care figlie,
 siate le benvenute. Ah, che ne dite?
 Bella fortuna aver un genitore
905dello spirito mio
 ch’abbia fatto per voi quel ch’ho fatt’io!
 Lunatiche ora siete,
 un mondo goderete
 pieno di cose belle,
910splenderete quassù come due stelle.
 FLAMINIA
 Molto vi devo, o padre,
 un uom saggio voi siete,
 di politica assai voi ne sapete.
 CLARICE
 Si vede certamente
915che avete una gran mente,
 siete un uom virtuoso senza pari.
 Cedon gli uomini a voi famosi e rari.
 BONAFEDE
 Inchinatevi tosto
 al nostro imperatore;
920grazie rendete a lui di tanto onore.
 FLAMINIA
 Monarca, a voi m’inchino.
 CECCO
 Manco male che voi
 vi siete ricordata alfin di noi.
 FLAMINIA
 Perdon io vi dimando
925e alla vostra bontà mi raccomando.
 CECCO
 Olà, Espero, udite. (Ad Ernesto)
 Questa bella servite,
 conducetela tosto alle sue stanze
 e insegnatele voi le nostre usanze.
 ERNESTO
930Obbedito sarete.
 BONAFEDE
                                  Ehi, ehi, fermate.
 Signor, le figlie mie
 con gli uomini non van da solo a sola.
 CECCO
 Voi vi credete d’esser anco in terra,
 ove gli uomini son pieni di tristizia,
935ma qui tutto si fa senza malizia.
 BONAFEDE
 Sì è? Non parlo più.
 FLAMINIA
                                       Contenta io vado,
 giacché il mio genitor non se ne lagna,
 con Espero gentil che m’accompagna.
 
    Allo splendor di quelle
940care pupille belle
 resistere non sa
 l’anima amante.
 
    Già sento che il mio core
 arde per lui d’amore
945e l’alma mia sarà
 sempre costante.