La generosità politica, Venezia, Rossetti, 1736

Vignetta Frontespizio
 Eccellenza,
    so che m’obbligo l’universale approvazione in aver scelto il nome di vostra eccellenza per dar splendore al presente componimento. Il vostro nome, eccellentissimo signore, riluce così da per tutto distinto che invita ogni persona a cercar tributi per presentarsegli innanti. Ed invero servendo una tal composizione per un delizioso spettacolo di questa invitta dominante repubblica, in tempo così festivo ed in un teatro cotanto nobile, pare ch’abbia non picciola proporzione col gran merito di vostra eccellenza, al quale dovrei tessere quei lunghi elogi che a lui si devono, se pure lo potessi dentro il breve giro di sì piccolo foglio; poiché per dire del vostro nobilissimo sangue, della grandezza del vostro animo generoso, dell’obbligante maniera del costume, dell’azioni magnanime, della gloria delle vostre imprese, del gran valore che così ben regge li vostri spirti guerrieri, delli posti cospicui e cariche rilevanti che dal grande augusto regnante vi sono state conferite e che con tanto applauso voi sostenete, per far racconto, dico, di fregi sì gloriosi, è un onore riserbato solo ad istoriche penne, non a rozzo stile d’una semplice dedicazione. Io pertanto mi ristringo alla sola supplica che voglia la benignità di vostra eccellenza gradire nel picciol dono la grandezza della mia devozione, nel mentre che umilmente prostrandomi prendo l’ardire di sottoscrivermi di vostra eccellenza umilissimo, devotissimo e obbligatissimo servitore.
 
    Domenico Lalli