Il negligente, Brunswick, 1760

 SCENA V
 
 PORPORINA e PASQUINO
 
 PASQUINO
 Per questa volta è andata bene.
 PORPORINA
                                                           In grazia
 del mio giudizio.
 PASQUINO
                                  Sì, gioia mia bella,
635tu sei una ragazza
 che può star, per dottrina, in paragone
 d’Ovidio, Quinto Curzio e Cicerone.
 PORPORINA
 Tutto ho fatto per te,
 peraltro in vita mia,
640io non so d’aver detto una bugia.
 PASQUINO
 Dunque mi porti amore?
 PORPORINA
 T’amo con tutto il cuore.
 PASQUINO
 Dunque tu mia sarai?
 PORPORINA
 Sì, Pasquin, sarò tua, se mi vorrai.
 PASQUINO
645Se ti vorrò? Cospetto!
 Non bramo altri che te,
 per quel tuo bel visino
 lascierei la minestra, il pane e il vino.
 PORPORINA
 Ma quando mi darai...
 PASQUINO
                                            Cosa?
 PORPORINA
                                                          La mano?
 PASQUINO
650Eccola, se la vuoi.
 PORPORINA
 La prenderò ma poi...
 PASQUINO
 Ma poi di che hai paura?
 PORPORINA
 Che tu mi dica il ver non son sicura.
 PASQUINO
 Vuoi che ti mostri il cor? Dammi un coltello,
655voglio spaccarmi il petto,
 voglio mostrarti il cor.
 PORPORINA
                                           No, poveretto;
 lo so che mi vuoi bene
 ma un po’ di gelosia mi dà martello.
 PASQUINO
 Maledetta disgrazia è l’esser bello!
 PORPORINA
660Quei cari e belli occhietti
 saranno tutti miei?
 PASQUINO
                                      Sì.
 PORPORINA
                                              Non m’inganni,
 posso prestarti fé?
 PASQUINO
                                     Sì.
 PORPORINA
                                             Tu mio sposo
 esser dunque vorrai?
 PASQUINO
                                          Sì, bel visetto.
 
 PORPORINA
 Oh che bella fortuna, oh che diletto!
 
665   Oimè, che fuor del petto
 mi vien sul labbro il cor.
 Ma su quel bel labbretto
 veggo il tuo core ancor.
 
    Dammi il tuo core, oh dio!
670Pigliati, o caro, il mio;
 piglialo, che tel dono,
 dammilo, per pietà.
 
    Cosa farai del mio?
 Del tuo cosa farò?
675Perché fedel son io,
 il tuo lo serberò.
 
    Tu che pietà non hai
 me lo strapazzerai?
 No, no per carità. (Parte)