Il negligente, San Pietroburgo, stamperia del corpo dei Cadetti, 1758

 SCENA IV
 
 FILIBERTO, poi PORPORINA e PASQUINO
 
 FILIBERTO
 Manco mal che la sorte mi provede;
495mi ama Aurelia; Cornelio è tutto fede.
 PORPORINA
 (Ecco il padron). (Parlano in disparte fra di loro non sentiti da Filiberto)
 PASQUINO
                                   (Chiediamogli perdono).
 PORPORINA
 (Se vogliamo ottenerlo,
 fingiam d’esser nemici).
 PASQUINO
 (E poi in cucina torneremo amici).
 FILIBERTO
500Io far l’agiustamento?
 Non lo faccio in due anni. Oh che tormento.
 PORPORINA
 Signor padron.
 PASQUINO
                               Signor padrone mio.
 PORPORINA
 Io vi chiedo perdono.
 PASQUINO
 Pietà Pasquin vi chiede.
 PORPORINA
505Io vi baccio la man.
 PASQUINO
                                      Vi baccio il piede.
 FILIBERTO
 Temerari, bricconi.
 PORPORINA
 Signore, io non volevo.
 È stato lui.
 PASQUINO
                       È stata lei che ha detto:
 «Piglia, piglia Pasquino».
 PORPORINA
510Non è ver, malandrino.
 Sei stato tu; colui è un disgraziato. (A Filiberto)
 Mezzo il vin della botte ha tracannato.
 PASQUINO
 Lei fa l’amor con tutti.
 E giù per il balcon cala i presciutti.
 PORPORINA
515Chi ha venduta la legna?
 PASQUINO
                                                E la farina
 chi l’ha mandata via?
 PORPORINA
 Ti vo’ scoprir.
 PASQUINO
                            Ti voglio far la spia.
 FILIBERTO
 È bella la canzone
 e si suona alle spalle del padrone.
 PORPORINA
520Io sono fidatissima.
 PASQUINO
 Io sono onoratissimo.
 PORPORINA
 Caro il mio padroncin.
 PASQUINO
                                            Padron carissimo.
 FILIBERTO
 Orsù per non far torto all’uno o all’altro,
 già che ha fatto ciascun le parti sue,
525vi licenzio di casa tutti due.
 PASQUINO
 Senti, per causa tua. (A Porporina)
 PORPORINA
                                         Per te bricconne. (A Pasquino)
 (Senta signor padrone.
 Per sgravio di coscienza,
 il povero Pasquin, sappia, è innocente.
530E quel che ho detto non è vero niente).
 FILIBERTO
 Buono!
 PASQUINO
                 (Signor padron, una parola. (A Filiberto piano)
 Per rabbia ho detto mal di Porporina.
 Peraltro ella è innocente, poverina).
 FILIBERTO
 Meglio! Ma io vi credo
535due furbi belli e buoni.
 PASQUINO
 Uh cosa dite!
 PORPORINA
                           Il ciel ve lo perdoni.
 FILIBERTO
 Io non mi fido più.
 PASQUINO
                                      Sarò fedele.
 PORPORINA
 Fedel sarò, sull’onor mio lo giuro.
 PASQUINO
 Sulla mia pudicizia io v’assicuro.
 FILIBERTO
540(Se mando via costoro,
 a trovarne altri due sarò impicciato).
 Orsù v’ho perdonato
 per questa volta ma se un’altra arriva...
 PORPORINA
 Oh caro! (L’accarezzano e accarezzandolo con caricatura l’infastidiscono)
 PASQUINO
                    Oh benedetto!
 A DUE
                                                 Evviva e viva.
 FILIBERTO
 
545   Basta, basta, fermi state.
 Maledetti, mi stroppiate.
 Tocca, tocca, se tu vuoi. (A Porporina)
 Va’ a scherzar co’ pari tuoi. (A Pasquino)
 
    Asinaccio via di qui,
550mi si move tutto il sangue,
 sudo, tosso e par ch’ancora
 stra... stranutar... eh va’ in malora.
 (A Porporina) Tocca, tocca... eccì eccì. (Parte stranutando con furia)