La bottega da cafè, Venezia, Valvasense, 1736

Vignetta Frontespizio
 Camera da gioco, tavolino con lumi.
 
 NARCISO, DORILLA e poi ZANETTO
 
 Narciso
 
    Cara man che me consola.
 
 Dorilla
 
690Cara pace del mio cor.
 
 Narciso
 
    Amerò sempre ti sola.
 
 Dorilla
 
 Tu sarai mio solo amor.
 
 Narciso
 Finalmente xe zonto
 quel zorno benedio;
695finalmente son pur vostro mario.
 Dorilla
 Giunto è quel dì beato,
 in cui felice sorte
 fa ch’io sia divenuta a voi consorte.
 Narciso
 Voi giusto che se amemo,
700come fa do colombi,
 ma no vogio però che se becchemo.
 Dorilla
 Sì sì, staremo in pace,
 questo è quel che mi piace.
 Narciso
 
    Cara man che me consola.
 
 Dorilla
 
705Cara pace del mio cor.
 
 Narciso
 
    Amerò sempre ti sola.
 
 Dorilla
 
 Tu sarai mio solo amor.
 
 Narciso
 Ma gh’è zente in bottega,
 lassé che voi vardar. (Guarda)
 Dorilla
                                         Guardate pure.
 Narciso
710Sangue de mi! L’è giusto el sior Zanetto,
 ghe voi far una burla
 che nol tornerà più.
 L’ha domandà ai garzoni si ghe sé,
 i gh’ha dito de sì, el vien de suso,
715presto, presto scondeve;
 lasseme int’el intrigo,
 vu sté in sto camerin, fin che vel digo.
 Dorilla
 Ancor questo farò per compiacervi. (Si ritira)
 Narciso
 Oh la vol esser bella, mi me fido
720perché sto sior Zanetto xe un pagiazzo
 ma se ’l fusse de quei che digo mi
 no farave de lu tanto strapazzo.
 Zanetto
 Oe Narciso, ghe xela?
 Narciso
                                          No la gh’è.
 Zanetto
 E via, che ti me burli.
 Narciso
                                          No da seno... (Fa cenno che è nella camera)
 Zanetto
725Ah t’ho capio, vien qua; cosa vol dir?
 Che! Xela forsi a licet?
 Narciso
 La xe mortificada
 per el caso fatal de stamatina.
 Zanetto
 Mi che colpa ghe n’hoggio?
730Ti ha visto che un baron (che nol me senta)
 xe stà causa de quel inconveniente.
 Narciso
 E la ghe dise gnente?
 Lassarghela in le man?
 Tradirla, abbandonarla el primo zorno?
735Questo xe vero amor?
 Zanetto
                                           Amor un corno.
 Se non andava via per le mie drette,
 con quel palosso el me taggiava a fette.
 Narciso
 E via la me perdona,
 che no se fa cusì.
 Zanetto
                                  Come dovevio
740contegnirme in quel caso?
 Narciso
 Prima morir che abbandonar la donna.
 Zanetto
 E mi mo te respondo,
 più tosto che la vita
 vaga pur quante donne ghe xe al mondo.
 Narciso
745Quel che la vuol, però quella patrona
 no la intende cussì.
 Zanetto
                                      Caro Narciso
 famela giustar ti. Via co sto patto
 che se ti me l’agiusti,
 mi te pago un tabarro de scarlatto.
 Narciso
750Un tabarro? Quaranta ducatelli
 ghe vuol senza fattura.
 Zanetto
 So che ti xe perito, (Le dà una borsa)
 tiò i quaranta ducati e fa’ pulito.
 Narciso
 Basta, m’inzegnerò.
 Zanetto
                                       Come farastu?
 Narciso
755Se la sarà crudel, barbara e fiera,
 ghe dirò le parole in sta maniera.
 
    Patrona, el sior Zanetto
 xe qua tutto pentio,
 per ella poveretto
760l’è morto, l’è sbasio,
 da senno el fa pietà.
 
    E se la me responde:
 «Nol voglio; vada via»,
 dirò: «Patrona mia
765l’è troppa crudeltà».
 
 Zanetto
 Bravo, bravo, m’impegno.
 Narciso
 La me aspetta un tantin, che adesso vegno. (Via nel camerino)
 Zanetto
 Sento un gran batticuor! Tra la paura,
 tra la vergogna e tra l’amor, me sento,
770dirò co dise quello,
 triplicato nel seno il mio tormento.
 Vela qua che la vien.
 Narciso
                                        L’è persuasa
 de lassarse vardar ma de parlarghe
 certo no ghe xe caso. Co sto patto
775vegnir la m’ha promesso.
 Zanetto
 Gnancora no la vien?
 Narciso
                                         La vien adesso.
 Dorilla
 Eccomi, c’intendiamo;
 io non voglio ascoltar le sue parole.
 Narciso
 Sentela?
 Zanetto
                   Ghe vorave
780domandar perdonanza.
 Narciso
                                             Eh no gh’è caso;
 ma se la se contenta
 parlerò mi per ella sul so viso.
 Zanetto
 Me raccomando a ti, caro Narciso.
 Narciso
 Riverita patrona,
785confessa el sior Zanetto
 d’aver mancà con ella al so dover;
 el dise che l’è un porco
 pien de poltronaria...
 Zanetto
 No digo...
 Narciso
                     Se parlé la scampa via.
790El cognosce anca elo
 che un aseno l’è stà...
 Zanetto
 No digo...
 Narciso
                     Se parlé, la se ne va.
 Zanetto
 Dime caro Narciso,
 che maniera xe questa de parlar?
 Narciso
795Con una donna offesa,
 sti atti de umiltà bisogna usar.
 Zanetto
 Tutto sopporto in pase
 pur che la me perdona.
 Narciso
 Via la diga patrona
800qualcosa ancora ella.
 Dorilla
 Dirò ch’io lo conosco
 per un uomo vigliacco e senza senno.
 Per uno scimonito
 che il trattare civil non sa qual sia.
 Zanetto
805Ma questo...
 Narciso
                          Se parlé, la scampa via.
 Dorilla
 Dirò ch’egli non merta
 l’affetto d’una donna, in tutto privo
 di buona qualità...
 Zanetto
 Ma questo...
 Narciso
                          Se parlé, la se ne va.
 Zanetto
810Ma cospetto de Bacco!
 No poderghe parlar xe una gran pena;
 e po m’ho da lassar
 ancora strapazzar? Oh amor! Narciso.
 Narciso
 Lustrissimo.
 Zanetto
                          Sì sì, dame dei titoli,
815doppo d’averme titolà coi fiocchi.
 Varda caro fradello,
 gh’ho sto per de manini; se i ghe piase
 di’ che ghe i donerò, se femo pase.
 Narciso
 Basta, procurerò, la me li daga.
820Oe muggier sti manini (Piano a Dorilla)
 i xe giusto approposito
 per el vostro bisogno. El sior Zanetto
 ve fa sto regaletto;
 accettarlo bisogna ma convien
825far che l’ultimo el sia.
 Dorilla
                                          Così va ben.
 Narciso
 Bisogna che finzé...
 Zanetto
 Xela giustada ancora?
 Narciso
                                           No aspetté.
 Bisogna che finzé d’esser placada,
 feghe qualche finezza
830e quando che vedé...
 Zanetto
 Narciso, ella giustada?
 Narciso
                                            Mo aspetté.
 E quando che vedé ch’el se ingaluzza,
 trattegnilo a parole
 fina che vegno mi con una burla
835che za gh’ho parecchiada.
 Zanetto
 Narciso vala ben?
 Narciso
                                   La xe giustada.
 Zanetto
 Bravo, vien qua, che te voi dar un baso.
 Narciso
 Grazie al so bon amor.
 Zanetto
                                            Donca patrona, (Dorilla le volta le spalle)
 possio sperar che sia... Vardé che sesto,
840la xe giustada e la me volta el cesto.
 Narciso
 Mi l’ho agiustada ma bisogna adesso
 che ancora lu el la prega.
 Zanetto
                                               Ah! Sì xe vero.
 Son qua... La mia vergogna...
 Se l’amor che mi gh’ho... se la creanza...
845la passion de dover... certo debotto...
 No posso più parlar, che gh’ho el sangiotto.
 Dorilla
 Da questo suo parlar così interrotto,
 dagl’occhi lacrimanti,
 da quel ciglio umiliato io ben comprendo
850il pentimento suo. Basta signore,
 io già li ho perdonato,
 tutto mi scordo e quel ch’è stato è stato.
 Zanetto
 
    Mi me sento tutto in lagreme
 dal contento el cuor desfar.
 
855   Za cognosso el mio demerito,
 no me posso consolar.
 
 Narciso
 Via no fifé, sté qua, ve lasso soli,
 vago a far un servizio e adesso torno. (Via)
 Zanetto
 (Magari che nol torna infin a zorno).
860Siora Dorilla cara
 certo so che ho fallà...
 Dorilla
                                         Via non parliamo
 più di quel che è passato.
 Zanetto
 Ma se la me vedesse dentro al cuor
 la vederia l’amor che gh’ho per ella.
 Dorilla
865Invano lei favella,
 so ben quanto che mi ama.
 Zanetto
 Sì vita mia, sé la mia cara mama.
 Ma no mama, la tata
 ma gnanca tata, sé la mia morosa
870dasseno ma sentì, gh’ho int’el pensier
 che un zorno deventé la mia mugier.
 Dorilla
 (Sei venuto un po’ tardi). Una gran sorte
 certo per me sarebbe
 divenir sua consorte
875ma vedo che di me si prende spasso.
 Zanetto
 Sentì, ma che la staga tra de nu,
 zuro de no sposar altri che vu.
 Narciso
 Oimè presto scondeve
 oimè...
 Zanetto
                Cossa xe stà?
 Narciso
880Quel sbruffarisi.
 Zanetto
                                 Chi!
 Narciso
 Quel dai mustachi.
 Zanetto
                                      Oimè.
 Narciso
 Quel sgnanfo dal palosso.
 Zanetto
 Oimè no posso più.
 Narciso, dove xelo?
 Narciso
                                      El vien de su.
 Dorilla
885(So che questa è una burla).
 Zanetto
 Cossa hoggio da far?
 Narciso
                                        Sconderse presto.
 Zanetto
 Dove, int’el camerin?
 Narciso
                                          No ghe xe chiave,
 se el va drento el ve cata.
 Zanetto
 Mo via coss’hoi da far?
890Gh’ho la morte alla gola.
 Narciso
 Che la se sconda qua sotto la tola.
 Zanetto
 Come?
 Narciso
                 Ma presto.
 Zanetto
                                       E poi!
 Narciso
                                                     Via, che debotto
 quel mustachi xe qua.
 Zanetto
                                           Me ficco sotto. (Va sotto la tavola)
 Narciso
 Oh che gran cargadura.
 Dorilla
895Si è scordato l’amor per la paura.
 Narciso
 Mio patron riverito
 qua no ghe xe nissun. Me maraveggio
 che la vegna con tanta inciviltae
 a far in casa mia delle bulae.
 Dorilla
900Oh questa sì che è bella!
 Narciso
 Tasi, se no debotto (Sgnanfo)
 te scavezzo anca ti. Siora Dorilla
 m’è stà ditto che qua ghe xe Zanetto,
 se ’l gh’è voggio cavarghe el cuor dal petto.
 Dorilla
905Signor, certo mi creda
 che qui alcuno non v’è.
 Narciso
                                            Come!
 Dorilla
                                                           Lo giuro.
 Narciso
 Voggio andar a vardar per tutti i busi,
 prima in sto camerin. (Entra)
 Zanetto
                                            Siora Dorilla
 me raccomando a ella.
 Dorilla
                                           Non temete,
910della difesa mia certo voi siete.
 
    Benché voi nol meritate
 usar voglio carità.
 
 Zanetto
 
 Per pietà...
 
 Dorilla
 
 Siete vil, non è così?
 
 Zanetto
 
915Siora sì.
 
 Dorilla
 
 Siete indegno di perdon.
 
 Zanetto
 
 Per pietà, per compassion.
 
 Narciso
 Orsù voggio fidarme; (Torna)
 gh’ho un per de foleghette ma ben cotte,
920voggio che stemo qua tutta stanotte.
 Dorilla
 Farò quel che comanda.
 Narciso
 La vegna qua, sentemosse un tantin,
 voi contarghe un bel caso.
 Dorilla
                                                 Io volentieri
 l’ascolterò!
 Narciso
                       Giersera un certo bravo
925el me voleva far delle bulae,
 mi l’ho fatto cangiar
 solo con quatro de ste mie peae. (Dà calci)
 Zanetto
 Solita so braura.
 Narciso
                                 Cossa mai
 ghe xe sotto sta tola!
 Dorilla
930Vi sarà qualche cane.
 Narciso
                                         Passa via.
 Orsù siora Dorilla
 ho pensà de liogarve.
 Dorilla
                                         Io sono pronta
 a far il suo volere.
 Narciso
                                   Olà Narciso.
 Son pronto ai so comandi.
935Sta signora me xe raccomandada,
 voi che la sia logada,
 mi no la posso tior
 perché son maridà, onde ho ressolto
 che ti la sposi ti. La me perdona...
940Zitto no replicar se no te coppo.
 Ma la dota? La dota
 za ghe la farò mi. Cento zecchini
 oltre i abiti, el letto e i so manini.
 Quando la xe cussì donca la tiogo
945ma la fazza che senta
 el pensier de Dorilla.
 Dorilla
                                         Io son contenta.
 Narciso
 Va’ donca presto a parrecchiar da cena,
 mandeme do garzoni
 che li voi doperar. Presto la servo.
950Mi voggio che stassera
 stemo un po’ allegramente.
 Dorilla
 Ella mi va obligando in ogni guisa.
 Narciso
 (Adesso è ’l bon).
 Dorilla
                                   (Io creppo dalle risa). (Vengono due garzoni)
 Narciso
 Putti chiappé d’accordo
955e porté via de qua sto taolin
 perché voggio che femo un bel festin.
 Come, cos’è sta robba? Chi è costù?
 Questo xe qualche ladro.
 Presto ch’el voi coppar.
 Zanetto
960Ah per pietà la prego a perdonar,
 che son el sior Zanetto.
 Narciso
                                            Giusto adesso
 voggio menar le man.
 Zanetto
                                          Ah son in terra,
 la tratta da par soo, la me perdona.
 Narciso
 Cos’estu vegnù a far?
 Zanetto
                                          Xe stà l’amor...
 Narciso
965Ghe vegnirastu più?
 Zanetto
                                        No sul mio onor.
 Dorilla
 A mio riguardo almeno
 abbiate compassion di quel meschino.
 Questa è sera di nozze.
 Narciso
 Basta, a riguardo vostro...
970Ma senti, se ti torni...
 Zanetto
 No vegnirò mai più per sti contorni.
 Narciso
 Orsù voggio andar via
 perché se stago qua
 no me posso tegnir de fracassarlo.
975Fé vu ch’el vaga via,
 se co torno lo trovo, ve prometto
 che mi voggio de lu far un squazzetto. (Via)
 Zanetto
 Oh poveretto mi no gh’ho più fià.
 Dorilla
 Coss’è signor Zannetto?
 Zanetto
                                              Eh che la tasa,
980no vedo l’ora de tornar a casa.
 Dorilla
 Siete molto agitato?
 Zanetto
                                       Ah che me sento
 andar zo per le calze el mio spavento.
 Narciso
 Come xella passada?
 Zanetto
                                         Oimè Narciso
 oimè no posso più.
 Narciso
                                     Halla sentio
985che ho dovesto per forza
 sposarla in so presenza?
 Zanetto
 Cossa mai vustu far? Abbi pazienza.
 Presto meneme a casa,
 me voggio far trar sangue.
990Prego el ciel che i me tacca al collo un lazzo
 se con donne mai più mi me ne impazzo.
 
    Voggio andar da mio sior pare,
 domandarghe perdonanza
 né mai più vogio morose.
 
 Narciso
 
995E mi arente la mia sposa...
 
 Dorilla
 
 Ed io presso al mio consorte...
 
 a due
 
 Lieta sorte goderò.
 
 Zanetto
 
    Oe Narciso.
 
 Narciso
 
                            Mio patron.
 
 Zanetto
 
 Voi parlarte ma iscondon.
 
 Dorilla
 
1000   Cosa dice?
 
 Narciso
 
                          Via tasé.
 
 Dorilla
 
 Vuo’ saperlo.
 
 Narciso
 
                           El saveré.
 
 Zanetto
 
    Voi l’anello e sie zecchini,
 voi la scatola e i manini
 e i quaranta ducatelli
1005che anca ti ti m’ha magnà.
 
 Narciso
 
 Obligado in verità.
 
 Dorilla
 
    Cosa dice?
 
 Narciso
 
                          Ch’el ve lassa
 quell’annello, quei zecchini,
 quella scatola e i manini
1010che cortese el v’ha donà.
 
 Zanetto
 
    No in mallora.
 
 Dorilla
 
                                Obligatissima.
 
 Zanetto
 
 No ghe digo.
 
 Dorilla
 
                          Devotissima.
 
 Zanetto
 
 No ghe i dono siora no.
 
 Dorilla, Narciso
 
 Per suo amor li goderò.
 
 Zanetto
 
1015   Siora voi la robba mia.
 
 Narciso
 
 El mustachi, scampé via.
 
 Zanetto
 
 Dove xello?
 
 Narciso, Dorilla
 
                         Eccolo qua.
 
 Zanetto
 
 Scampo, corro.
 
 Narciso, Dorilla
 
                              Presto va’.
 
 Fine dell’intermezzo
 
 
 
 
 

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