L’Arcadia in Brenta, Torino, Guibert e Orgeas, 1777

 SCENA VIII
 
 Madama LINDORA, poi il CONTE con un speziale con vari medicamenti
 
 LINDORA
1235Io l’amo, è ver, ma non vo’ dirlo adesso,
 vo’ sostener la gravità del sesso.
 CONTE
 Eccovi lo spezial, signora mia,
 ed ha mezza con lui la spezieria.
 LINDORA
 Il cordiale? (Al conte)
 CONTE
                         Il cordiale. (Allo speziale) Ecco il cordiale. (A madama)
 LINDORA
1240Mezzo voi, mezzo io.
 CONTE
                                        Io non ho male.
 LINDORA
 Quando si serve dama,
 ricusar non si può.
 CONTE
 Dite ben, dite bene, io beverò. (Ne getta mezzo in un bicchiere e lo beve, poi dà il resto a Lindora)
 LINDORA
 È gagliardo?
 CONTE
                          Un po’ troppo.
 LINDORA
1245Ne vo’ assaggiar un poco,
 ah no no, non lo voglio, è tutto foco.
 Datemi l’elexir.
 CONTE
                                Eccolo qui.
 LINDORA
 Bevetene voi prima in quel bicchiere.
 CONTE
 Ma io...
 LINDORA
                 Ma voi non siete cavaliere.
 CONTE
1250Vi domando perdono.
 Vi servo, io bevo e cavaliero sono.
 LINDORA
 Vi piace?
 CONTE
                     Niente affatto,
 mi ha posto un mongibel nel corpo mio.
 LINDORA
 Dunque, quand’è così, non lo vogl’io.
 CONTE
1255Ed io intanto l’ho preso.
 LINDORA
                                              Oimè mi sento
 lo stomaco pesante.
 Ha portato il purgante?
 CONTE
                                              Sì, madama,
 è questo un solutivo
 ch’è molto operativo
1260e se voi vi sentite indigestione,
 in poch’ore farà l’operazione.
 LINDORA
 Lasciatelo veder.
 CONTE
                                  Eccolo.
 LINDORA
                                                 È troppo
 per lo stomaco mio.
 Mezzo voi il beverete e mezzo io.
 CONTE
1265Bisogno non ne ho.
 LINDORA
                                      Che importa questo?
 Prendetelo e bevete,
 se cavalier voi siete.
 CONTE
 Beverò, beverò, sì, madamina.
 (Ella ha mal ed io prendo medicina).
 LINDORA
1270Oibò, nausea mi fa. No, non lo voglio.
 CONTE
 Io sento un grande imbroglio
 nello stomaco mio.
 LINDORA
 Conte, soffrite voi, che soffro anch’io.
 CONTE
 
    Sì, madama, soffrirò
1275ma mi sento un certo che...
 che vorrebbe tornar su.
 Ahi soffrir non posso più.
 Deh, ch’io vada permettete,
 attendete, tornerò.
 
1280   No, vi dico, non vorrei...
 Se sentiste i dolor miei;
 nol credete? Io tacerò.
 Voi volete? Io creperò.