L’Arcadia in Brenta, Torino, Guibert e Orgeas, 1777

 SCENA IV
 
 FORESTO e detti
 
 FORESTO
 Signor Fabrizio.
 FABRIZIO
                                 Ebben, che c’è di nuovo?
 FORESTO
1165È un’ora che vi cerco e non vi trovo.
 Dove diavolo è
 il rosolio, il caffè?
 Giacinto ne vorria, Rosanna il chiede
 e un cane che lo porti non si vede.
 FABRIZIO
1170Oh canchero, mi spiace! Presto presto,
 Pancrazio, dove sei? (Viene il servo)
 Apri l’orecchio bene.
 Servi questi signor come si conviene.
 
    A Lauretta la sua cioccolata,
1175a madama un tazzin di ristoro.
 Il rosolio a quegli altri e il caffè.
 Poi farai una torta sfogliata.
 (Zitto... ascolta). Farai un pasticcio.
 (Zitto, dico. Non dir: «Non ve n’è».
 
1180   Già lo so tutto quel che vuol dire.
 Non v’è roba, non v’è più denaro.
 Non importa; sta’ cheto, l’ho caro.
 Tai pensieri non toccan a te). (Parte col servo)