L’Arcadia in Brenta, Torino, Guibert e Orgeas, 1777

 SCENA III
 
 Il CONTE e detti
 
 CONTE
 Nostro eroe, nostro nume, (A Fabrizio)
 giacché nel principato
 anco per questo dì fui confermato,
 impongo che si faccia
1150una solenne strepitosa caccia.
 I cacciator son lesti,
 sono i cani ammaniti, altro non manca
 che il generoso core
 d’ospite così degno
1155supplisca dal suo canto al grande impegno.
 FABRIZIO
 Come sarebbe a dir?
 CONTE
                                         Poco e polito,
 un sferico pasticcio,
 due volatili alessi,
 un quadrupede arrosto,
1160torta, latte, insalata e pochi frutti.
 E poi il di lei bel cor contenta tutti.
 FABRIZIO
 Ah non vuol altro, sì, sarà servito.
 Stamane il desinar sarà compito.