Monsieur Petiton, Venezia, Valvasense, [1736]

Vignetta Frontespizio
 Lindora
 Oh poveretta mi, l’ho fatta grossa!
 Ho tiolto per mario
 sto monsù de Guascogna
 sperando de avanzar de condizion
265e son precipitada a tombolon.
 Chi lo vede c’inganna,
 el gh’ha un abito eterno
 per l’istà e per l’inverno.
 Una camisa sola col merletto
270e fin che ghe la lavo
 perché nol ghe n’ha altre el resta in letto.
 L’è sempre in complimenti,
 l’è tutto mina e galla,
 farina bianca in testa
275e in casa, se ghe n’è, farina zala.
 Oh quante volte l’apparenza inganna.
 Quando che ste frascone
 le vede un pareggin vestio all’usanza
 le se ghe butta drio
280e po doppo le magna el pan pentio.
 
    Putazze se voggiose
 vu sé de maridarve,
 mi ve conseggio
 per vostro meggio
285de no taccarve
 a certe belle ciere
 che colle so maniere
 alfin v’ingannarà.
 
    Troveve un bon mario
290de robba ben fornio
 e se l’è brutto
 cossa ve importa?
 Dixé co dise quello:
 «Za l’omo è sempre bello
295col gode sanità».
 
 monsieur Petiton
 Ehi signora mogiera
 vou ce matain ancora
 non avé pa netà le scarpe mie.
 Lindora
 Come sarave a dir? Che! M’aveu tolto
300per la vostra massera?
 monsieur Petiton
                                            E chi volete
 che faccia mio bisogno?
 Lindora
 Se tralassa de spender
 i bezzi malamente,
 l’intrae no se consuma al zogo e al ballo,
305tante conversazion no se frequenta
 e allora in casa soa
 se pol farse servir e no se stenta.
 monsieur Petiton
 Oh miserable voi!
 Coman un onest’om
310senzia conversation viver potrebbe?
 Lindora
 Vivo pur anca mi! Son pur de pelle
 come sé vu!
 monsieur Petiton
                         L’è ver ma siete nata
 de patre e matre vile.
 Je suì nato civile.
 Lindora
315Oh che gran nobiltà! No se sa ancora
 chi sié, dove sié nato e gh’ho paura
 ch’el vostro capital sia la fegura.
 monsieur Petiton
 Regardé vou mia faccia,
 sentite mio parlar, mia bella grazia,
320mia virtù, mia belté; da tutte queste
 antandé bien il reste.
 Lindora
 Oh che beltà, che grazia
 da far innamorar fina le scimie.
 monsieur Petiton
 Oh voi state graziosa
325con vostro gnaognagnao;
 voi parlate for bien: «Ghe n’ho magnao».
 Lindora
 Vu sì sé un papagà
 che no pronunzia mai parole schiette,
 fin alla testa ghe dixé la tette.
 monsieur Petiton
330Chi mai vedute al monde
 une donne de vou più male grazie!
 Non state d’altre bone
 che pour fer le calzette
 e parlar al marì senza respette.
 Lindora
335E vu za no sé bon
 da far altro che inchini e che scamofie
 e inzenochià davanti le madame
 suspirar per l’amor e per la fame.
 
    Tutto el zorno vu andé in tante fregole
340a facendo da bravo e da bello.
 
 monsieur Petiton
 
 E voi state con vostre petegole
 mormorando di questo e di quello.
 
 Lindora
 
    Inchini de qua, scamofie de là.
 
 monsieur Petiton
 
 Avete ragione, voi fatte com sa.
 
 Lindora
 
345Che caro monsù.
 
 monsieur Petiton
 
                                  Che bielle madam!
 
 a due
 
    Che grazia, che mina!
 Che muso! Ah ah ah.
 
 monsieur Petiton
 Orsù stuffe je son de votre chiacole,
 je vole a modo mio
350e le braghe da om le porte io.
 Lindora
 Se no averé giudizio
 torò su la mia dota
 e in casa tornerò de mio sior pare.
 monsieur Petiton
 Oh quest’è ridicule,
355prané la vostre dota del...
 Lindora
 Come sarave a dir sior babuin.
 monsieur Petiton
 Chi parlato creanza...
 Lindora
                                         Eh che deboto
 me scampa la pazienza,
 quest’è troppa insolenza.
 monsieur Petiton
360Non alzate le mane
 che bien le tengo anch’io.
 Lindora
 Sentì, savé sior fio...
 che no ve voggio dir el vostro nome,
 se me faré saltar la mosca al naso...
 monsieur Petiton
365Ch’es che volé vu dir? Oh sciarne diable,
 sciarneblò, cher mon cour tutt’è infierato,
 je prandré un baston... (In questo Graziosa) Madam, madame,
 che onor fatte a mué?
 Graziosa
                                          Lei mi perdoni
 se con soverchio ardir qui son venuta.
 monsieur Petiton
370Voi siete la metres.
 Lindora
                                      Toco de sporco
 le te vien a trovar infin a casa.
 monsieur Petiton
 Eh tacete per ora. E bien madame
 coman ve porté vu?
 Graziosa
                                       Son alterata
 dalla colera molto.
 Lindora
                                    L’è instizzada,
375perché forsi gnancora
 no gh’avé mandà a casa la sportella.
 monsieur Petiton
 Ma state bona per pietà prego.
 Madam volé seié? (A Graziosa)
 Graziosa
                                     Non sono stanca.
 Lindora
 Eh via cara patrona
380la se ressolva de tornar indrio
 e la vaga a taccarse a so mario.
 Graziosa
 Appunto son venuta
 per discorrer con voi.
 Lindora
                                          Con mi?
 Graziosa
                                                            Sicuro,
 so che avete di me parlato male
385e vuo’ che in questo punto
 voi mi rendiate conto del mal detto.
 monsieur Petiton
 (Oh quest’è bruto imbroglio!)
 Lindora
 Vardé che petulanza!
 Vegnir a far da brava in casa mia!
390Siora sì lo confermo
 ho ditto che sé una...
 monsieur Petiton
 Eh via tacete. (A Lindora)
 Graziosa
                             Son una... Seguite,
 che mi voreste dir?
 monsieur Petiton
                                      Nanì madame.
 Lindora
 Una poco de bon.
 monsieur Petiton
                                   Non strapazzate.
 Graziosa
395A me questo, guidona?
 monsieur Petiton
                                             Eh perdonate.
 Lindora
 Te voggio sgrendenar.
 Graziosa
                                           Voglio ammazzarti. (S’attaccano, monsieur Petiton busca)
 monsieur Petiton
 Oh diable che sarà! Ma tutt’il male
 vien adoss de mué.
 Lindora
                                      Tiò su...
 Graziosa
                                                       Ricevi...
 a due
 Ancora un altro pugno.
 monsieur Petiton
400Via s’ett assé; voi mi maccate il grugno.
 Petronio
 Che diavol de rumor! Ma cossa vedi!
 Me muir dal frances! Menar le man!
 Graziosa
 Ti voglio flagellare.
 Petronio
                                     Oibò fermeu, (A Graziosa)
 no fé tort alla vostra nobiltà.
 Lindora
405A tempo sé vegnù, via sior Petronio
 se sé un omo de garbo
 castighé la muggier, no la gh’ha inzegno.
 Senz’aver discrezion doperé un legno.
 monsieur Petiton
 Eh monsieur non badate...
 Graziosa
410Sentite che arogante!
 Petronio
                                          Un legn? Adasi,
 s’ogni marì ch’ha la muier cativa
 adrovass el baston in verità
 tutte sarian copade a bastunà.
 Ma chi brama goder
415in cà la bella pas
 usa qualche prudenza; osserva e tas.
 Lindora
 Donca con sto bon stomego
 lassé che la muggier fazza a so modo?
 Petronio
 No no ma colle bone
420a sper de farla far a modo mio.
 Vualtre femene a sì tante bestiole
 che no vul supportar fren né cavezza,
 sol a ve pol dumar qualche carezza.
 
    Son le donne come i gatt,
425le von esser carezzà,
 se a ghe fè qualche strapazz
 tiran fora quei ungiazz,
 le comenza a grafignar.
 
    Le von sempre dir de sì
430se de no dis el marì,
 za le donn in nat al mond
 per far l’omo desperar.
 
 Lindora
 Ma se vu sior Petronio
 ve la giusté sui dei colla muggier
435mi no voi far cussì con mio mario.
 monsieur Petiton
 Ma d’incivilitate
 io capace non son.
 Graziosa
                                    Voi non sapete
 l’usanza d’oggidì.
 monsieur Petiton
                                   Oh bielle mode
 vignù de mon peì!
 Lindora
                                     Come s’intende?
 Petronio
440Car signori de grazia
 insegnez qualche cosa ancor a nu,
 chi sa ch’a no me vegna int’al pensir
 de secondar l’umor de me muier.
 Lindora
 Per mi nol farò mai.
 monsieur Petiton
445Puh voi state ostinata
 come una mu...
 Graziosa
                               Tacete,
 lasciate se volete
 l’impegno a me del loro disinganno.
 Ditemi, che credete allora quando
450che una donna bizzara
 usa qualche finezza a un pariggino?
 Forse ch’ella di lui sia innamorata?
 Pensate! Essa l’inganna,
 accorta lo schernisce
455e se troppo si fida lo tradisce.
 monsieur Petiton
 Oh che dite madam!
 Petronio
                                         Purtroppo è vera.
 È un miracol trovar donna sincera.
 Graziosa
 Con certi giovinotti di buon core
 noi si prendiamo spasso
460e poscia sul più bello
 il pretesto troviam per impiantarli.
 Scamoffie, languidezze,
 supposte malatie, sospiri e pianti
 sono con i merlotti i nostri incanti.
 Lindora
465Senti là che mozzina,
 come la la sa longa!
 Graziosa
                                      E infin a tanto
 che il cicisbeo vuol far a modo nostro
 la passiamo d’accordo
 ma quando diligente
470la guardia ci vuol far di notte e giorno
 con bizzaria se lo leviam d’attorno.
 
    Io non voglio soggettarmi
 ai comandi d’un amante
 che il pedante voglia farmi,
475se contento è mio marito
 vuo’ goder mia libertà.
 
    È ancor troppo una catena,
 vuo’ fuggir nuovi legami
 e se alcun crede ch’io l’ami
480ingannato alfin sarà.
 
 monsieur Petiton
 Eh je credo madam che voi per gioco
 ditte questo; però de man persona
 so che state invaghitta.
 Monsieur Petronio pardoné, vu prego,
485neccessité d’amor.
 Graziosa
                                     Povero scioco!
 Pensate voi col perucchin cipriato,
 col volto ben lisciato,
 colle vostre scamoffie e i vostri vezzi
 obligarmi ad amarvi? Eh v’ingannate,
490io mi presi di voi spasso finora,
 stomaccata già sono, ite in malora.
 Petronio
 (Oh bella!)
 Lindora
                        (Oh colla godo!)
 monsieur Petiton
 Madam ditte a mué?
 Graziosa
                                         Parlo con voi.
 monsieur Petiton
 Per man fué volé ma vita morta.
 Graziosa
495Se volete creppar poco m’importa.
 Lindora
 Oe monsù Petiton cossa dixeu?
 Xela questa l’usanza
 che tanto ve gradisce?
 monsieur Petiton
 Scarne diable diablon, scarne cotton.
 Petronio
500Uhi monsù Petiton, cossa ve par,
 disla ben me muier?
 monsieur Petiton
                                         Uh miserable.
 Madam deh pur pietà...
 Graziosa
                                              Più non v’ascolto,
 vi derisi finor, siete uno stolto.
 monsieur Petiton
 Stolt’a mué? Passians,
505stolt’a mué? Dir bien, stolto io sono
 a regardar in faccia,
 a serbar fedeltà de tou mon cour
 a voi che state ingrata,
 lusinghiera infedel, mal costumata.
 Graziosa
510Olà più di rispetto
 a una donna mia pari.
 monsieur Petiton
                                           Vostro merto
 è de più vilanie. Mogliera cara
 je souì tutte per vu. (A Lindora)
 Lindora
                                        Certo seguro!
 Adesso che culia v’ha minchionà
515ve voggio maltrattar senza pietà.
 monsieur Petiton
 Ah voi monsieur Petronio
 soccorrete mué.
 Petronio
 Monsù, quest al è un mal ch’a ’l meritè.
 monsieur Petiton
 
    Tutte mi lasciane,
520tutte mi sprezzane,
 che mai sarà?
 
 Graziosa, Lindora, Petronio a tre
 
    Sto bell’esempio
 altrui servirà.
 
 monsieur Petiton
 
    Madama Graziosa.
 
 Graziosa
 
525Tendete alla moglie.
 
 monsieur Petiton
 
 Lindora mia cara.
 
 Lindora
 
 Andé da madama.
 
 monsieur Petiton
 
 Pregate per me. (A Petronio)
 
 a quattro
 
 Rimedio non v’è.
 
 Lindora
 
530   Sior pareggin galante,
 sior generoso amante
 com’ela? Dixela,
 ve piase cusì?
 
 Graziosa
 
    Signor affettato,
535gentile garbato
 soffrite, che dite?
 Vi piace così?
 
 Lindora, Graziosa a due
 
 Ve piase
                   così?
 Vi piace
 
 a quattro
 
    Un caso più strano
540giammai non s’udì.
 
 monsieur Petiton
 
    Je son ingannate
 ma femene ingrate
 mai più mi burlar.
 
 Graziosa
 
    Monsiù gli son serva.
 
 monsieur Petiton
 
545Non vuol salutar.
 
 Lindora
 
 Via fé complimenti.
 
 monsieur Petiton
 
 Lasciatemi star.
 
 Petronio
 
 Monsù se contenti.
 
 monsieur Petiton
 
 Non stat’a burlar.
550Che vadan le donne...
 
 Graziosa, Lindora, Petronio a tre
 
 Che vadan li amanti...
 
 a quattro
 
 A farsi squartar.
 
 Fine dell’intermezzo