L’Arcadia in Brenta, Venezia, Savioli, 1770

 SCENA VIII
 
 Madama LINDORA, poi il CONTE con un speziale con vari medicamenti
 
 LINDORA
 Io l’amo, è ver, ma non vo’ dirlo adesso,
1235vo’ sostener la gravità del sesso.
 CONTE
 Eccovi lo spezial, signora mia,
 ed ha mezza con lui la spezieria.
 LINDORA
 Il cordiale? (Al conte)
 CONTE
                         Il cordiale. (Allo speziale) Ecco il cordiale. (A madama)
 LINDORA
 Mezzo voi, mezzo io.
 CONTE
                                        Io non ho male.
 LINDORA
1240Quando si serve dama,
 ricusar non si può.
 CONTE
 Dite ben, dite bene, io beverò. (Ne getta mezzo in un bichiere e lo beve, poi dà il resto a Lindora)
 LINDORA
 È gagliardo?
 CONTE
                          Un po’ troppo.
 LINDORA
 Ne vo’ assaggiar un poco,
1245ah no no, non lo voglio, è tutto foco.
 Datemi l’elixir.
 CONTE
                               Eccolo qui.
 LINDORA
 Bevetene voi prima in quel bicchiere.
 CONTE
 Ma io...
 LINDORA
                 Ma voi non siete cavaliere.
 CONTE
 Vi domando perdono,
1250vi servo, io bevo e cavaliero sono.
 LINDORA
 Vi piace?
 CONTE
                     Niente affatto,
 mi ha posto un mongibel nel corpo mio.
 LINDORA
 Dunque, quand’è così, non lo vogl’io.
 CONTE
 Ed io intanto l’ho preso.
 LINDORA
                                              Ohimè mi sento
1255lo stomaco pesante.
 Ha portato il purgante?
 CONTE
                                              Sì, madama,
 è questo un solutivo
 ch’è molto operativo
 e se voi vi sentite indigestione,
1260in poch’ore farà l’operazione.
 LINDORA
 Lasciatelo veder.
 CONTE
                                  Eccolo.
 LINDORA
                                                 È troppo
 per lo stomaco mio.
 Mezzo voi il beverete e mezzo io.
 CONTE
 Bisogno non ne ho.
 LINDORA
                                      Che importa questo?
1265Prendetelo e bevete,
 se cavalier voi siete.
 CONTE
 Beverò, beverò, sì, madamina.
 (Ella ha mal ed io prendo medicina).
 LINDORA
 Oibò, nausea mi fa; no, non lo voglio.
 CONTE
1270Io sento un grande imbroglio
 nello stomaco mio.
 LINDORA
 Conte, soffrite voi che soffro anch’io.
 CONTE
 
    Sì, madama, soffrirò
 ma mi sento un certo che...
1275che vorrebbe tornar su.
 Ahi soffrir non posso più.
 Deh, ch’io vada permettete,
 attendete, tornerò.
 
    No, vi dico, non vorrei...
1280Se sentiste i dolor miei;
 nol credete? Io tacerò.
 Voi volete? Io creperò.