L’Arcadia in Brenta, Venezia, Savioli, 1770

 SCENA III
 
 Il CONTE e detti
 
 CONTE
1145Nostro eroe, nostro nume, (A Fabrizio)
 giacché nel principato
 anco per questo dì fui confermato,
 impongo che si faccia
 una solenne strepitosa caccia.
1150I cacciator son lesti,
 sono i cani ammaniti, altro non manca
 che il generoso core
 d’ospite così degno
 supplisca dal suo canto al grande impegno.
 FABRIZIO
1155Come sarebbe a dir?
 CONTE
                                         Poco e polito,
 un sferico pasticcio,
 due volatili alessi,
 un quadrupede arrosto,
 torta, latte, insalata e pochi frutti
1160e poi il di lei bel cor contenta tutti.
 FABRIZIO
 Ah non vuol altro, sì, sarà servito.
 Stamane il desinar sarà compito.