L’Arcadia in Brenta, Modena, eredi di Bartolomeo Soliani, 1764

 SCENA VII
 
 FORESTO e madama LINDORA, poi il CONTE con uno speziale con vari medicamenti
 
 FORESTO
 Che ne dite, madama, la ricetta
 piacevi di Lauretta?
 LINDORA
                                        A dir il vero
 un marito geniale
 credo ancor io non mi farebbe male.
 FORESTO
1175Ma che vuol dir che spesso
 vi vengon svenimenti?
 LINDORA
                                            Io ve la dico
 appunto come sta. Finto ho svenire
 per obbligar il conte,
 che è tutto complimenti,
1180a bevere per me i medicamenti.
 FORESTO
 Siete brava da vero.
 LINDORA
                                       Io tale sono
 qual esser deve al mondo
 una donna di brio lieto e giocondo.
 FORESTO
 Eccolo ch’egli viene.
 LINDORA
                                       Andate, andate.
 FORESTO
1185Egli v’ama il meschino e lo beffate?
 LINDORA
 Io fo così; sian belli o siano brutti,
 per prendermi piacer li burlo tutti.
 CONTE
 Eccovi lo spezial, signora mia,
 ed ha mezza con lui la spezieria.
 LINDORA
1190Il cordiale? (Al conte)
 CONTE
                         Ecco il cordiale. (A madama)
 LINDORA
 Mezzo voi, mezzo io.
 CONTE
                                        Io non ho male.
 LINDORA
 Quando si serve dama,
 ricusar non si può.
 CONTE
 Dite ben, dite bene, io beverò. (Ne getta mezzo in un bicchiere e lo beve, poi dà il resto a Lindora)
 LINDORA
1195È gagliardo?
 CONTE
                          Un po’ troppo.
 LINDORA
 Ne vo’ assaggiar un poco.
 Ah, no no, non lo voglio, è tutto foco.
 Datemi l’elixir.
 CONTE
                               Eccolo qui.
 LINDORA
 Bevetene voi prima in quel bicchiere.
 CONTE
1200Ma io...
 LINDORA
                 Ma voi non siete cavaliere.
 CONTE
 Vi domando perdono.
 Vi servo, io bevo e cavalier io sono.
 LINDORA
 Vi piace?
 CONTE
                     Niente affatto.
 Mi ha posto un mongibel nel corpo mio.
 LINDORA
1205Dunque, quand’è così, non lo vogl’io.
 CONTE
 Ed io intanto l’ho preso.
 LINDORA
                                              Oimè mi sento
 lo stomaco pesante.
 Ha portato il purgante?
 CONTE
                                              Sì, madama,
 è questo un solutivo
1210ch’è molto operativo;
 e se voi vi sentite indigestione,
 in poch’ore farà l’operazione.
 LINDORA
 Lasciatelo veder.
 CONTE
                                  Eccolo.
 LINDORA
                                                 È troppo
 per lo stomaco mio.
1215Mezzo voi il beverete e mezzo io.
 CONTE
 Bisogno non ne ho.
 LINDORA
                                      Che importa questo?
 Prendetelo e bevete,
 se cavalier voi siete.
 CONTE
 Beverò, beverò, sì, madamina.
1220(Lei ha mal ed io prendo medicina).
 LINDORA
 Oibò, nausea mi fa, no, non lo voglio.
 CONTE
 Io sento un grande imbroglio
 nello stomaco mio.
 LINDORA
 Conte, soffrite voi, che soffro anch’io.
 CONTE
 
1225   Sì, madama, soffrirò,
 ma mi sento un certo che...
 che vorrebbe tornar su.
 Ahi! Soffrir non posso più.
 Deh, ch’io vada permettete;
1230attendete, tornerò.
 
    No, vi dico, non vorrei...
 Se sentiste i dolor miei!
 Nol credete? Io tacerò.
 Voi volete? Io creperò. (Parte)