L’Arcadia in Brenta, Modena, eredi di Bartolomeo Soliani, 1764

 SCENA VI
 
 FABRIZIO e FORESTO
 
 FABRIZIO
 Non vo’ sentire.
 FORESTO
                                Eh via, signor Fabrizio,
 siete un uom di giudizio,
 siete un uomo civile,
 non fate che vi domini la bile.
 FABRIZIO
820Che bile? Che m’andate
 bilando e strabilando?
 Ve ne dovete andar qualor vi mando.
 FORESTO
 Finalmente fu scherzo.
 FABRIZIO
 Sì fu scherzo ma intanto
825l’orologio, la scatola e l’anello
 non si vedono più.
 FORESTO
                                     Siete in errore;
 eccovi l’orologio,
 la scatola e l’anello.
 Ciò ch’ha di vostro ognun di noi vi rende
830né d’usurpar il vostro alcun pretende. (Gli dà l’orologio, la scatola e l’anello)
 FABRIZIO
 Eh non dico, non dico ma vedermi
 strappazzato e deriso...
 FORESTO
 Lo fan sul vostro viso
 per prendersi piacer; ma dietro poi
835le vostre spalle ognun vi reca lode
 e del vostro buon cor favella e gode.
 FABRIZIO
 Son buon amico e faccio quel ch’io posso.
 FORESTO
 A proposito, amico,
 che facciam questa sera?
840La carrozza è venduta,
 sono andati i cavalli
 e da cena non v’è.
 FABRIZIO
                                   Come? In un giorno
 tanti bei ducatoni sono andati?
 FORESTO
 I debiti maggior si son pagati.
 FABRIZIO
845Io non so che mi far.
 FORESTO
                                        Siete in impegno,
 sottrarvi non potete.
 FABRIZIO
 Consigliatemi voi, se lo sapete.
 FORESTO
 L’orologio e l’anello
 si potrian impegnar.
 FABRIZIO
                                         Sì, dite bene.
 FORESTO
850Ma non so se denaro
 si troverà abbastanza.
 FABRIZIO
                                           Ecco, prendete
 questa scatola ancora.
 Altro più non mi resta,
 Foresto caro, a terminar la festa.
 FORESTO
855Siete un grand’uom; peccato
 non abbiate il tesor maggior del mondo
 (che presto noi gli vederemmo il fondo).
 Vado a trovar denaro
 e tosto a voi ritorno.
860Un certo non so che si va ideando,
 qualor torno saprete il come e il quando. (Parte)