L’Arcadia in Brenta, Modena, eredi di Bartolomeo Soliani, 1764

 SCENA II
 
 Tutti, fuorché Fabrizio
 
 FORESTO
 Signori, con licenza,
 vo’ seguitar Fabrizio. Egli è arrabbiato.
 Vo’ veder di placarlo. A dirla schietta,
 tutto il torto non ha. Ma questo è il frutto
715di chi vuol far di più del proprio stato.
 Spende, soffre, non gode ed è burlato. (Parte)
 LAURA
 Io rido quando vedo
 certi pazzi che fan gl’innamorati
 e credon col contante
720render la donna amante.
 Quando il genio non v’è, non fanno niente.
 Si lascian nell’inganno;
 e se si voglion rovinar, suo danno.
 LINDORA
 In quanto a questo poi,
725non dico come voi.
 Non dono e non accetto
 e per non ingannar nulla prometto.
 LAURA
 Parliam d’altro di grazia.
 CONTE
                                                Deh, madama,
 andiam per questi deliziosi colli,
730co’ vostri bei colori
 la vil bellezza a svergognar de’ fiori.
 ROSANNA
 (Che parlar caricato!) (A Giacinto)
 GIACINTO
 (E pur così affettato
 vi dovrebbe piacer). (A Rosanna)
 ROSANNA
                                         (Per qual ragione?) (A Giacinto)
 GIACINTO
735(Piace alle donne assai l’adulazione). (A Rosanna)
 CONTE
 Concedete ch’io possa
 regger col braccio mio... (A Lindora)
 LAURA
 Eh, signor conte mio,
 lei parte con madama,
740Rosanna se n’andrà col suo Giacinto
 ed io resterò sola?
 Lei di cavalleria non sa la scola.
 CONTE
 Ha ragione, ha ragione,
 io son un mentecatto, io sono un bue.
745Servirò, se il permette, a tutte due.
 LAURA
 Se madama l’accorda...
 LINDORA
                                             Io nol contendo.
 LAURA
 Io son contenta e le sue grazie attendo.
 CONTE
 Eccomi. Favorisca. Faccia grazia.
 Sull’umil braccio mio poggi la mano.
 LAURA
750Camminate più presto.
 LINDORA
                                             Andate piano.
 GIACINTO
 Son godibili assai. (A Rosanna)
 ROSANNA
 Più grazioso piacer non ebbi mai. (A Giacinto)
 LAURA
 Ma via, non vi movete?
 CONTE
                                             Eccomi lesto.
 LINDORA
 Non andate sì presto;
755di già voi mi stroppiate.
 LAURA
 Con questo andar sì pian, voi m’ammazzate.
 GIACINTO
 (Oh belli!)
 ROSANNA
                       (Oh cari!)
 CONTE
                                            (Io sono
 nel terribile impegno). Via, madama,
 un tantinin più presto.
760E voi, cara signora, (A Laura)
 un tantinin più piano.
 LAURA
 Più piano di così? Mi vien la morte.
 LINDORA
 Vi dico ch’io non posso andar sì forte.
 CONTE
 
    Questa forte e quella piano,
765l’una tira e l’altra mola.
 Non so più cosa mi far.
 Favoriscano la mano,
 anderò come potrò.
 
    Forti, forti; saldi, saldi,
770vada pur ciascuna sola;
 io gli sono servitor. (Parte)