Cesare in Egitto, Venezia, Rossetti, 1735

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VII
 
 CLEOPATRA, CORNELIA, LEPIDO
 
 Cornelia
710Barbare, inique stelle
 vi son ne’ vostri cieli
 altre pene per me? Su via scagliate
 un fulmine al mio petto,
 questo solo desio, sol questo aspetto.
 Cleopatra
715Cornelia il caso tuo
 non merita pietà; pure il tuo duolo
 m’intenerisce. Porgerò i miei voti
 a Cesare per te. Io del suo core
 sai che l’arbitra sono.
720Se ti fidi di me, spera il perdono.
 Cornelia
 Io fidarmi di te! Da una nemica
 la vita mendicar! Giove superno
 m’incenerisca anzi ch’il seno mio
 macchi di tal viltà.
 Lepido
                                     Deh frena ormai
725l’importuno coraggio.
 Cedi, cedi al destin che verrà il giorno
 delle nostre vendette.
 Cornelia
                                          Eh non consento
 celar lo sdegno mio per vendicarmi.
 Cesare m’ha nemica,
730vuo’ che lo sappia e fra catene ancora
 tema dell’ira mia nanzi ch’io mora.
 Misera! Ed in qual guisa
 sperarlo io posso! Fra nemiche genti,
 del tiranno in poter, priva d’amici,
735senz’aiuto o consiglio, e che potrei?
 Soccorretemi voi pietosi dei.
 
    Oppressa, tradita,
 confusa, smarrita
 già veggo il periglio,
740non trovo consiglio,
 m’accendo, m’agghiaccio.
 Che penso! Che faccio?
 Vendetta per me. (Agitata per la scena, eccetera)
 
    Se d’un’infelice
745le voci sentite
 deh numi punite
 quel cor senza fé.