Griselda, Venezia, Rossetti, 1735

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XII
 
 GRISELDA sola
 
 Griselda
 Infelice Griselda!
 Che più temer poss’io? Ah che non veggio
 la raggion di sperar. Tutte a’ miei danni
 congiurano le stelle; abbandonata,
320tradita, vilipesa
 ho perduto la pace e il mio riposo.
 Ahi destino crudele! Ahi figlio! Ah sposo!
 
    Ho il cor già lacero
 da mille affanni,
325empi congiurano
 tutti a’ miei danni,
 vorrei nascondermi,
 fuggir vorrei,
 del cielo i fulmini
330mi fan tremar.
 
    Divengo stupida
 nel colpo attroce,
 non ho più lagrime,
 non ho più voce,
335non posso piangere,
 non so parlar.
 
 Fine dell’atto primo