Griselda, Venezia, Rossetti, 1735

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 ROBERTO e CORRADO
 
 Roberto
 German, s’avevi a tormi
 l’amabile Costanza
 perché fin da’ prim’anni
240non mi vietar d’amarla? Io l’ho perduta,
 altro ben non mi resta e non mi lice
 sperarlo più.
 Corrado
                           Roberto,
 pria che termini il dì sarai felice.
 Roberto
 Quai lusinghe? Sì chiara
245è la perdita mia che il dubitarne
 sarebbe inganno. Al reggio sguardo ahi troppo
 piaque la mia Costanza. Ed a chi mai
 non piaceria quel volto?
 Sol per mio mal le stelle,
250o pupille adorate,
 fecer me così amante e voi sì belle.
 
    Estinguere vorrei
 la fiamma ond’io sospiro
 ma se quegl’occhi miro
255ritorno a sospirar.
 
    Deh per pietade, oh dei,
 o scemate in me l’amore
 o cangiate quel rigore
 ch’è cagion del mio penar.