La favola de’ tre gobbi, partitura ms. P-I-Nc (I tre gobbi)

 SCENA II
 
 PARPAGNACCO e detta
 
 PARPAGNACCO
20Riverente m’inchino
 a quella bella grazia
 che di farmi penar non è mai sazia.
 VEZZOSA
 Io faccio riverenza
 a quei vezzosi rai
25che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
 Ah madama Vezzosa,
 siete molto graziosa.
 VEZZOSA
 Ah Parpagnacco mio,
 siete tutto bellezza e tutto brio.
 PARPAGNACCO
30Non faccio per lodarmi
 ma da che son marchese
 faccio meravigliar tutto il paese.
 Quando era alla montagna
 d’essere mi parea un contadino,
35ora d’esser mi pare un ballerino.
 Una cosa soltanto ora mi manca.
 VEZZOSA
 E cosa è mai signore?
 Lei possiede denari e ricche spoglie.
 PARPAGNACCO
 Mi manca, lo dirò, una bella moglie.
 VEZZOSA
40Ricercarla conviene.
 PARPAGNACCO
                                        Io l’ho trovata.
 VEZZOSA
 E chi è mai? E chi è mai? Sarà sicuro
 giovine com’è lei, graziosa e bella.
 PARPAGNACCO
 Lo volete saper? Voi siete quella.
 VEZZOSA
 Da vero? Oh me felice.
 PARPAGNACCO
45Questa vostra allegrezza
 m’empie il cor di dolcezza,
 sudo, smanio e deliro,
 rido per il contento
 e poi e poi sospiro.
 
50   Quell’occhietti belli belli
 m’hanno fatto innamorar,
 quei labretti cari cari
 mi potrebbero consolar.
 Quel che vedo e che non vedo
55mi fa sempre sospirar.
 
    Labri vezzosi,
 occhi amorosi,
 ah non mi fate
 più delirar.