La favola de’ tre gobbi, Modena, Soliani, s.d. (Li tre gobbi)

 SCENA II
 
 PARPAGNACCO, VEZZOSA e cameriera
 
 PARPAGNACCO
 Riverente m’inchino
 a quella bella grazia
30che di farmi penar mai non è sazia.
 VEZZOSA
 Riverente m’inchino
 a quei vezzosi rai
 che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
 Ah, madama Vezzosa,
35siete molto graziosa.
 VEZZOSA
 Ah, Parpagnacco mio,
 siete tutto bellezza e tutto brio.
 PARPAGNACCO
 Non faccio per lodarmi;
 ma da che son marchese
40faccio maravigliar tutto il paese.
 Quand’era alla montagna,
 d’essere mi pareva un contadino;
 ora d’esser mi pare un ballerino.
 VEZZOSA
 Certo che un uomo siete
45veramente ben fatto;
 v’è un certo non so che dietro alla schiena
 ma è una cosa da niente e non dà pena.
 PARPAGNACCO
 Sì, vi dirò il perché; come ricolma
 di pesanti pensieri ho la mia mente,
50par che il dorso s’incurvi e non è niente.
 VEZZOSA
 Niente, niente, signor, lo dico anch’io;
 anzi grazia le dà quel monticello
 e poi chi ha del denaro è sempre bello.
 PARPAGNACCO
 Denar, voi lo sapete,
55feudi, ville, campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
 ori, argenti, diamanti e ricche spoglie
 non mi mancano mai; voi lo sapete,
 io possiedo un tesoro.
 VEZZOSA
60(Certamente ha costui la gobba d’oro).
 PARPAGNACCO
 Una cosa mi manca.
 VEZZOSA
                                        E cosa è mai?
 Lei ha feudi e campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
 ori, argenti, diamanti e ricche spoglie.
 PARPAGNACCO
65Mi manca, lo dirò, una bella moglie.
 VEZZOSA
 Ritrovarla convien; una tal donna
 saria ben fortunata,
 se la trovi, signore.
 PARPAGNACCO
                                     Io l’ho trovata.
 VEZZOSA
 E chi è mai? Sarà sicuro
70giovane, come lei, graziosa e bella.
 PARPAGNACCO
 Lo volete saper? Voi siete quella.
 VEZZOSA
 Io da vero? Lo credo? Oh me felice!
 Oh che sorte, che grazia, oh che contento!
 Quasi impazzir dall’allegria mi sento.
75(Se mi credi, minchion, la sbagli affé;
 voglio la borsa tua, non voglio te).
 PARPAGNACCO
 Questa vostra allegrezza
 m’empie il cor di dolcezza,
 sudo, smanio e deliro,
80rido per il contento e poi sospiro.
 
    Quegli occhietti belli belli
 m’hanno fatto innamorar,
 quei labbretti cari cari
 mi potrebbero consolar.
85Quel che vedo e che non vedo
 mi fa sempre sospirar.
 
    Occhi vezzosi,
 labbri amorosi,
 ah non mi fate
90più delirar.
 
    Di penar omai son stanco,
 del mio mal chiedo pietà;
 il marchese Parpagnacco
 di madama ognor sarà.
 
95   Sì, vezzosetta,
 cara, caretta,
 non saprei... non vorrei...
 che mi avesse ad ingannar.
 
 VEZZOSA
 Io ingannarvi, signor? Mi meraviglio.
100In casa mia non vien nessuno al mondo.
 Io non sono di quelle... Eh faccia grazia,
 dov’ha comprato mai quel bel diamante
 spiritoso e brillante?
 Certamente è un incanto.
 PARPAGNACCO
105Le piace?
 VEZZOSA
                     Signorsì, mi piace tanto.
 PARPAGNACCO
 Padrona.
 VEZZOSA
                    Mi meraviglio.
 PARPAGNACCO
                                                 Eh via.
 VEZZOSA
                                                                 No certo.
 PARPAGNACCO
 Mi fa torto.
 VEZZOSA
                        Ma poi, non vo’, non vo’...
 PARPAGNACCO
 Eh via, lo prenda.
 VEZZOSA
                                   Via, via lo prenderò.
 PARPAGNACCO
 Dunque, mia cara sposa... (Esce una comparsa)
 VEZZOSA
                                                   Con licenza...
110Il barone Macacco
 mi viene a visitar; non so che dire,
 farlo indietro tornar non è creanza;
 venga pur, ch’io l’attendo in questa stanza. (Parte la comparsa)
 PARPAGNACCO
 Oh gioia mia diletta.
 VEZZOSA
115Son imbrogliata assai, vien mio fratello,
 uomo senza cervello e assai manesco,
 se vi trova con me, voi state fresco.
 PARPAGNACCO
 Dunque che deggio far?
 VEZZOSA
                                              Io vi consiglio,
 per fuggire il periglio,
120nascondervi colà.
 PARPAGNACCO
                                  Poi se mi trova?
 VEZZOSA
 Lasciate fare a me,
 difendervi prometto.
 PARPAGNACCO
 Che mi spiani la gobba io già m’aspetto. (Parte)
 VEZZOSA
 Vi vuol un po’ d’ingegno
125a far l’amor con questo e con quell’altro
 e vi vuol pronto labbro ed occhio scaltro.