La favola de’ tre gobbi, Venezia, Sola, 1782 (Li tre difettosi rivali in amore)

 Camera con due porte.
 
 Madama VEZZOSA con un servitore
 
 MADAMA
 
    Ogn’alma ch’è amante
 l’amor no non condanna,
 sia fiera o sia tiranna,
 lo sa compatir.
 
5Per tutte le botteghe
 so che di me si parla;
 per le vie, per le piazze e per le case,
 in ogni angolo alfin della città
 non si fa che parlar di mia beltà.
10Io però non son pazza;
 non mi fo vagheggiar per ambizione;
 non cerco cicisbei belli e graziosi
 ma ricchi, di buon core e generosi.
 So che la gioventù passa e non dura,
15onde chi non procura
 per tempo stabilir la sua fortuna
 arriva alla vecchiezza
 ed allora può dirsi: «Addio bellezza». (Torna il servo e gli parla piano)
 Come? Chi è? Il marchese Parpagnacco,
20venga, venga, è padrone. (Parte il servo)
 Costui fa il signorone,
 benché nato villan, ma non importa.
 In oggi chi ha denaro in quantità
 porta nel suo taschin la nobiltà. (Vien il marchese Parpagnaco)