La favola de’ tre gobbi, Parma, Stamperia Reale, 1773 (I tre gobbi innamorati)

 SCENA V
 
 PARPAGNACCO, BELLAVITA
 
 PARPAGNACCO
 Dunque sarem d’accordo,
 dunque anderemo insieme
 alla conversazion.
 BELLAVITA
                                   Sì, non mi preme.
535Venite da madama,
 venga il terzo ed il quarto ed anche il quinto;
 so che il merito mio sarà distinto.
 PARPAGNACCO
 Sapete, signor conte,
 perché una tal risposta
540diedi alla cameriera?
 Perché la mia maniera,
 il mio garbo, il mio tratto
 darà a voi, darà a tutti scaccomatto.
 BELLAVITA
 Veramente voi siete un bel Narciso! (Con ironia)
 PARPAGNACCO
545Oh che leggiadro viso! (Fa lo stesso)
 Che grazia avete voi!
 Lo giuro da marchese,
 siete una figurina alla chinese.
 
    Maledetta gelosia,
550gran malanno, gran pazzia,
 gran fatal bestialità.
 
    Chi è geloso... Figlio caro,
 il proverbio già si sa.
 Che si viva, che si goda
555con modestia e civiltà.
 
    Ma dal petto via il sospetto.
 Chi è geloso, sospettoso
 pazzo affatto diverrà.
 Voglio stare in allegria;
560a me piace libertà.
 
 BELLAVITA
 Cotanta impertinenza
 io soffrire non voglio.
 PARPAGNACCO
                                          Siate buono,
 che se caccio la spada un’altra volta,
 griderete pietà, soccorso invano.
 BELLAVITA
565Misero voi, s’io torno a metter mano.
 PARPAGNACCO
 Ma vien madama. (Guardando verso la scena)
 BELLAVITA
                                     Non ci vegga irati.
 PARPAGNACCO
 Lo sdegno sospendiam.
 BELLAVITA
                                             Cessino l’onte.
 PARPAGNACCO
 V’abbraccio, amico. (Lo abbraccia)
 BELLAVITA
                                        Ed io vi bacio in fronte. (Lo bacia)